Oggi è giorno di una notizia molto triste: purtroppo Jiunel non c’è più. A 25 anni si è arreso alla vita di Haiti, a una malattia di cui forse non sapremo mai nulla. Non ci sono molte informazioni su quanto sia successo, la notizia mi è giunta oggi. Ed è arrivata come un macigno. Jiunel è stata una presenza costante del viaggio che ho compiuto ad Haiti nello scorso mese di settembre: nonostante personalmente lo abbia incontrato solo una volta era uno dei “casi” seguiti giornalmente dalla Parrocchia di Mare Rouge e dai volontari che avevo accompagnato sull’isola. Ogni giorno era nei pensieri e nelle preoccupazioni di tutti.
In quelle settimane, ogni sera in casa parrocchiale, la condizione di Jiunel era il discorso fisso: aveva smesso di mangiare da mesi, aveva una famiglia “adottiva” che si prendeva cura di lui (situazione non frequente per i malati ad Haiti, di solito abbandonati), continuava a dimagrire, le forze lo stavano abbondando. Eppure la tenacia per la vita da parte di Don Giuseppe e Don Mauro, unita a quella dei volontari, lo avevano portato a mangiare un po di più, a volte anche a sorridere. Ogni giorno qualcuno dei volontari lo andava a trovare, chiacchierava con lui, lo portava a fare una passeggiata, controllava che prendesse le medicine giuste.
Per capire cosa avesse si era tentata persino “l’impresa” di fargli fare degli esami del sangue nel vicino (due ore di jeep) ospedale. I risultati arrivarono giorni dopo, tra mille peripezie. E sembrava non avesse nulla.
Eppure qualcosa non andava. E ora ora questa triste notizia che fa arrabbiare. Jiunel si è arresto o è stato costretto, dalla situazione, ad arrendersi. Aveva 25 anni. Fa incazzare che, in una situazione come quella di Mare Rouge, dove è un’impresa fare anche solo degli esami del sangue, non si sia potuto fare di più. Per lui come per altri. Mancanza di medicinali, apparecchiature, conoscenze. In quelle condizioni non si sa se si sarebbe potuto fare altro. Adesso non si può cambiare quello che è successo, ma quanti sono come lui? In Italia sarebbe stato diverso? Forse. Ma non si tratta dell’Italia, si tratta di Haiti. Dove non ci si può mai permettere di abbassare la guardia.
Ciao Jiunel.