Intervista a Andrea Nardinocchi: “A Sanremo tra “loop” e melodia”

AndreaNardinocchiUna canzone che ti rimane in testa come succede a quelle destinate a diventare una hit. Un volto semplice, quasi timido, ma misterioso e uno stile particolare che sembra unire testi melodici a suoni elettrici. Andrea Nardinocchi, classe 1986, bolognese, arriva sul palcoscenico dell’Ariston dopo aver conquistato il pubblico del web grazie al brano “Un posto per me”, uscito la scorsa estate.
Il suo è un sound particolare nato chissà come, quando all’età di 18 anni ha iniziato a interessarsi di musica, a inventare con la “loop station” e a “giocare” con la voce. A Sanremo arriva con un brano, “Storia Andrea Nardinocchiimpossibile” (accompagnato da Andrea Mirò come direttore d’orchestra) che rispecchia tutte queste caratteristiche. Del passato da sportivo in una squadra di basket in serie B, si porta dietro il fisico alto e magro che si muove e si snoda al ritmo dei suoi brani. Intanto è pronto il suo disco d’esordio dal titolo “Il momento perfetto”, 11 brani scritti da lui che si potranno ascoltare dal 14 febbraio (foto sopra).

Come nasce la tua passione per la musica?
«Ho iniziato ad avvicinarmi alla musica a 18 anni. Avevo smesso di giocare a basket, sport che mi impegnava molto, e ho iniziato ad ascoltare molta musica, poi a cantare. È stato un periodo di ispirazione che mi ha portato a stare più attento a ciò che ascoltavo, a quello che mi arrivava alle orecchie. Fino a quel momento avevo ascoltato soltanto l’hip hop, poi ho lasciato spazio a generi diversi. Non ho dei veri punti di riferimento musicali, ascolto tutto ciò che capita. Credo che sia solo il 10% la musica che scelto di ascoltare rispetto a quella che mi arriva addosso»

Se mi devi dire un nome però…
«Se ti devo dire un nome ti dico Michael Jackson, artista che ascolto fin da quando sono bambini»

Come ti sei avvicinato a strumenti come la “loop station”?
«É stata una necessità. Inizialmente mi è servito molto perché non so suonare alcun strumento musicale. Ho iniziato ad incuriosirmi, a sperimentale fino a portarlo nella nella produzione. Anche nel nuovo album, che uscirà il 14 febbraio, c’è questo elemento. I 12 brani sono scritti da me e il disco si chiamerà “Il momento perfetto”»

Cosa ti aspetti da questa esperienza al Festival di Sanremo?
«Al momento non mi aspetto nulla. Ho un’idea di come possano andare le cose ma non ho grandi aspettative. Tutti per me è nato dalla voglia di sperimentarmi e di buttarmi in qualcosa di diverso, di nuovo.Credo che sarà una bella esperienza, una cosa nuova»

Come ti stai preparando a questa avventura?
«Sono giorni molto frenetici. Ci sono le interviste, i video da registrare, le prove all’Ariston e tanto altro. Tutto ha tempi molto serrati ma è meglio perché mi aiuta a non pensare al momento in cui dovrò cantare»

Cosa pensi degli altri cantanti in gara nella categoria Giovani?
«Sono tutti molto bravi. Se ti devo dire un nome ti dico Il Cile, mi piace come scrive e mi sembra un buon cantautore 2.0»

 

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