Arisa vince la 64esima edizione del Festival di Sanremo 2014. “Tutto ok, sono contenta, è la mia prima volta da big. Sono felice di aver condiviso la finale con Raphael e Rubino” le prime parole della vincitrice di questa edizione che alla consegna del premio ha reagito senza esternare troppe emozioni: “Non vi meravigliate io non mi scompongo, non so cosa fare in questi casi. Mi agito quando devo cantare ma non per altro”.
Un premio inaspettato ma meritatissimo per la cantante che proprio nel 2010 aveva debuttato all’Ariston tra le nuove proposte con la canzone “Malamorenò”. Nel 2012 si è classificata al secondo posto con il brano “La Notte” e ora arriva finalmente la vittoria con il brano “Controvento”.
In finale con lei altri due cantanti che avevano già vissuto il palco di sanremo. Raphael Gualazzi accompagnato da The Bloody Beetroots (secondi in classifica) con il brano “Liberi o no”. Raphael nel 2011 aveva vinto il festival come miglior Giovane e lo scorso anno l’aveva visto tra i favoriti. A contendersi il podio con loro Renzo Rubino e la storia non cambia. Anche lui ha iniziato la strada nella musica dall’Ariston dove lo scorso anno ha vinto il premio della critica ed era in gara tra giovani.
A Cristiano De Andrè va il Premio della Critica Mia Martini e il premio Sergio Bardotti per il miglior testo.
Francesco Renga, al contrario delle previsioni e delle “chiacchiere” che lo vedevano già vincitore non è arrivato tra i finalisti ma la canzone scritta per lui da Elisa resta tra le più sanremesi e cantate del festival. La vera rivelazione del festival però sono i Perturbazione (foto a lato) . La band torinese, oltre a vincere il Premio della Sala Stampa Radio Tv Web “Lucio Dalla”, è riuscita a conquistare pubblico e critica fin dalla prima apparizione. Un’avventura la loro, iniziata da “sconosciuti” e conclusa tra gli artisti più acclamati del festival.
Da ricordare anche Francesco Sarcina e la sua “Nel tuo sorriso” che l’ha visto all’Ariston con un pezzo orecchiabile e in stile “Vibrazioni”. Ci mancava. Cristiano De Andrè con due pezzi destinati a lasciare il segno. Noemi grintosa, sicura e raccontando nel look e nei brani la sua essenza. Giusy Ferreri che torna dopo cinque di silenzio discografico con una maggiore consapevolezza di donna e artista. Frakie Hi Nrg con la sua “Pedala”, un piacevole ritorno per un artista che è parte della storia del rap. Riccardo Sinigallia che, nonostante la brutta esclusione, ci ha fatto conoscere le sue doti di cantante, oltre che di autore. Giuliano Palma con il suo rocksteady. Un’edizione comunque che ha visto una bella passerella di canzoni e che ha premiato la qualità e il bel canto, basta pensare a Antonella Ruggiero.
La finalissima
Una serata che si è portata dietro un po’ dell’adrenalina che respirava in città in questa ultima giornata del festival. Dopo cinque giorni di dibattiti e polemiche, la 64esima edizione del Festival della canzone italiana si è conclusa con il suo vincitore. Fabio Fazio e Luciana Littizzetto hanno condotto la loro ultima serata tra gag e ospiti, salutando il pubblico sanremese e lasciando un punto di domanda sulla conduzione dell’anno prossimo. Troppo presto infatti, pensare alle future conduzioni nonostante Giancarlo Leone, questa mattina, ha rilanciato l’invito a Fazio. Tra i “toto-nomi” anche Fiorello – “il quale non ha più nemmeno bisogno dell’invito che gli è già stato fatto tante volte” e Carlo Conte “perchè vogliamo giocare in casa”.
Tornando all’ultima serata, l’attenzione è stata tutta per la gara. Il resto ha visto ospiti d’eccezione come Maurizio Crozza, che è tornato dopo la contestata edizione dell’anno scorso, con uno dei suoi one man show.
Luciano Ligabue pero’ è la vera novità: prima di Fazio non era mai stato al festival. Dopo la prima apparizione di lunedì è quindi tornato e si è portato dietro una schiera di fan che hanno assediato l’Ariston per tutto il giorno.
Stromae, giovane musicista belga, porta la sua particolare esibizione di “Formidable” ma ad aprire la kermesse è stato Don Matteo, ovvero Terence Hill, che è arrivato in bicicletta per “sposare” Fazio e la Littizzetto.
Un festival che si è chiuso “alla Fazio” insomma, e che tra critiche e complimenti ha fatto parlare di sè, perchè nonostante tutto “Sanremo è Sanremo!”.