Taglio cesareo: i casi in cui è raccomandato

Quando è meglio il taglio cesareo

Quando è meglio il taglio cesareo

In Italia si discute di uso e abuso del taglio cesareo al momento della nascita. È una polemica legata soprattutto al sistema dei rimborsi che ottengono i diversi ospedali da parte del Servizio sanitario: un intervento chirurgico ottiene un rimborso più alto.

All’ospedale Del Ponte di Varese, il numero dei cesarei varia a seconda che si sia in presenza di gravidanze fisiologiche o patologiche, nelle prime il ricorso ad intervento chirurgico è sicuramente modesto ( solo il 6,6% dei casi) , mentre sale molto in caso di patologia ( il 41% delle gravidanze considerate patologiche).

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Tommaso, un brillantino dopo tante tempeste

Lettera scritta a Varesenews.it 

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Ospedale del Ponte, l’Ospedale con un Cuore che batte…  

Si, e’ proprio così, l’ospedale materno-infantile di Varese ha un cuore…un cuore formato da tutte le Persone che ci lavorano, Uomini e Donne instancabili, che dedicano la loro vita ad aiutare le donne, le donne e i loro bambini. E’ per questo che sto scrivendo queste righe a Varese News, perché tutti devono saperlo.

Questa e’ la storia di Tommaso, nostro figlio. 

La malattia in gravidanza: come affrontarla?

La malattia può mettere a rischio la gravidanza

La malattia può mettere a rischio la gravidanza

La malattia in gravidanza può essere un problema. Ci possono essere cardiopatie, ipertensione, diabete, epilessia, ma anche tumori, malattie autoimmuni, disfunzioni tiroidee.

Lo stato di gravidanza, spesso, accentua la sintomatologia ma, se non eccezionalmente, non impedisce la  regolare crescita del feto e il mantenimento del suo benessere, a patto che ci si affidi al controllo di specialisti, medici e ostetriche. Per questo motivo, all’ospedale Del Ponte è attivo l’ambulatorio della “gravidanza patologica”. Si tratta di un servizio di assistenza che offre visite, esami e consulti alle donne, con tempi e frequenze diverse rispetto alle gravidanze fisiologiche.

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È importante prepararsi al parto

È importante prepararsi al momento della nascita, ascoltare il proprio corpo

È importante prepararsi al momento della nascita, ascoltare il proprio corpo

Si avvicina la scadenza, sale la tensione. Il momento del parto rimane la meta finale da raggiungere. Nella  mente di chi è in attesa, la nascita è il pensiero fisso, sempre presente, magari latente. Sofferenza e gioie, preoccupazioni e timori si mescolano mentre il corpo si trasforma e il bambino si prepara ad affrontare la vita.
Psicologia e pratica, dunque, sono i due aspetti su cui puntare nelle ultime fasi della gravidanza. Un compito, questo,  di cui si occupano le ostetriche, professioniste della nascita sotto ogni punto di vista. Ecco perché è importante prepararsi all’appuntamento sia dal punto di vista fisico sia da quello emotivo.

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Taglio cesareo: l’esperienza dell’ospedale di Busto

cesareo-i-rischiParto fisiologico o taglio cesareo? L’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda di ridurre l’incidenza della medicalizzazione del parto. All’ospedale di Busto, nel reparto di ostetricia diretto dal dottor Paolo Beretta,  il numero dei tagli cesarei è stabile e rappresenta il 22% dei parti annuali. Si tratta per tre quarti dei casi, di cesarei programmati e di questi, la metà è legata a precedenti interventi. In un caso su 5, si interviene a causa della posizione podalica del bimbo che, spesso riesce a rigirarsi grazie alle pratiche effettuate dal personale ostetrico (64%). Un terzo degli interventi chirurgici, infine, viene realizzato a causa di emergenze insorte durante il travaglio.

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Partorire in acqua

vascaDall’acqua, all’acqua. Naturalmente. Capita spesso che, al momento delle doglie, la gestante si faccia un bel bagno caldo rilassante prima di andare in ospedale. Un momento vissuto tra la preoccupazione dell’avventura che si sta per affrontare e l’esigenza di concentrarsi e trovare le energie necessarie.
Quel momento,  trascorso nell’intimità della propria casa, si può spesso riviverlo anche una volta giunti nel reparto ospedaliero.
Partorire immersi in una vasca da bagno, ad una temperatura dell’acqua di 37 gradi non solo assicura la massina naturalezza all’evento ma permette alla donna di “attutire” il dolore grazie all’azione vasodilatatoria della temperatura.
Il parto in acqua è una delle opzioni offerte alle gravide negli ospedali di Tradate ( che vanta la maggior casistica con un centinaio di casi nel 2008), Cittiglio ( circa 70) , Gallarate ( circa 40) e anche a Varese al Del Ponte. Continua a leggere

Un blog sulla maternità e sulla vita

video-parto-gravidanzaUn blog che parla della maternità. Ma non solo, della fertilità di coppia ma anche della crescita di un figlio. Uno spazio virtuale dove raccogliere informazioni ma anche punti di vista, scoperte scientifiche e protocolli di assistenza.

Al centro del blog ci saranno le figure che si muovono attorno alla vita che si rinnova e cresce, esperti che lavorano nel territorio di Varese, ma anche esperienze che accadono per promuovere una miglior cultura. L’ospedale Del Ponte di Varese con le sue molteplici specialità, ma anche le realtà ospedaliere dell’azienda ospedaliera di Busto e quella di Gallarate, faranno da fonte di informazione per chi si avvicina a questa esperienza e prosegue affrontando , giorno dopo giorno, le tante incognite della vita.

Speciali sezioni vengono, quindi, dedicate alla fecondità, alla gravidanza, al parto, ai primi 30 giorni di vita del neonato, alla crescita divisa per fasce d’età. Uno spazio con gli eventi in provincia e gli appuntamenti.

L’ambizione è quella di aiutare a vivere meglio le varie fasi della “dura vita” del genitore.

Partorire in casa si può. Nella casa di Marta

«Questa è la stanza dove nascono i bambini. L’abbiamo insonorizzata così le mamme  possono urlare quanto vogliono: nessuno le costringerà a trattenersi per non disturbare le altre donne in travaglio. D’altro canto il parto è energia naturale. Che si libera anche accompagnata da un urlo».
Parola di Marta Campiotti (nella foto) l’ostetrica che al parto a domicilio ha dedicato la sua  vita. Sono vent’anni, lei ne ha 46, che segue le donne che vogliono far nascere il loro bambino tra pareti familiari, da vent’anni gira per le case della provincia come una cicogna senza le ali.  

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