Markson ha 18 anni e non camminava da cinque mesi. Fino a oggi.
Ma andiamo con ordine. È stato visitato la settimana scorsa da Stefania, la volontaria varesina che sta facendo in questi giorni il medico generico qui a Mare Rouge. Ipotizzando una neuropatia infettivo-infiammatoria gli ha dato del cortisone e un antibiotico. Markson e la sua situazione sono quindi diventati una preoccupazione di tutti: ogni sera in casa parrocchiale ci si scambia informazioni sulla sua situazione, in base a chi lo aveva visto.
Oggi pomeriggio sono andato con Stefania a casa di Markson, a Kot de Fer, frazione di Mare Rouge lontana dal centro un’ora di cammino. La sua casa, dove vive con i genitori e numerosi fratelli, è ancora più lontana, non raggiungibile in macchina e con un’ulteriore mezz’ora a piedi. Non camminare più per Markson sarebbe un dramma nel dramma.
Le voci sui suoi miglioramenti erano già pervenute, ma quando siamo arrivati a casa sua, Stefania ha potuto verificare i progressi: si alza in piedi e, accompagnato, fa qualche passo. Tutti i presenti lo guardano, genitori, fratelli, vicini. Cammina. Si affatica, ma ci prova. È contento, felice, anche se di poche parole. Sembra incredulo. Ci proverà anche nei prossimi giorni, lo ha promesso alla dottoressa.
Settimana prossima Stefania non ci sarà più e Markson dovrà proseguire la cura medica e gli esercizi. «Ci vorrebbe una terapia riabilitativa, ma qui è impensabile – commenta Stefania -, speriamo che possa fare esercizi tutti i giorni. Coi mezzi a disposizione è stato fatto il possibile, ma ci sarebbe ancora molto da fare».