
Fuori non si può andare, causa coprifuoco. Alla televisione scorrono immagini lisergiche: Elio – delle Storie Tese – semitravestito da Little Tony che canta una canzone di Patti Pravo. Insomma, è stato il mio pensiero, forse è ora di stappare qualcosa di forte, cercando però di andare sul sicuro.
Ecco quindi che la scelta per alcolizzare il sabato sera è ricaduta su una bottiglia che custodivo da un anno e mezzo, dalla mia visita al minuscolo e originale pub di Nicola Grande nel centro di Pavia.
Se le altre bottiglie acquistate in quell’occasione sono presto evaporate, la PhilMath era rimasta ben riposta in cantina, un po’ perché quella birra ha caratteristiche di lunga durata, un po’ perché le birre così tanto alcoliche – stiamo parlando del 13,5% (!) mi mettono sempre in soggezione. Ma quando poi Elio si è messo direttamente a duettare con la Patty, non ho più avuto dubbi sul da farsi.
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La Via Francigena, come molti sanno (e per chi non lo sa consigliamo l’e-book del direttore di VareseNews, Marco Giovannelli,
Dico la verità: quando sullo scaffale di un supermercato varesotto ho intravisto il logo di Dogfish Head sono stato indotto in tentazione. Da queste parti non si erano ancora viste (se non in qualche beer shop) le bottiglie griffate da Sam Calagione, uno dei nomi più famosi dell’ondata brassicola statunitense e personaggio noto anche in Italia per diversi motivi tra cui le sue collaborazioni e l’essere partner di Eataly. Non conoscendo la gamma di Dogfish, mi sono accorto solo in un secondo momento – confermo: acquisto distratto se ce n’è uno, anche per via del prezzo poco oltre i 2 euro – che la birra in questione porta anche la firma brit di Charles Wells: si tratta infatti della collaborazione che ha dato vita alla “Dna New World Ipa“.
Questa settimana è toccato a me fare il reporter per il progetto “141 Expo” voluto da VareseNews per dare un seguito al trionfale “141 Tour” del 2013 che portò il nostro giornale in tutti i comuni della provincia (erano appunto 141, ora sono divenuti 139 per via di una fusione) alla ricerca di storie, monumenti, personaggi, aziende significative e via discorrendo. Il Tour di quest’anno è incentrato principalmente sulle tematiche di Expo: alimentazione, turismo, accoglienza, cultura e via dicendo. Nei miei tre giorni non avevo in programma visite a birrifici (ero a http://live.varesenews.it/Event/Comerio_2,
Sarà la Nuova Zelanda la prossima terra affollata per chi cerca luppoli originali e intriganti? Probabile, e qualche effetto comincia a vedersi anche per i non super-addetti ai lavori. Se trend sarà, anche in Italia ci si sta muovendo (il pioniere è stato Bruno Carilli – e chi se no – ma tenete d’occhio, tra gli altri birrifici, anche Etnia del nostro amico Nix Grande…) però la birra di cui vi parlo oggi ha origini britanniche.