Canti, risate, allegria, gioco, tutto quello che si vorrebbe sentire dalle mura di una scuola. Ed è successo anche a Mare Rouge, dove si è appena concluso un corso per educatori. Sono andato ad assistere alla giornata conclusiva di questo corso e l’allegria di questi ragazzi era contagiosa. Un’allegria colma di speranza e volontà.
Si trattava di un corso per insegnare ai giovani a crescere trasmettendo agli altri ragazzi il “sapere”, la conoscenza delle regole, delle precauzioni, della possibilità di avere una maggiore fiducia in se stessi. Il tutto tra lezioni con autorità e personaggi della vita pubblica, oltre a molti canti, soprattutto religiosi, durante i quali i ragazzi si animano ulteriormente, dimenticarsi di quello che li circonda.
Le lezioni si sono concluse oggi. Vi hanno partecipato una sessantina di giovani, provenienti da tutte e quattro le frazioni del paese: hanno dormito per una settimana nella scuola San Jan Bosko, frequentando le lezioni mattina e pomeriggio dedicate alla religiosità, alla socialità, alle normative, alla sessualità, e molto altro. A chiudere questi incontri è stato oggi il racconto dei responsabili giovanili della parrocchia di Sant’Anna che hanno partecipato a un convegno dove si parlava proprio di questi argomenti. Si tratta di Wilsaint, Nadej, Egsert: «I ragazzi sono stati contenti di questa esperienza, hanno partecipato con passione – raccontano -. Le presenze sono state numerose sia al mattino con gli incontri religiosi, sia al pomeriggio con quelli più sociali».
Tra i presenti, come osservatore, anche don Mauro Brescianini, coadiutore della parrocchia di Sant’Anna, che ha organizzato il corso: «C’è una grande disponibilità dei ragazzi a partecipare e questi momenti ci sono anche durante l’anno. Il problema è soprattutto creare un interesse effettivo e dare continuità. Ma è un problema comune a tutti i tipi di giovani, ovunque. Questi ragazzi sono davvero disponibili e partecipano con grinta. La vera formazione è quella che succede dopo questa settimana, perchè si deve dare concretezza a quanto detto, portando in giro quello che si è appreso. Questo corso vorremmo che diventasse, al di là della fede, un incentivo a entrare maggiormente in relazione con il mondo che li circonda».