La pubblicazione del volume “Birre d’Italia” di Slow Food Editore, che ha cadenza biennale, è un momento sempre piuttosto atteso a livello editoriale per quanto riguarda il mondo italiano della birra, di quella artigianale in particolare. L’edizione 2021, fresca di stampa, è stata messa a disposizione dei lettori in questi giorni e cita – come già in passato – diversi produttori basati nella provincia di Varese.

La guida è stata curata da Eugenio Signoroni e Luca Giaccone – gli stessi autori del 2019 – e suddivide le menzioni in quattro categorie, due riferite ai birrifici e due alle birre come è spiegato su Cronache di Birra. Per quanto riguarda i produttori, i riconoscimenti sono le “Chiocciole” (per quelli capaci di distinguersi a livello nazionale, per identità e attenzione al territorio) e le “Eccellenze” (i birrifici che esprimono elevata qualità su tutta la produzione). Le birre menzionate invece si suddividono in “Slow” (meritevoli e capaci di incarnare i valori di Slow Food) e “Imperdibili”, quelle cioè particolarmente valide in generale.

Non fatevi spaventare dall’elenco degli ingredienti, piuttosto lungo. Cominciate con il scegliere il protagonista, un bel filetto di maiale saporito.






Il panorama birrario artigianale italiano è sempre più affollato. Anche per questo non è semplice emergere per un birrificio nuovo di zecca, costretto a farsi largo tra una miriade di sigle concorrenti e a una serie di ostacoli (burocratici e commerciali) per di farsi conoscere.