Arriva al Festival di Sanremo con un testo vivace, il suo volto aveva “bucato” lo schermo a X-Factor, trasmissione televisiva che l’aveva premiato come cantante degli Aram Quartet. Nel suo passato una lunga esperienza di collaborazioni e progetti musicali. Antonio Maggio (@AntonioMaggios), classe 1986, ora guarda ad nuovo traguardo.
In gara tra i giovani, sul palco dell’Ariston, porta il brano “Mi servirebbe sapere”, pubblicato con l’etichetta indipendente Rusty Records e il suo sogno è di «lasciare il mio biglietto da visita sul un palcoscenico così prestigioso».
Partiamo dal Festival di Sanremo, come ti stai preparando a questa avventura?
«È un periodo frenetico e bellissimo. Dopo la registrazione del disco, abbiamo iniziato le prove con l’orchestra a Roma, poi si andrà a Sanremo e così via. Tutto è in movimento, ed è una sensazione bellissima. È la prima volta che io e la mia etichetta discografica ci presentiamo al Festival e c’è grande entusiasmo per questo debutto»
Di cosa parla il brano che presenterai all’Ariston?
«È nato meno di un anno fa, in un periodo in cui riflettevo molto. Il brano parla di quanto sia difficile prendere delle decisioni nella vita, delle difficoltà che si incontrano quotidianamente o in momenti particolari del tuo vissuto. Ogni volta è un piccolo salto nel buio».
Anche Sanremo è un salto nel buio…
«No, Sanremo no. È un luogo prestigioso, può mettere timore ma sono certo che questa sensazione svanirà quando sarà il mio momento di cantare. È una bella esperienza che cerco di vivere nel miglior modo possibile, è nel mio carattere»
Se pensi al tuo percorso artistico fino ad oggi, c’è un momento o una persona che ricordi in modo particolarmente positivo?
«Proprio l’altro giorno mi è venuto in mente un episodio a cui non pensavo da tempo. Facevo parte del coro dell’Orchestra Terra d’Otranto e con loro ero a Sanremo, all’Ariston, per fare delle prove per un festival importante. Aspettavamo Massimo Ranieri per le prove ma era in ritardo, così il direttore mi chiese di prendere temporaneamente il suo posto. Io mi sono staccato dal coro e ho iniziato a cantare al centro del palco una canzone. In quel momento è arrivato Ranieri che mi ha guardato e mi ha detto: “Spero che in futuro su questo palcoscenico ci salirai con un tuo brano”. È stato un profeta»
Quali sono i tuoi cantanti di riferimento?
«Ascolto tutto quello che è il cantautorato italiano. Amo molto Modugno, Battisti e De Andrè mentre di oggi apprezzo artisti come Max Gazzè, Simone Cristicchi e Daniele Silvestri, che avrò la fortuna di incontrare durante questo festival di Sanremo»
Raccontaci del tuo nuovo album…
«Si intitolerà “Nonostante tutto”, come il singolo che è uscito a marzo e conterrà dieci brani inediti. Sono brani scritti da mio pugno e sono contento che mi si possa conoscere anche come autore e compositore»
Come ricordi la partecipazione a X-Factor con gli Aram Quartet?
«La ricordo con affetto e gratitudine. È stata un’esperienza molto positiva che mi ha fatto crescere dal punto di vista umano e professionale. Soprattutto il periodo successivo al programma televisivo lo ricordo come ricco di emozioni e di esperienza»
Cosa ti aspetti da questo festival?
«Mi aspetto e spero di lasciare il mio biglietto da visita sul palco. Credo che per un giovane cantante sia la cosa più bella ed importante. La gara è relativa»