Renzo Rubino, classe 1988, nato a Martina Franca (Taranto) , dopo aver vinto le selezioni di Area Sanremo, partecipa al Festival di Sanremo 2013 con il brano “Il Postino (amami uomo)”, disponibile sugli store digitali dal 25 gennaio.
Sul palco con Renzo ci sarà anche il Tenore David Righeschi. La produzione artistica è di Andrea Rodini e il brano sanremese vanta la collaborazione di Marcello Faneschi, arrangiatore, direttore d’orchestra e amico di Domenico Modugno.
“Il postino (amami uomo)” narra una straordinaria vicenda sentimentale. La storia vera di un uomo che lascia famiglia, casa e lavoro per inseguire il suo sogno d’amore per un altro uomo. Per il protagonista del singolo sanremese la massima priorità è l’amore: lui rinuncia a tutto quanto con il piacere di farlo, pur di inseguire il suo essere e vivere un’ esistenza senza compromessi.
Il singolo sanremese anticipa la pubblicazione dell’album “Poppins” (Atlantic/Warner Music) il 14 febbraio, caratterizzato da testi maturi e originali, tra ironia e poesia che spaziano da suggestioni classiche a vibrazioni elettriche e blues. Il titolo dell’album è un riferimento alla valigia di Mary Poppins. Il suo disco è come quella valigia: un contenitore di tante idee, emozioni, ricordi, storie vere racchiuse in 12 canzoni.
L’arrangiamento del singolo traccia il percorso musicale dell’intero album “Poppins”, si spazia da accenti pop a impronte classiche: chitarra-basso-batteria interagiscono con gli archi e il pianoforte di Rubino.
Proprio gli archi impreziosiscono quasi tutte le tracce di “Poppins”, fino alla finale “L’altalena blu” dove la passione di Rubino per il mondo classico prende forma compiuta nella melodia che si regge esclusivamente su pianoforte, arpa, vibrafono e quartetto di archi. Mondi sonori paralleli convivono armoniosamente in una galassia musicale dove trovano spazio la suggestiva tromba di Fabrizio Bosso in “Milioni di scintille”, l’impronta blues del brano “Il tempo del rock”, il pop elettrico di “Paghi al kg”, l’intreccio di archi e percussioni dell’onirica “L’ape il toro e la vecchia” e la melodia stile anni Trenta di “Lulù”.
Ironia a fior di pelle in “Zoom” che ricorda il naufragio della Costa Concordia sull’Isola del Giglio, e nel brano “Pop”, che sfida l’ascoltatore a riconoscere tutte le frasi di canzoni famose che compongono il testo. Tutto parte dall’imperativo categorico di molti discografici: “devi fare una canzone pop!”. E dalla domanda che assilla Rubino e altri suoi colleghi: “ma che cazzo è sto pop?”.
Emozioni e ricordi familiari nelle prime tracce del cd dove la nonna materna ha ispirato “Balletto telefonico”. L’amore è il fulcro anche della pasoliniana “Eri bellissima” e della cover “Milioni di scintille” di Domenico Modugno. L’album “Poppins” si chiude con “L’altalena blu” sull’importanza della memoria.
Renzo Rubino ha sempre avuto un forte amore per la musica inizialmente coltivato sul pianoforte scordato di casa. I suoi modelli spaziavano da Domenico Modugno a Ray Charles, fino a Michael Jackson. Si è appassionato al modo di scrivere di Lucio Dalla, Sergio Endrigo e Piero Ciampi. Più tardi ha scoperto anche Enzo Jannacci, un “amore a seconda vista” da lui considerato un genio assoluto. Per far ascoltare le sue canzoni in pubblico ha escogitato stratagemmi degni dei Blues Brothers. A 16 anni ha finto di essere il pianista londinese Mister V per partecipare a un festival di musicisti di strada organizzato dal padre, esibendosi in piazza con un costume teatrale, capelli finti e una maschera per nascondere il viso a parenti e amici. A 20 anni Renzo ha venduto tutto quello che possedeva per trasferirsi a Ravenna. Pronto a qualunque sacrificio in nome della musica, ogni giorno andava a Milano per frequentare i corsi del CPM. A 21 anni ha conosciuto il suo attuale produttore artistico Andrea Rodini. Infine Renzo Rubino ha conquistato la stima di critica e pubblico con le sette tracce (sei inediti e una cover di Modugno) del cd “Farfavole” pubblicato nel 2011 che contiene il brano “Bignè” con cui ottiene il suo primo riconoscimento importante con la vittoria di Musicultura 2011, è risultata la canzone più votata dagli ascoltatori di Radio 1 Rai. E poi la sua partecipazione ad Area Sanremo.