Maddalena Boschetti è una laica consacrata che si trova ad Haiti da 12 anni, da 5 a Mare Rouge dove si occupa, per conto della parrocchia di Sant’Anna, dell’associazione Aksyon Gasmy, ovvero dei bambini disabili del paese. «Li considerano dei “segnati”, una colpa inflitta alla famiglia per qualcosa che possono aver fatto, una responsabilità considerata soprattutto della madre – racconta Madda, come la chiamato tutti qui a Mare Rouge -. Li tengono in casa, nascosti, si vergognano e se spesso, come capita, il cibo non basa per tutta la famiglia, loro sono gli ultimi a essere sfamati».
In questi anni il compito della Parrocchia è stato proprio quello di cercare di cambiare questa situazione. In paese c’è un luogo di ritrovo per aiutare i ragazzi disabili «ed è appena partito un progetto con dei giovani che vanno anche nelle case – racconta -. Ma il nostro compito non è solo quello di seguire i bambini. Vorremmo cercare di far capire alle famiglie che sono persone come gli altri e che possiamo aiutarli. Per questo mostriamo ai genitori come prendersi cura della disabilità».
Madda l’ho incontrata in centro a Mare Rouge questa mattina, è stata solo una breve chiacchierata e nei prossimi giorni approfondiremo questo argomento, anche andando dove si occupa di questi bambini e giovani. Ma Madda non rinuncia a dare un consiglio: «Se vuoi davvero raccontare questa realtà evita la commiserazione e racconta invece le storie di queste persone. Sono loro che hanno bisogno di essere ascoltate, sono loro che fanno crescere le comunità che le aiutano».
Purtroppo tra Italia e Haiti non c’è molta differenza. Anche nell’occidente le penisola, a un passo da paesi dove la persona disabile è libera e autonoma come tutti, da noi ancora serpeggia una cultura molto simile a quella haitiana.
Gradi colpe ha la Chiesa cattolica, pertanto se li una Maddalena può essere utile in Italia, invece, ce ne vorrebbero di meno.