C’è chi dice che ”la Leone” sia una coraggiosa per le sue scelte non sempre ordinarie, ma c’è anche chi la definisce una codarda, proprio per quelle stesse scelte.
Qualcuno la considera una che si prende troppo sul serio, qualcun’altro invece non può fare a meno di menzionare serate folli in sua compagnia.
Molti ricordano le sue faraoniche sfuriate che le fanno guadagnare la fama di “acida dal caratteraccio”, altri (i più piccoli) per i pomeriggi passati in compagnia delle sue fiabe e dei suoi racconti!
Gli amici e i famigliari la definiscono una grafomane (scriverebbe su qualsiasi cosa e di qualsiasi cosa), meteoropatica (non chiamatela se piove per più di una settimana) e sociopatica (non portatela in un centro commerciale di domenica) sempre alla disperata ricerca di un ordine interiore ed esteriore che spesso fatica a mantenere (sono famosi gli ultimatum di sua madre in merito alla sistemazione della scrivania).
Insomma personaggio controverso questa Elisa Leone!
Ma alla fine la domanda alla diretta interessata (cioè io) è inevitabile:
Ely, ma chi sei?
Bella domanda… ed è proprio per rispondere a questo quesito che da anni perseguita anche me, che il 20 Febbraio 2009, giorno seguente al mio ventiseiesimo compleanno, mi sono imbarcata su un aereo diretto in Polonia. Dodici mesi di Servizio Volontario Europeo, un tuffo in un’altra realtà, la convivenza, non sempre facile, con ragazzi provenienti da ogni parte d’Europa, la fatica ma assai più spesso il piacere, di essere l’unica italiana non solo nel gruppo di lavoro, ma addirittura, in tutto il quartiere, la sensazione, alla fine del progetto, che tra me e la Grandiosa Polonia non fosse ancora ora di frapporre la parola fine. Poi la decisione di restare, ancora un po’, ”finché non cambia il vento”, per dirla alla Mary Poppins.
A Bydgoszcz lavoro per un’associazione culturale, mi occupo dell’organizzazione di eventi per famiglie e bambini oltre ad organizzare corsi di italiano per tutte le età.
Della mia vecchia vita posso dire solo che dopo il liceo Classico (Cairoli ovviamente), mi sono laureata in Mediazione Linguistica e Culturale con specializzazione in lingua e cultura polacca, lingua francese e cultura francofona. Insomma mai titolo di studi fu più lungo! Ho provato per qualche tempo a cercare un lavoro serio nel mio campo,ma di fronte ad una situazione per niente rosea per il settore della mediazione culturale, stufa di lavoretti saltuari che prendevano tempo e non davano grandi soddisfazioni ho deciso di partire alla ricerca del “mio posto nel mondo”. Non credo di averlo trovato qui in Polonia, ma almeno è un inizio!