Nella nostra rubrica “Birra in Tour”, appuntamento casuale (nel senso che non ha uscite fisse) e affidato soprattutto a lettori e amici che amano raccontare le proprie esperienze di beer hunting in giro per il mondo, vi avevamo proposto questo bel pezzo di Lorenzo Franzetti in cui si parlava dello stretto legame tra le Fiandre – una delle due macroregioni che compongono il Belgio – a due mondi che lassù sono autentiche religioni: il ciclismo e la birra. Continua a leggere
Da qualche tempo stiamo assistendo alla realizzazione di una nuova tendenza brassicola. Se alcuni anni fa i mastri birrari statunitensi presero spunto dalle composizioni belghe per creare la propria linea di prodotti, ora sono i maestri europei a usare i luppoli di origine nord americana per concepire nuove e, spesso, interessanti armonie di profumi e sapori.
Uno dei grandi marchi belgi ben noti anche all’estero – non necessariamente solo tra gli appassionati – è certamente “Duvel” di cui, qui a Varese, si ricorda una storiella curiosa risalente ai Mondiali di ciclismo 2008. Allora un noto albergo-ristorante del centro, prenotato da un folto gruppo di fiamminghi arrivati a tifare Boonen e compagni, fece una buona scorta (per gli standard del locale) di questa birra ma dopo la prima sera dovette rifare l’ordine. La Duvel era già esaurita, e qualche anima pia riportò un belga zigzagante all’area camper dove alloggiava, dopo “l’imbenzinata” presa con i connazionali. 