“Le parole non servono più”. È questo il brano che Il Cile, alias Lorenzo Cilembrini, porterà al Festival di Sanremo. Trent’anni, di Arezzo, una voce che attira e parole che arrivano dritto al cuore. Conosciuto dal pubblico per la sua “Cemento armato”, ora Lorenzo di prepara all’avventura del Festival con una canzone che può esprimere tutta la forza e le emozioni di un ragazzo di trent’anni che nella musica porta una parte di se stesso. Accolto piacevolmente da pubblico e critica per il precedente album “Siamo Morti a vent’anni”, ora si affaccia ad un nuovo progetto musicale che parte proprio del palcoscenico dell’Ariston.
Come nasce la tua passione per la musica?
«Nasce tutto da un’ esigenza personale di esprimere la mia anima con musica e parole. Ho iniziato nel 2003 con una band chiamata “Club” con la quale vinsi il festival di San marino e ho poi proseguito da singolo raccogliendo molti demo che ho poi presentato a Fabrizio Barbacci ottenendo così la sua prestigiosa produzione in studio»
Come ti stai preparando al Festival di Sanremo, cosa ti aspetti da questa esperienza?
«Sto cercando di domare le mie ansie e spero che il festival serva a toccare quella parte di pubblico che ancora non conosce la mia musica»
Come nasce la canzone che porti sul palcoscenico dell’Ariston?
«In maniera schietta ed autobiografica, un collage di memorie sentimentali chiaro-scure che dipingono la lontananza come un dolce addio».
Ti definiscono la “rivelazione del 2012”, come vivi questa affermazione?
«É sicuramente una bella responsabilità e un incentivo ad ottimizzare al meglio le mie qualità artistiche».
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
«I grandi cantautori italiani e la grande musica rock e pop inglese»
Salirai sul palcoscenico dell’Ariston, l’ultimo pensiero prima dell’esibizione quale sarà?
«I miei genitori, mi hanno sempre aiutato e non posso dimenticarlo».