La ragazza che stava dietro al rompicapo di Portal

Swift KimPer chi avrà giocato qualche anno fa a quel bel puzzlegame della Valve, saprà di cosa sto parlando. Kim Swift è una ragazza che ha fatto molta strada prima di arrivare al suo progetto della vita, il Narbacular Drop. Il suo nuovo lavoro lo sta facendo con un team di sviluppo d’ eccezione negli studi di Airtight Games, ma partiamo prima dalla sua formazione. Sin dal liceo aveva quasta voglia di programmare e sapeva già cosa voleva realizzare coi videogiochi. La sua prima vera formazione la fece alla DigiPen. Il corso prevedeva una buona conoscenza delle basi matematiche e scientifiche per poter programmare giochi in stile RTIS (Real Time Interactive Simulation). asciiMiss Swift aveva soltanto studiato qualcosa a livello di C++, niente più, ma riuscendo ad entrare alla DigiPen con l’ obbiettivo di creare un videogioco all’ anno, sotto le basi acquisite durante lo studio, credeva bene al suo futuro. Lo scopo del primo anno era il videogioco testuale, al secondo un gioco 2D, al terzo richiedeva networking e 3D, mentre al quarto anche lo sviluppo della fisica. Proprio un gioco testuale?!? Già il gruppo di persone di allora è quello di oggi di Portal e i ragazzi erano infatti Jeep Barnett e Garret Rickey. Il gioco tanto ardito era Invasion Squad XIV che si basa sugli strategici a turni ed ovviamente condito di illustrazioni in ASCII Art. Scopo del gioco è controllare una nave spaziale e mandare delle unità in perlustrazione su delle aree per poi distruggere tutto col cannone a ioni.

zorkNella realizzazione del videogioco in 2D, Kim col suo gruppo di compagni di classe, ha dovuto giocare a Zork. Siccome bisognava imparare il più possibile per poi preparare un motore grafico da zero, giocare a questo videogioco serviva ad utilizzare le Direct3D. Poi un’ estate portò una bella insolazione ai ragazzi, infatti vollero unire le proprie idee e creare il Narbacular Drop. L’ idea fu di utilizzare lo studio di Dave dei portali per creare un videogioco in stile puzzlegame dove potevi guardare attraverso a queste ” aperture “. Come fondale si era pensato di utilizzare dei pesci, ma poi si sa come andarono le cose, infatti si utilizzò la Lava Turtles. Una cosa che dispiace davvero tanto a Kim ancora oggi è che non esistano ancora nella vita reale i portali, ma almeno nessuno soffrirà del motion sickness. 😀

Finalmente arrivò il giorno tanto atteso e quello che ha incoronato la partecipazione al progetto della vita, ovvero entrare in Valve. In quel periodo Kim stava cercando lavoro ed infatti era già alle prese con colloqui alla Crystal Dynamics, ma la storia è andata diversamente.narbacular drop Alla fiera della DiGiPen si presento Robin Walker che diede un po’ di dritte sul loro videogioco e lasciandogli un bel bigliettino da visita della Valve. L’ anno dopo sarebbero andati allo Student Showcase col videogame ottimizzato e con i consigli della Valve, riuscirono a portare anche tanta gente all’ evento. Quel giorno arrivò anche Gabe Newell a vedere il gioco e gli fecero la proposta più bella che potessero volere, ovvero poter utilizzare il Source di Valve per realizzare il loro videogame. Contratto firmato, i ragazzi avevano un lavoro che era il sogno della vita. SwiftIncominciarono a imparare e capire quanto era importante giocare al proprio game ed evolvere le situazione per poter andare avanti nella programmazione. Si aggiunse un mentore per creare il seguito della loro ultima fatica ed entrò con loro anche Eric Wolpaw. L’ osservare i giocatori che testano le tue creazioni, fanno intuire tante migliorie e realizzare Portal è stato così. L ‘intuito ed il divertimento devono essere alla base dei videogiochi di Kim.

Forty passa la sua vita a giocare e sognare come Kim il futuro dei videogiochi basati sul divertimento puro e voi restate su VG-Factor tutti i giorni della settimana per imparare dal mondo dei videogiochi 😉

Fabio “Forty” Fortina

Speaker Radiofonico (Forty) Fanbit

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Dead or Alive Paradise, quando i pixel sono provocanti

big_564001455497131Fin dalle prime immgini del primo Dead or Alive su PSOne, lo pensavo. A dire il vero, credo che il 90% delle persone che abbiano almeno una volta messo mano a una copia di una qualsiasi versione del gioco, lo abbiano pensato. Credo che anche i papà ultra quarantenni, vedendone gli screenshot, un pensiero se lo siano fatto.

Ma come diavolo saranno, sotto il vestito, queste donnone ultra maggiorate che riempiono lo schermo con questi grossi doni che madre informatica gli ha donato? Come ci si deve sentire ad essere ribaltati per terra durante un combattimento da una donna virtuale che in maniera del tutto ingenua ti sbatte in faccia il suo lato B per poter effettuare la mossa? Ma sopratutto, se vanno in ferie, queste delizie visive avranno l’usanza di accedere a campi nudisti? Purtroppo no, visto che in Dead or Alive Paradise avremo l’opportunità di passare liete ore dirigendo e comandando queste graziose donnine, in succinti costumi.

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Ammettiamolo: è un giochino da giapponesi pervertiti che prima o poi dovranno trovarsi un buon oculista. Certo che però… avere a video queste bellezze con curve create nella magia dell’antialiasing, uno o forse due pensierini sul metodo di approccio, se li farebbero un pò tutti.

Fino a quando non rietra a casa tua moglie e tu lanciandoti verso il telecomando spegni il televisore e fai finta di aver appena finito di pulire casa 😀

Luca “Loco” Locorotondo
Computer su misura, Siti Internet e Assistenza Locotek
Speaker Radiofonico (Loco) su Fanbit

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Xbox 360 Vs PS3: Resident Evil 5

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Benvenuti ad una nuova sfida Next-Gen coi videogiochi multi-piattaforma da dover sempre confrontare, in questa console war senza fine. Oggi voglio portare alla vostra attenzione un videogioco che dai trailers ” spaccava di brutto ” e qualsiasi fan della serie guardava con estrema ammirazione per le scene ” pulp ” veramente frenetiche e col ritorno sulla scena dell’ ormai conosciutissimo Chris Redfield. Peccato che poi il titolo in questione non sia nient’ altro che una rivisitazione del metodo di gioco di RE 4 ( corri, fermati e spara… NdForty 🙂 ) con grafica migliorata ed al posto di una ragazzina biondina che urla il tuo nume ogni volta che si trova in pericolo ( nello stile di Lynn di Ken il Guerriero per intenderci 😀 ) una compagna che ti libera dalle situazioni più noiose che difficili da giocare. Passiamo subito alle immagini per capire chi potrà vincere questo nuovo scontro all’ ultimo pixel.

Resident Evil 5 fumo

Voglio farvi notare quale siano le differenze dei video. Il fumo è inesistente sull’ immagine PS3 mentre Xbox 360 si difende alla grande. Punto allo scatolone bianco.

Resident Evil 5 xbox 360
Resident Evil 5 PS3
In quest’ altra comparazione Xbox 360 Vs PS3, abbiamo un’ immagine di una cut-scene ad alta velocità. La differenza minima che si può percepire sta nei colori trasversali della sagoma che vengono visualizzati da scie. Il colore più deciso risalta lievemente meglio su Xbox 360, quindi 2-0 per Microsoft.
Resident Evil 5 Dettaglio A questo punto vediamo le differenze in-game con le pallottole che partono a raffica. L’ idea che se ne fa sempre della grafica è migliore sulla Xbox 360.

Le textures sono migliori sempre e comunque su X360 come la risoluzione delle ombre che non è mai sfuocata ma ben delineata. A livello globale il gioco di RE5 è paragonabile a quello di Fallout 3 che risulta pur sempre marginale la differenza visiva, ma reale per un confronto di un occhio critico come quello di Forty.

Forty sempre preso a discutere e cercare videogiochi validi per la vera Console War dai round infiniti, tutti i giovedì su VG-Factor 😉

Fabio “Forty” Fortina

Speaker Radiofonico (Forty) Fanbit

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La fiera del Quick Time Event

Quel dungeon era veramente terribile.

7 piani di trappole, mostri, agguati, enigmi…roba che quando finalmente hai capito di essere arrivato al boss di fine livello hai tirato un sospiro di sollievo: la tua fatica stava per essere premiata, ancora un piccolo sforzo e anche l’ultimo ostacolo che ti separava dal successo sarebbe caduto sotto i tuoi poderosi colpi. E di strada ne hai fatta, eccome: hai dovuto vedertela con nemici di ogni tipo, studiare strategie sempre nuove per portare a casa la pelle, muoverti di soppiatto per evitare di attivare le trappole, risolvere quell’enigma che ti ha fatto perdere un’ora intera, rinnovare loot dopo loot l’equipaggiamento del tuo personaggio…

Ma ecco arrivare il boss: concentrati! Inizia il combattimento, e la prima cosa che pensi è che il regista sembra essere John Woo: salti, piroette, inquadrature spettacolari che sottolineano in maniera cinematografica ogni momento dell’azione. Il boss è particolarmente coriaceo, devi buttare giù qualche pozione di salute e un paio di pozioni di mana per non cadere a terra sconfitto; tu però sei più forte, sei più furbo, e poco alla volta riduci considerevolmente la sua barra della salute…ancora qualche colpo, e il gioco è fatto.

X

Cosa? “X”? Adesso? Schiacci il pulsante con la “x”, come riportato sullo schermo. Fai un balzo, ne fai un altro, sei salito in testa al boss.

O

…che poi sarebbe “cerchio”, si eccolo il maledetto pulsante col “cerchio”, lo premi quasi in ritardo, ma lo premi: inizi a srotolare una lunga sequela di bastonate sulla capoccia del povero bestione.

X

Ancora “X”, la premi, hai vinto: con un colpo di grazia degno del peggior Mortal Kombat, poni fine alle sofferenze del fu boss di fine livello, e godendoti una sequenza filmata degna (rieccolo) del miglior John Woo ti rilassi e ammicchi al tuo personaggio, che ha vinto l’ennesimo duello…grazie al Quick Time Event. Perdi di fatto il controllo del tuo personaggio, e mentre a schermo l’azione si fa più intensa che mai tu devi occuparti di premere in tempo tutti i pulsanti che compaiono: se ce la fai il tuo personaggio fa le mosse giuste e vince, se non ce la fai il tuo personaggio fa una brutta fine. Qualcuno direbbe John Woo, qualcuno direbbe semplicemente…Dragon’s Lair, ma la domanda che tu fai a te stesso è sempre quella: ho sudato, combattuto, ragionato e corso per tutto quel dannato dungeon, ed ora mi trattano come un giocatore di un rhythm game?

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Sempavor
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Sempre davanti ai videogiochi! Ma perchè non ti leggi un libro?!

GamersSempre più spesso assistiamo a delle “join venture” tra industrie dell’ intrattenimento totalmente diverse tra loro.

I grandi successi su pellicola vengono ricreati in pixel (o viceversa) e  i capolavori su carta stampata vengono messi su grande schermo, ma ultimamente è spuntato un crossover davvero interessante, che fino a qualche anno fa non mi sarei mai immaginato: libri e videogiochi che vanno a braccetto (?!).

Massimo rispetto per gli amanti della lettura (soprattutto se buona!), ma ho sempre considerato questi due mondi come poli totalmente opposti. Forse questo mio pensiero è dovuto all’ associare (erroneamente) i libri ad un contesto prettamente scolastico e i videogiochi al passatempo tipico dell’ adolescente medio (anche questo erroneamente, visto che ormai giocano anche persone adulte).

Ebbene sugli scaffali di molte librerie e di molti game-store spuntano sempre più libri che ripercorrono le avventure dei nostri giochi preferiti. Spin-off cartacei di Halo, Metal gear solid, Mass effect, Gears of war che talvolta approfondiscono ulteriormente la trama originale del gioco.

Ma non solo! Si possono trovare anche vademecum per diventare buoni beta testers, pro gamers, giornalisti videoludici o quant’ altri ruoli inerenti all’ argomento! Oppure raccolte di storie di videogiocatori da ogni parte del mondo, che raccontano di divertenti aneddoti e delle proprie considerazioni sui giochi della loro infanzia e che ora vengono etichettati come “retrogame“.

O ancora, cosa che mi ha davvero affascinato, tomi che analizzano la semiotica videoludica prendendo in considerazione pietre miliari del calibro di GTA, Resident evil, Final fantasy, Age of empire e Super Mario (editore Unicopli, collana Ludologica). Insomma a volte i videogames vengono considerati in maniera superficiale, ma in fondo rientrano nelle branche delle scienze della comunicazione.

C’ è davvero da farsi una cultura! E dire che quando mi trovavo di fronte alle copertine di Rainbow sixSplinter cell mi domandavo: “Ma chi diavolo è sto Tom Clancy?!” (che ignorante!).

Magari tutto questo un giorno diverrà una vera e propria facoltà di studio! In tal caso spero in una laurea ad honorem, altrimenti chi lo spiega a mia madre che l’ unica materia in cui andavo bene non era sull’ elenco della pagella?! 😀

Matteo “Ganesh” Viola
Fuck totum di un videogame store

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Fuck totum di un videogame store
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David Cage ed il suo mondo emozionale con Heavy Rain

david_cage

Manca veramente poco all’ uscita di Heavy Rain, videogame che vuole sbaragliare la concorrenza dei videogiochi d’ azione, però con una trama ben studiata e veramente solida. A capo del progetto di HR troviamo un personaggio che gli appassionati dei videogiochi e soprattutto di VG-Factor hanno già avuto modo di apprezzarlo, infatti stiamo parlando di David Cage. Per chi volesse rinfarinarsi un po’ quello che è stato già scritto qui sulla vita morte e miracoli di zio Cage, gli consiglio di leggersi questo blog che vi linko qui.

Chi ha già potuto prender mano a questo videogioco per recensirlo, ha già dato voti strepitosi anche sopra il nove, ma ricordiamo che questo gioco è vietato ai minorenni, quindi ragazzini statene alla larga 🙂 In questo game sarà possibile prendere la propria strada utilizzando la propria chiave di lettura. HR sarà capace di trasmettere sensazioni ed emozioni in base alla propria esperienza di gioco voluta. La trama si basa su degli assassinii celati da misteri e tutti da investigare per poi arrivare al succo della questione che poi fa parte della trama del gioco. David vuole precisare il passo cruciale che poi sarebbe: ” cosa si è disposti a sacrificare per le persone che si amano? “. E’ una frase citata dal protagonista che fa da cornice a Heavy Rain.heavyrain Spesso le emozioni sono state trasmesse tramite i libri, la musica ed da un secolo ormai dal cinema, ma mai così affonde coi videogiochi. Oggi quello che possiamo trarne dai giochi non supera la paura, l’ adrenalina e la frustrazione. La generazione odierna avrà la possibilità di entrare in questo mondo e magari tra 10 anni poter giocare ad un titolo come Avatar del cinema in real-time con una PS4 o PS5. All’ inizio i videogiochi come HR avevano determinati passaggi prestabiliti e chiusi a se, ma adesso possono scegliere tra 4 diversi filoni principali e varie diramazioni, ognuna sfaccettata. Quando hai delle interazioni con delle persone nella vita vera, possiamo fare determinate cose in base al contesto in cui siamo. In HR non si potranno fare mosse stupide per fare ciò che ci pare perchè deve sembrare la vita vera. Per chiudere in bellezza, Mr. Cage ha parlato delle nuove periferiche di controllo denominate ” motion sensing “. A quanto pare a David interessano le leve analogiche e il Sixaxis implementato nel controller della PS3 perchè vede soltanto dei casual gamers interfacciarsi con i ” Project Natal ” della situazione.

Sempre di Lunedì, il vostro cordiale a portata di mano per deliziarvi l’ inizio della settimana con Forty, solo su VG-Factor 😉

Fabio “Forty” Fortina

Speaker Radiofonico (Forty) Fanbit

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Sfida quattro giorni: Heavy Rain

fiore_heavy_rainA 4 settimane dalla sua uscita, Quantic Dream ha deciso di iniziare a tenere allenate le nostre menti per poter poi risolvere con facilità gli enigmi che ci veranno proposti in Heavy Rain.

Per partecipare a questo gioco online è necessario collegarsi al sito ufficiale, iscriversi e iniziare a muovere la materia grigia nel tentativo di sgarbugliare la matassa. Il primo gioco proposto ti obbliga a entrare nella mente dell’aspirante assasino: ragiona come lui e capirai di che cosa si tratta. Il secondo giorno è più animato: si scende in campo con testimoni, prove e indagini. Il gioco del terzo giorno è il decisivo. Trova un sospettato e indica il nome del tuo colpevole.

heavy_rain_playstationhomeVorrei precisare: Sony e Quantic Dream hanno dichiarato che la partecipazione a questo gioco non rovina l’esperienza del gioco completo, quindi se avete voglia di iniziare a capire di cosa si tratta Heavy Rain, ma senza rovinarvi il divertimento, questo è sicuramente un ottimo metodo.

L’ iscrizione da accesso a un codice da inserire nel Playstation Home per avere un’esclusiva maglietta, personalizzata Heavy Rain, per il nostro avatar.

Ricordo che Heavy Rain è atteso in Italia per Mercoledì 24 Febbraio unicamente per Playstation 3.

Luca “Loco” Locorotondo
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Xbox 360 Vs PS3: Fallout 3

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L’ angolo delle sfide all’ ultimo pixel è tornato come di consueto ogni giovedì ed oggi ho da mostrarvi un videogame che tutti gli appassionati dovrebbero avere nella propria teca. Sto parlando del videogioco migliore del 2008 ed anche se non è proprio recente, è importantissimo giocarlo con la console next-gen migliore sulla piazza. Oggi lo scontro lo prevedo agguerrito più che mai!

Fallout 3 XBOX 360Ricordiamoci sempre che Xbox 360 ha un vantaggio di circa un anno dal lancio sul mercato rispetto PS3 che ai tempi voleva dire tre anni di programmazione next-gen per Microsoft e due per Sony. In questo periodo, le console si potevano equiparare per un confronto ” fattibile ” ed infatti Fallout 3 può essere preso molto bene anche in considerazione. Fallout 3 PS3 Bethesda arrivava già da un altro lavoro multipiattaforma che si chiamava ” The Elder Scrolls IV: Oblivioned allora le differenze tra le due versione su console erano parecchio differenti perchè erano uscite in date parecchio lontane, dato il divario di uscita delle nostre amate scatolone next-gen. Allora come adesso, il divario che si può notare al colpo d’ occhio è la qualità delle textures.

Fallout 3 XBOX_360 In queste altre immagini dove quella in alto rappresento lo screenshot su Xbox 360 e quella sotto di PS3, si nota sempre quel divario che esiste tra luminosità, realizzazione dell’ acqua e contorni. L’ antialiasing è spesso un tasto dolente per PS3 che non vuole proprio utilizzare questo filtro che permette ovviamente a Xbox 360 di arrotondare tutti gli angoli che si possono vedere sui contorni delle infrastrutture.
Fallout 3_PS3 A livello di gameplay, storia e quant’ altro non c’ è alcuna differenza da essere presa in considerazione, quindi lo scontro next-gen oggi è puramente lato textures. Le carenze hardware della scheda grafica di Sony si fanno vedere davvero tanto quando hai un panorama da ammirare fino all’ orizzonte. Microsoft sempre orgogliosa per la sua console che regala un’ immagine sempre convincente ai loro fanboys. 😉

Xbox 360 vince ancora un’ altra volta il confronto multipiattaforma di VG-Factor… Peccato che troppe console Microsoft siano andate in assistenza per colpa di questo videogames 😀

Forty gioca con la mano destra e scrive con quella sinistra per non perdere mai un solo istante di sano gameplay 🙂

Fabio “Forty” Fortina

Speaker Radiofonico (Forty) Fanbit

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Mass Effect 2? Non ti alzi dalla sedia finchè non l’hai finito!

A giorni è atteso in tutti i negozi di videogiochi Mass Effect 2 (PEGI 18+), che onorerà della sua fantascientifica presenza i nostri PC e le nostre Xbox 360 a partire dal 29 gennaio prossimo. Il nuovo gioco di ruolo di Bioware (già responsabile del recente Dragon Age: Origins, anch’esso sfoggiante un bel PEGI 18+) sta già riscuotendo in tutto il mondo i primi clamorosi consensi da parte della critica, e si prevede che anche l’accoglienza dei giocatori non sarà da meno: graficamente da urlo, forte di un gameplay più votato all’azione rispetto all’illustre primo capitolo della saga, Mass Effect 2 dovrebbe anche essere dotato di un aspetto narrativo di prima qualità.

Chi avesse avuto modo di giocare al primo Mass Effect, uscito nel 2007 su Xbox 360 e nel 2008 su PC, non si farà certo sfuggire l’opportunità di importare nel secondo capitolo della trilogia (eh già: è una trilogia) i propri salvataggi, così da “recuperare” il proprio comandante Shepard così come l’aveva lasciato (più o meno) e iniziando la nuova avventura partendo dalle solide radici di quanto giocato in precedenza (se vi siete persi i salvataggi, poco male: il gioco inizierà con un protagonista dal background predefinito). Giusto per fare un esempio (stupido) qualsiasi, immaginatevi una saga cinematografica come quella de “Il Signore degli Anelli“, e immaginate di essere voi i protagonisti dei film, anno dopo anno (ovviamente, questo discorso vale solo per coloro che ancora non hanno bruciato la loro memoria a lungo termine, io nemmeno ricordo la trama dell’episodio di Squadra Speciale Cobra 11 che ho visto ieri sera).

In ogni caso, Mass Effect 2 promette di offrire una complessità narrativa senza eguali…roba che se vi siete persi il primo episodio dovreste correre immediatamente in negozio a comprarlo (sempre che vi riesca di trovarlo, sennò c’è sempre Steam con la sua versione digitale da scaricare), e divorarlo nei giorni che ci separano dal 29 gennaio. Perchè, amici, diciamocelo: quando un videogioco è bello, ed ha anche una trama degna di questo nome, il videogiocatore serio si fa pigliare e non si stacca più finchè non ha scritto la parola “fine” alla vicenda. Nel caso della trilogia di Mass Effect, ciò significa aver giocato il primo capitolo, attendere spasmodicamente il secondo (ormai ci siamo, resistete!) e prepararsi da ora ad affrontare il terzo ed ultimo capitolo, il quale ovviamente uscirà quando sarà pronto.

Io sono videogiocatore anziano, e quindi ormai nulla mi stupisce, ma alcune cose che ho letto recentemente in rete mi lasciano quantomeno perplesso (dunque non mi stupisco, ma mi perplimo): gente che afferma di essere stremata dall’attesa per Mass Effect 2, ma che nello stesso tempo confessa di essere ancora alle prese con un Fallout 3 a caso; gente che fa due conti, e realizza che nei prossimi mesi tra Mass Effect 2, Dante’s Inferno, Bioshock 2 & compagnia cantante non avrà neanche il tempo per respirare; gente che si diverte con il multiplayer di Call of Duty: Modern Warfare 2 ma che desidera ardentemente di toccare con mano il nuovo Battlefield: Bad Company 2

Sono codesti i videogiocatori di oggi? Consumisti che mordono e che fuggono, che rosicchiano e che digeriscono, piccole apine indaffarate a volare di fiore in fiore? Giocatori che non si fermano neanche di fronte a belle trame e personaggi indimenticabili? Ah no, io non sono così e non sarà così nemmeno mio figlio; quando avrò un figlio, ed egli sarà abbastanza maturo per passare dalla Nintendo Wii alle console per gli adulti (…è solo una battuta, ok?) lo educherò per bene: “Mass Effect 2? Non ti alzi dalla sedia finchè non l’hai finito!“.

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Sempavor
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C’erano una volta…ma creparono tutti felici e contenti.

Naughty bearBuon giorno bambini!

Oggi vi racconterò tante belle fiabe e di come a volte i personaggi di questi racconti della buona notte siano stati trasformati in dei veri e propri incubi.

Ebbene si, ogni tanto questo tema videoludico si ripropone : principesse, folletti e quant’ altre creature provenenti da mondi fatati, vengono brutalmente private della loro innocenza per creare delle divertenti parodie splatter che, per quanto possano risultare totalmente “non-sens”, attirano la curiosità di molti, grandi e piccini.

Il precursore di questi titoli è senz’ altro il mitico Conker. Il violentissimo e volgarissimo scoiattolo alcolizzato della Rareware ha visto la luce quasi una decina d’ anni fa su Nintendo 64 e ha saputo conquistare a tal punto i giocatori da aggiudicarsi un remake su XBox nel 2005, che è tutt’ ora considerato il gioco con la grafica migliore su quella console.

Più recentemente abbiamo assistito ad un altro esempio di questo tema ricorrente: Fairytale Fight (PS3 & X360). Questo strano esperimento che miscela platform e hack ‘n’ slash ideato da Playlogic, al contrario di Conker, è stato bastonato dalla critica, ma molti hardcore gamers, rinchiusi nella loro nicchia, hanno saputo apprezzarlo, soprattutto per la sua modalità co-op.

Nel prossimo semestre assisteremo all’ arrivo di un’ altro titolo in perfetto stile “Happy Tree Friends“.

Mi riferisco a Naughty Bear (PS3 & X360), che verrà lanciato sul mercato da 505 Games (publisher noto per la serie Cooking Mama). In questa avventura action vestiremo i panni di un orsetto di peluche con qualche rotella fuori posto, che sospetta cospirazioni nel paese dei teddy bear ed è fermamente deciso a far luce su queste sue teorie…anche a costo di compiere una vera e propria carneficina.

Di sicuro il titolo si presenta simpatico e promettente, ma potrà essere considerato un “esperimento riuscito” solo dopo una dovuta ed attenta analisi.

Che dire?! Un titolo da provare!

Matteo “Ganesh” Viola
Fuck totum di un videogame store

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