«Siamo arrivati a Sanremo ieri per le prove e sono andate molto bene. La scenografia del palcoscenico è fantastica e con l’Orchestra mi sono trovata benissimo. Qui c’è un sole che splende». Ilaria Porceddu risponde al telefono e la sua voce sembra rispecchiare il cielo sereno che racconta. Dalla “città dei fiori” racconta le emozioni che precedono la gara che la vedrà sul palcoscenico dell’Ariston in gara nella categoria Giovani. Classe 1987, nata a Cagliari, Ilaria si è già fatta conoscere al grande pubblico per la sua partecipazione a X-Factor, talent show di Rai2 dove aveva già conquistato pubblico e critica. Dopo cinque anni, con un nuovo look, torna a far sentire la sua voce e con “Equilibrio” arriva al Festival di Sanremo per «esperienza da viversi in modo allegro e godendosi ogni momento».
Cosa rappresenta questo festival per te?
«Sanremo è un palcoscenico importante, il palcoscenico per eccellenza soprattutto per i giovani. Oggi, a parte i talent show, sono pochi gli spazi, che permettono agli artisti di farsi conoscere ad un pubblico così vasto. Ci arrivo con un’etichetta indipendente e questo fa ancora più piacere»
Cosa ti aspetti da questa avventura?
«Nessuna grande aspettativa. Salire sul quel palcoscenico è la mia rinascita da cantautrice. Sono passati cinque anni dal primo disco, non so se sono cresciuta ma certamente è stato un periodo che mi ha permesso di concentrarmi su me stessa. Mi sono laureata con una tesi in musicologia che mi ha anche fatto riscoprire anche le mie radici. Nel brano che porto a Sanremo infatti c’è un omaggio al dialetto della mia terra»
Come nasce “Equilibrio”, il pezzo che porti sul palcoscenico dell’Ariston?
«È un brano nato dopo aver visto “La strada” di Fellini. Mi sono messa al pianoforte e ho iniziato a scrivere. Il testo infatti parla della vita circense ma è una metafora della vita che vale per tutti. Non per niente il testo si chiama “In equilibrio” e credo che tante persone si possano riconoscere in questo brano dove ogni personaggio può essere rispecchiato in una figura reale»
Seguirà un disco, raccontacelo…
«Il disco esce a metà febbraio e ci sono dieci brani inediti. È un periodo in cui è sempre più difficile approcciarsi alle major e il disco infatti esce con un’etichetta indipendente. È un disco nato come negli anni ’60, con l’impegno di tre persone che hanno creduto in un progetto e l’anno portato avanti. Ho lavato con Attilio Fontana e Clemente Ferrari ed è arrivato nel momento giusto, così come il festival»
Cosa pensi degli altri giovani in gara?
«Bella atmosfera. Ognuno qui ha il suo mondo e il suo stile e questa è un’arma che ognuno gioca a suo vantaggio ma che permette anche di incontrarsi senza che tutto diventi competizione. Credo che il pubblico amerà ognuno il suo cantante, il suo pezzo…»
Hai partecipato a X-Factor, come ricordi quell’esperienza?
«X-Factor lo ricordo in modo positivo. Sono passati cinque anni ed ero molto piccola. Credo che sia stata un’esperienza in cui sono cresciuta molto umanamente perché nulla è facile. Inoltre non sempre la televisione e la musica sono mondi che si incontrano facilmente ma la ricordo come un’esperienza positiva»
Il tuo coach era Mara Maionchi, sei ancora in contatto con lei?
«No, non l’ho più sentita purtroppo ma per una semplice questione di lontananza, di tempi e luoghi. Spero di risentirla prima o poi».