Applicazioni RFId: cosa sono e a cosa servono

I sistemi RFId, conosciuti o meno, sono entrati da tempo a far parte della nostra vita quotidiana. Tra i vari sistemi di questo tipo si possono annoverare anche i passaporti elettronici, i telepass, le scarpe da corsa intelligenti e molto altro. Mauro Mezzenzana, esperto di applicazioni RFId, chiarisce alcuni degli utilizzi sui quali l’RFId costituisce una vera fonte di vantaggio competitivo da parte delle aziende che lo utilizzano. – ventuno

di  Mauro Mezzenzana

Sistemi RFId e scenari applicativi

Tratto da: SEI ANNI DI STORIA Lab#ID, libro scaricabile gratuitamente a questo indirizzo.

I sistemi RFId sono generalmente intesi come strumenti di tracciabilità e rintracciabilità di asset e materiali in processi industriali e logistici. Le aziende e le organizzazioni che in questi anni hanno avvertito la necessità di migliorare le modalità di monitoraggio dei propri processi operativi hanno spesso intrapreso iniziative volte a revisionare logiche di processo con l’introduzione di sistemi di auto-identificazione, riconosciuti come strumenti adatti a conseguire un maggior controllo delle operations al fine di rispondere con efficacia ed efficienza alle sfide degli attuali contesti competitivi. I sistemi RFId risultano particolarmente adeguati per tutte le attività in cui la raccolta massiva dei dati, il loro continuo aggiornamento, la garanzia della loro contestualità e precisione costituiscono fattori critici di successo nel monitoraggio puntuale di sistemi produttivi e logistici, sia internamente a singole aziende sia nell’ambito di supply chain.

Le possibilità di applicazione dei sistemi RFId non si limitano comunque certo a questo: se da un lato l’impiego di segnali in radiofrequenza permette di semplificare il processo di identificazione di oggetti tramite la lettura dei tag, dall’altro lato la possibilità di scrivere nella memoria del circuito integrato e di accoppiarlo con sensori di vario genere apre la strada a scenari applicativi molteplici. Ancor più fondamentalmente, è l’identificazione automatica stessa il fattore abilitante di tale molteplicità. E infatti in questi anni stiamo assistendo a un progressivo ampliamento degli ambiti di applicazione dei sistemi RFId, certo facilitato dai benefici dell’innovazione tecnologica (non ultima indubbiamente la riduzione dei costi dei tag) ma che trova le sue ragioni proprio nella versatilità e nelle potenzialità del principio alla base di questa tecnologia. Il risultato è un progressivo allargamento del focus, dalla tracciabilità e rintracciabilità dei materiali e degli asset all’interno della catena di fornitura, ad altri scenari di applicazione in contesti nuovi e originali, che spesso non sono propri di processi industriali. Tra questi alcuni dei più interessanti sono:

  • la creazione di WSN, reti di sensori capaci di interagire tra loro tramite tecnologie wireless per monitorare le proprietà fisiche di oggetti e ambienti;

  • la localizzazione in tempo reale di oggetti all’interno di un’area, tramite RTLS che sfruttano per esempio la triangolazione della posizione del tag utilizzando tecnologie wireless;
  • il marketing nei punti vendita, per fare il tracking dei clienti, acquisire dati sulle loro preferenze di acquisto, fare azioni di cross selling, incrementare la fidelizzazione, semplificare i pagamenti;

  • l’integrazione di interi sistemi RFId (antenna e reader) in dispositivi di diverso genere, prodotti esistenti o concept originali e innovativi, che possono essere utilizzati per interagire con sistemi analoghi (facilitando l’interazione uomo-macchina o macchina-macchina grazie per esempio al paradigma dell’IoT), o semplicemente per interrogare tag che si trovano nell’ambiente circostante per ricevere informazioni rilevanti e contestuali.

Se le applicazioni industriali manterranno un ruolo di rilievo, è dunque plausibile che nei prossimi anni scenari applicativi come quelli citati influenzeranno l’evoluzione tecnologica e di mercato dei sistemi RFId, che godranno anche degli effetti del trend che sta interessando l’elettronica in generale e i dispositivi embedded in particolare: i sensori, i sistemi di acquisizione e trasmissione dati, i SoC, i MEMS, … stanno diventando gradualmente più capaci di calcolo e memorizzazione, più piccoli, più economici e, in conseguenza, sempre più diffusi

Come già detto, RFId sono anche i passaporti elettronici, i telepass, le chiavi della macchina di ultima generazione e molto altro. L’RFId entra in qualche modo nella vostra vita quotidiana?

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Mauro Mezzenzana (@mauromezze) ha connesso il suo computer a Internet per la prima volta nel 1998 e da allora non riesce a concepire un mondo senza web. E’ appassionato di tutto ciò che funziona con elettroni, specialmente se corredato da software open source. Quando non è impegnato in convegni o seminari lavora come project manager in progetti di trasferimento tecnologico negli ambiti smart*, RFId e NFC, mobile, Internet of Things.