James ha quattro anni, non vedeva quasi nulla. Oggi ha ritirato i suoi primi occhiali. È una delle oltre 600 persone che sono state visitate da Alessio, ragazzo varesino di 26 anni, ottico di professione, presente in questi giorni a Mare Rouge insieme agli altri volontari legati a don Giuseppe Noli e don Mauro Brescianini. Non è la prima volta che viene ad Haiti, vi era già stato quasi tre settimane nella scorsa primavera avviando così un progetto di visite ottiche.
In questi giorni ha consegnato tutti i gli occhiali preparati in Italia nei mesi scorsi, sulla base delle visite effettuate. 648 per la precisione. James era uno dei bambini visitati, gli mancavano circa 9 diottrie, ma non si è presentato in ambulatorio per ritirare gli occhiali. Sono stati rintracciati i genitori e oggi è venuto a prenderli. Continua a leggere
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“Non venite qui per aiutare, ma per inserirvi”
«Ma secondo te perché si è qua? Cosa si sta facendo?». «Si sta aiutando». «No, ci si sta inserendo, non si deve aiutare. Ci si deve inserire, dare quello che abbiamo e offrire quindi la possibilità a queste persone di risollevarsi da sole». È soltanto una parte di una lunga chiacchierata notturna con don Giuseppe Noli, ormai da dieci anni a Mare Rouge. L’uomo che ha dato il via a questo incontro di comunità tra Abbiate Guazzone e Haiti. Continua a leggere
Piove! Via le scarpe
A piedi nudi nell’acqua, per assaporarla, per sentirla. Finalmente è arrivata la pioggia. Dopo più di un mese un temporale passeggero di qualche ora ha letteralmente cambiato il volto di Mare Rouge, del panorama ma soprattutto delle persone. Anche per noi, nella casa parrocchiale, dove si stava razionando l’acqua per lavarsi. La popolazione l’aspettava soprattutto per i campi, per quella terra ormai troppo arida dove anche le poche coltivazioni di caffè e di patate stavano soffrendo.
Sono uscito a fare un giro per vedere sotto l’acqua intorno a me. Non nascondo il piacere di sentire l’acqua sulla pelle. E il pensiero mi è andato a quante cisterne ci vorrebbero per tenere più tempo più acqua possibile. Una strada impraticabile. Continua a leggere
“Omme blanc, Omme blanc”
È quasi una settimana che sono partito da casa. Alla partenza mi son detto di mantenere un certo distacco per raccontare la situazione. Ma non so per quanto sarà possibile.
Oggi ero al telefono con le mie figlie ed erano tutte contente per il primo giorno di asilo della più piccola. Mentre parlo cammino tranquillamente per le strade dissestate di Mare Rouge.
Con cosa giocano i bambini ad Haiti?
Con cosa giocano i bambini di Haiti? La domanda tanto semplice quanto disarmante mi è arrivata via telefono dalle mie figlie. In questi giorni non ho visto in giro bambole, macchinine, costruzioni. Niente. Non sapevo cosa dire.
La risposta mi è arrivata poche ore dopo, sulla strada per il mercato dove ho incontrato il bambino nella foto. Nessuno gioco, solo un vecchio copertone e nemmeno un bastone per farlo rotolare, ma una tanica vuota piegata a metà. Giocava da solo. Neanche a farlo apposta, uno dei volontari presenti in questi giorni, Alessio, mi mostra delle sue foto fatte qui qualche mese fa: un bambino con in mano una palla fatta di carta e corda.
Adesso devo solo trovare il modo di spiegarlo alle mie bambine.