Longboard Nation

Oramai si è fatta sera, il sole non cuoce più la pelle e come formiche gli amanti della lunga tavola vanno zizzagando per i lunghi viali alberati. Sorridono, tra il sudore e una sigaretta, indossano, quasi fossero vestiti firmati, graffi e lividi per mostrare il loro vissuto, il loro amore per il rischio.Ogni tanto si possono osservare che vanno in fila, di corsa, inseguendosi e spintonandosi l’uno con l’atro, altre volte decidono di mostrare, come pavoni, tutta la loro bravura e bellezza, altre ,invece, si siedono su delle vecchie poltrone sbiadite per riprendere fiato e guardare il tramonto.

Così la mia generazione, dall’altra parte del modo, cresce e diventa saggia: di quella saggezza che la strada gli dona.I più adulti insegnano ai nuovi arrivati cosa c’è di così grande in un pezzo di legno e 4 ruote. Questo tipo di insegnamento consiglia molta pazienza e sudore, e quando credi di avere capito, scendi dalla tavola e lo cerchi di scrivere è già scappato, veloce, e ti tocca risalire in long per provare a riacciuffarlo.

Le generazioni oramai anziane ci osservano sorridendo dai loro usci o seduti su dondoli da antiquariato. Qualche volta, se un giovanotto casca, si alzano senza intervenire. Penso che per loro sia come vedere un film che forse li riporta un po’ indietro.

Qui ogni cosa ha il suo ritmo, il suo specifico momento nel quale deve accadere, non prima non dopo. È già troppo tardi per uscire, é arrivata la notte gli ultimi scapestrati sono da poco tornati nelle loro case e per le strade rimangono solo i grilli a fare festa.

Offside

Le donne e il fuorigioco. Binomio a volte antitetico, ma guai a dirlo o pensarlo…


I due più importanti telecronisti Sky, infatti, durante un fuorionda hanno espresso il proprio parere, non certo lusinghiero, nei confronti di una guardialinee impegnata in un match di Premier League. “ Qualcuno farebbe bene a scendere in campo a spiegarle il fuorigioco!”. “Perchè c’è una donna come guardialinee? Qualcuno l’ha fatta grossa”. Quindi si sono scagliati contro un’altra esponente della classe arbitrale, la prima donna ad aver calcato un campo di Premier: “Anche lei senza speranza…” E non sazi hanno commentato con un bel “ma fammi il piacere, amore!” le dichiarazioni della vice-presidente del West Ham che accusava il mondo del calcio di un certo sessismo.
Sfortunatamente per i due telecronisti il fuorionda è stato inviato da un anonimo al Mail on Sunday che l’ha pubblicato interamente.
Le critiche da tutta l’opinione pubblica britannica non si sono fatte attendere: “commenti medioevali”, “ Orrendo che il sesso sia l’unica considerazione quando si parla di arbitri donne” e così via. Il mondo del calcio, a partire dalla federazione fino a singoli giocatori (Rio Ferdinand in primis), hanno aspramente condannato e ridicolizzato i commenti dei due telecronisti. Infine Sky ha preso subito le distanze dalle dichiarazioni (definite imperdonabili) e il giorno seguente ha annunciato il licenziamento di uno e ha costretto alle dimissioni il secondo.
I due accusati, d’altro canto, hanno cercato di minimizzare l’incidente adducendo che si è trattato di chiacchiere scherzose, come tante che si sentono al pub durante le partite; spostando l’attenzione sul “furto” di una conversazione privata. Ma vani sono stati i loro tentativi di redimersi nonostante le scuse ufficiali.

Se penso all’Italia, questa storia assume i toni e i colori di una barzelletta.

Pro-Pro.. Proibito!

“Dice che è proibito.. che è proibito anche fumare…”. No, tranquilli, il post non è sui Litifba. Il post è sulla legge anti-fumo che compie oggi un mese di vita in Spagna. Ebbene sí, 6 anni dopo l’Italia e la Legge Sirchia, anche i cugini ispanici si sono decisi a porre fine alla possibilità di fumare nei locali pubblici.

Prohibido_fumar

Una manna dal cielo per chi, come il sottoscritto, non sopportava entrare in ufficio la mattina puzzando di fumo perchè il signore al bar non può fare colazione senza 4 sigarette, non sopportava il sapore di una buona tortilla de patatas al retrogusto di nicotina o non sopportava di dimenticarsi di stendere in terrazzo i vestiti al ritorno da una nottata di bagordi e di risvegliarsi la mattina successiva con la stanza che aveva lo stesso odore del circolino di Vedano 10 anni fa.

Una leggge che ha tardato troppo, e che speravo, beata ingenuità, che la Catalunya potesse confermare la sua modernità rispetto al resto del paese introducendo anni fa. Evidentemente, era troppo alto il rischio di vedere il turismo scendere a favore di altre regioni che continuavano a permettere lo smokeparty.

Ovviamente le polemiche e la ribellione non sono mancate. Ristoranti, bar e discoteche già denunciano il calo di affluenza, alcuni di loro, come no, stanno cercando il modo di trovare l’inganno e le statistiche ci raccontano di molte denunce per mancato rispetto della legge.

Il mio parere? Tacciato a volte di essere un “talebano” quando si parla dell’argomento vi dico, cari fumatori: problema vostro. Ho respirato per 26 anni il vostro fumo passivo, non vi darà fastidio alzarvi dalla sedia e uscire 4 minuti. Poi qua il tempo è clemente, non fa mai veramente freddo. Si conosce gente interessante là fuori. Che volete che sia. Vi abituerete.

Intanto vedo che i più contenti saranno, ancora una volta, i comuni. I locali con tavolini all’esterno sono pieni anche a Gennaio, fatto nuovo, sebbene il tempo sia clemente. Vale la pena soffrire un pò di fresco ma poter fumare una sigaretta. E lo spazio sui marciapiedi si paga caro. Lo sanno i locali che da quest’anno pagherannno la licenza per un anno anzichè solo per qualche mese.