A vedere i bambini con le taniche non ci si abitua, ne abbiamo già parlato. È un loro compito e si è modificato con l’arrivo dell’acquedotto. Fanno meno strada e hanno tempo per andare a scuola. Ma c’è un risvolto che si comprende stando a Mare Rouge per qualche giorno. Durante una delle ultime passeggiate per il paese, ho assistito alle scene che vedete nelle foto, scattate nei pressi di una sorgente presente in una frazione dove non c’è l’acquedotto: bambini che giocano insieme per andare a prendere l’acqua, si bagnano, parlano, si rincorrono, giocano, ci prendono in giro, anche con le taniche piene. Anche se arrivano da lontano.
È vero, rimane il fatto che con l’acquedotto fanno meno strada per andare a prendere l’acqua potabile. È sicuramente una evoluzione. Ma quello che accadeva prima, la socialità dei bambini e dei ragazzi che si ritrovano sulla strada per stare insieme, è stata modificata. «Questi momenti sono venuti meno – aggiunge don Giuseppe nell’ultima chiacchierata serale prima di partire quando parliamo di questa situazione -. Abbiamo modificato un momento della socialità della loro vita». Ma non aggiunge altro.