“Aiutateci a ricostruire le strade di collegamento”

Un aiuto per ricostruire le strade di collegamento tra i vari pesi dell’entroterra di Haiti. È l’appello che lancia dall’isola don Mauro Bresciani dopo il passaggio dell’uragano Sandy. Nei giorni scorsi aveva fatto sapere che stavano tutti bene, ma la situazione con il passare delle ore si è fatta più complicata. Continua a leggere

“L’uragano è passato, si contano i danni, ma stiamo bene”

L’uragano Sandy sta per abbattersi su New York e improvvisamente se ne occupano tutti i giornali. Ma la tempesta ha attraversato prima le isole caraibiche colpendo soprattutto Haiti e Cuba, dove ci sono stati anche almeno 30 morti. Ingenti i danni alla popolazione, come racconta l’ex parroco di Abbiate Guazzone (Varese), Don Mauro Brescianini, che si trova a Mare-Rouge ormai da diversi anni, zona dove è stato colpito soprattutto l’ambiente.

«L’uragano di turno, sembra passato – spiega -: qui da noi è rimasto un po’ di vento freddino, è passata tanta acqua, anche in forma di violenti acquazzoni, a scatti. Sugli eventuali danni, si hanno per ora poche notizie e nella nostra zona sembrano limitati: qualche casa danneggiata più o meno seriamente, qualche animale domestico morto, campagne allagate». Continua a leggere

Un altro uragano ha colpito Haiti

Si chiama Sandy e stando alle notizie delle ultime ore ha provocato 26 morti, di cui 9 nell’isola di Haiti, 11 anche a Cuba. Un altro fenomeno meteorologico che mette il paese in ginocchio. Non solo per i morti, sempre e comunque drammatici, ma per un’economia che è costretta a ripartire ogni volta.
In condizioni di normalità gran parte della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno a testa. Fuori dalla capitale, vivono soprattutto di agricoltura e spesso non ce n’è per tutti. Di fronte a una situazione come questa, in cui le protezioni contro gli eventi naturali sono scarse, si mette in ginocchio soprattutto il primo sostentamento della popolazione.
Questa la notizia delle agenzie (Asca) riportata sui siti e sui giornali in poche righe: “Almeno 21 morti accertati nelle Grandi Antille, tra cui undici a Cuba, nove ad Haiti e uno in Giamaica, ed oltre 12.500 persone evacuate nella Repubblica Dominicana. E’ il drammatico bilancio dell’uragano ‘Sandy’, gia’ declassato stamane dalla categoria 2 a 1 sulla scala Saffir-Simpson e localizzato nelle prime ore dell’alba a nord-est dell’isola di Eleuthera, nelle Bahamas”.

Aggiornata la pagina per gli aiuti

Abbiamo aggiornato la pagina per gli aiuti, per chiunque volesse sostenere il progetto dell’Acquedotto che è stato inaugurato ad agosto a Mare Rouge. La struttura è funzionante, ma avrà bisogno di manutenzione almeno per il primo periodo prima di arrivare a un autonomia anche economica. Nei prossimi giorni aggiorneremo anche con un altro conto corrente che può essere a sostegno dell’opera di Don Giuseppe Noli e Don Mauro Brescianini. 

“La terra si è mossa perché gli uomini guardassero Haiti”

La terra si è mossa perchè gli uomini guardassero Haiti“. Una frase forte con cui comincia il libro “Haiti: l’isola che non c’era“, una raccolta di informazioni sull’isola caraibica che è stato scritto recentemente e che traccia un bilancio della situazione haitiana a due anni dal terremoto del 12 gennaio 2010. Un evento che ha portato una forte attenzione mediatica su un territorio che già da secoli è colpito da numerose disgrazie, naturali o meno. Ma il libro non affronta solo l’emergenza umanitaria, ne spiega la cultura, la storia, le abitudini. Tutto quello che può servire a comprendere un popolo e il futuro che lo stesso può trovare. Chiunque, come me, si appresta ad affrontare questa situazione deve arrivare preparato ad affrontare una realtà difficile. Non sarà facile, ma sicuramente questo piccolo libro è di molto aiuto. Inoltre, lo consiglio a tutti coloro che vogliono saperne di più, senza stereotipi. Edito dalla piccola casa editrice Ibis, è disponibile su www.ibs.it.

“Accendere l’acquedotto è stato come assistere a una rivoluzione”

«Vedere l’acqua potabile arrivare e tutti quei festeggiamenti è stato come assistere a una rivoluzione». Antonio Bascialla è tornato da Haiti da poco più di un mese, insieme ad altre 11 persone di Abbiate Guazzone che hanno aiutato ad “accendere” dopo tre anni di lavori l’acquedotto che porta finalmente l’acqua potabile a Mare Rouge.
Si tratta di un’opera quasi interamente realizzata da volontari che si sono occupati della progettazione ed anche di istruire persone del posto, tramite il sostegno sul posto di Don Giuseppe Noli e Don Mauro Brescianini. Un progetto sociale finanziato da enti, aziende e singoli privati, grazie alla collaborazione tecnica della onlus Filimondo, cui si sono affidati per la parte burocratica. Continua a leggere

Un sogno per Haiti

Un sogno per Haiti“. È il titolo del servizio giornalistico realizzato da RaiNews due anni fa. Un reportage ripreso e montato da chi ha esplorato l’isola dopo il terremoto, arrivando anche a descrivere parte dell’opera in atto nella comunità di Mare Rouge. Ripropongo il video, che dura circa 20 minuti, e illustra bene il contesto della situazione in cui vive la popolazione in tutta l’isola.

Abbiate e Mare-Rouge, un legame reale e indispensabile

Ho sentito sempre parlare di Don Giuseppe Noli. Ha sposato i miei suoceri quando era parroco ad Abbiate Guazzone negli anni ’70. Poi per il suo impegno a Huacho, in Perù, ora per Haiti. L’ho incontrato personalmente nell’estate del 2011, era tornato a Tradate per riabbracciare la comunità di Abbiate. Ne approfittai per fargli un’intervista: è una persona riservata e concreta allo stesso tempo. Quella mattina aveva appena celebrato messa, in settimana, e la chiesa era gremita di persone, tutte accorse per fargli un saluto. Sono 22 anni che è andato via da Abbiate, ma nessuno lo ha dimenticato, anzi.
Nel 1990 ha voluto andare a Huacho in Perù per aiutare la popolazione. La comunità di Abbiate l’ha aiutato in questa missione. Nel 2003 Don Giuseppe capisce di aver chiuso un percorso e chiede di essere trasferito ad Haiti, per avviare un’altra ricostruzione. E qui riparte la nuova impresa, non solo religiosa, ma anche fisica nei confronti di Mare-Rouge. Da allora i volontari che da Abbiate sono partiti per Haiti sono diventati una costante. Tanto che anche un altro parroco, Don Mauro Brescianini, dopo dieci anni ad Abbiate, ha raggiunto don Noli.
«Il rapporto tra Abbiate e Marrouge è profondo, continuo, reale, indispensabile – mi disse Don Giuseppe Noli -. Fino al punto di poter mettere in piedi vere opere come case, scuole, la chiesa che si sta finendo e adesso l’acquedotto. La presenza e l’azione degli abbiatesi è fondamentale, non solo economicamente. Ormai sono due realtà che vivono insieme». In questo link il seguito dell’intervista.

Portare l’acqua potabile dove non c’è mai stata

È stato il mio ultimo incontro con Don Mauro Brescianini. È tornato ad Abbiate lo scorso luglio, per incontrare i famigliari e le persone che lo stanno aiutando, e supportando, nell’opera a Mare-Rouge: le comunità di Abbiate Guazzone (Tradate – Varese) e di Calderara (Paderno Dugnano – Milano).
Vi ripropongo l’intervista che gli feci allora, dove racconta come, dopo tre anni di lavori, si stia per arrivare ad “aprire” l’acquedotto che rivoluzionerà il modo di vivere di persone che non hanno mai avuto a portata di mano l’acqua potabile. Il tutto grazie a un acquedotto costruito con il contributo di volontari (elettricisti, muratori, idraulici, carpentieri) che hanno portato la loro esperienza e il loro tempo a Mare-Rouge.
Ecco la storia con le parole di don Mauro.