«Dicono che esista il mal d’Africa, io forse ho il mal d’Haiti». Roberto Mariotti ha 49 anni ed è tra i volontari di Abbiate Guazzone che nell’agosto scorso hanno raggiunto gli ex parroci, Don Giuseppe Noli e Don Mauro Brescianini, a Mare Rouge, nell’entroterra dell’isola di Haiti. Mariotti si è occupato di un nuovo progetto chiamato “Una luce in ogni casa” e quando racconta di quell’esperienza è invaso da una grande emozione.
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“Ora il nuovo progetto per un centro giovanile”
In procinto di ripartire, è un fiume in piena don Giuseppe Noli. Il prete, ed ex parroco di Abbiate Guazzone (Tradate), da dieci anni opera ad Haiti, nella parrocchia di Mare Rouge, creando un forte legame tra la comunità del luogo e quella abbiatese. Tanto che in tutto questo periodo si è arrivati a realizzare nell’isola una chiesa, una scuola e persino un acquedotto che ha portato l’acqua potabile dove non c’è mai stata, dopo tre anni di progettazione e lavori. Continua a leggere
“Ora l’obiettivo è portare l’acqua in tutte le case”
«Per l’acquedotto di Haiti abbiamo raccolto 12 tonnellate di tappi». È ancora emozionato l’ingegnere Giuseppe Bertani quando racconta di come ha contribuito a realizzare l’acquedotto di Mare Rouge, dove operano due ex parroci di Abbiate Guazzone (Tradate, Varese), Don Giuseppe Noli e Don Mauro Brescianini. Continua a leggere
“Accendere l’acquedotto è stato come assistere a una rivoluzione”
«Vedere l’acqua potabile arrivare e tutti quei festeggiamenti è stato come assistere a una rivoluzione». Antonio Bascialla è tornato da Haiti da poco più di un mese, insieme ad altre 11 persone di Abbiate Guazzone che hanno aiutato ad “accendere” dopo tre anni di lavori l’acquedotto che porta finalmente l’acqua potabile a Mare Rouge.
Si tratta di un’opera quasi interamente realizzata da volontari che si sono occupati della progettazione ed anche di istruire persone del posto, tramite il sostegno sul posto di Don Giuseppe Noli e Don Mauro Brescianini. Un progetto sociale finanziato da enti, aziende e singoli privati, grazie alla collaborazione tecnica della onlus Filimondo, cui si sono affidati per la parte burocratica. Continua a leggere
Abbiate e Mare-Rouge, un legame reale e indispensabile
Ho sentito sempre parlare di Don Giuseppe Noli. Ha sposato i miei suoceri quando era parroco ad Abbiate Guazzone negli anni ’70. Poi per il suo impegno a Huacho, in Perù, ora per Haiti. L’ho incontrato personalmente nell’estate del 2011, era tornato a Tradate per riabbracciare la comunità di Abbiate. Ne approfittai per fargli un’intervista: è una persona riservata e concreta allo stesso tempo. Quella mattina aveva appena celebrato messa, in settimana, e la chiesa era gremita di persone, tutte accorse per fargli un saluto. Sono 22 anni che è andato via da Abbiate, ma nessuno lo ha dimenticato, anzi.
Nel 1990 ha voluto andare a Huacho in Perù per aiutare la popolazione. La comunità di Abbiate l’ha aiutato in questa missione. Nel 2003 Don Giuseppe capisce di aver chiuso un percorso e chiede di essere trasferito ad Haiti, per avviare un’altra ricostruzione. E qui riparte la nuova impresa, non solo religiosa, ma anche fisica nei confronti di Mare-Rouge. Da allora i volontari che da Abbiate sono partiti per Haiti sono diventati una costante. Tanto che anche un altro parroco, Don Mauro Brescianini, dopo dieci anni ad Abbiate, ha raggiunto don Noli.
«Il rapporto tra Abbiate e Marrouge è profondo, continuo, reale, indispensabile – mi disse Don Giuseppe Noli -. Fino al punto di poter mettere in piedi vere opere come case, scuole, la chiesa che si sta finendo e adesso l’acquedotto. La presenza e l’azione degli abbiatesi è fondamentale, non solo economicamente. Ormai sono due realtà che vivono insieme». In questo link il seguito dell’intervista.
Portare l’acqua potabile dove non c’è mai stata
È stato il mio ultimo incontro con Don Mauro Brescianini. È tornato ad Abbiate lo scorso luglio, per incontrare i famigliari e le persone che lo stanno aiutando, e supportando, nell’opera a Mare-Rouge: le comunità di Abbiate Guazzone (Tradate – Varese) e di Calderara (Paderno Dugnano – Milano).
Vi ripropongo l’intervista che gli feci allora, dove racconta come, dopo tre anni di lavori, si stia per arrivare ad “aprire” l’acquedotto che rivoluzionerà il modo di vivere di persone che non hanno mai avuto a portata di mano l’acqua potabile. Il tutto grazie a un acquedotto costruito con il contributo di volontari (elettricisti, muratori, idraulici, carpentieri) che hanno portato la loro esperienza e il loro tempo a Mare-Rouge.
Ecco la storia con le parole di don Mauro.