Sabado Madrileño

Da quando sono arrivata, il mio coinquilino continua a dirmi che dovrei abbandonare la mia vita da Erasmus, fatta di lauti pasti consumati ad orari improponibili, cañas, tapas e bocadillos, per intraprendere quella madrileña. Così, sfruttando un weekend libero dal lavoro, ha deciso di fare una Fiesta de bienvenido. E quale pietanza può rappresentare meglio la Spagna, se non la paella?

Come mi aspettavo era deliziosa ( o, come direbbero gli spagnoli, muy rica ); quello che però mi ha più divertito di questa comida è stato imparare tantissime cose su questo piatto che nemmeno conoscevo!

La paella ( che si pronuncia “paeglia”, e non “paella” o, peggio, “paiella” ), prende il nome dalla padella che si usa per prepararla. E fin qui niente di nuovo. Ma veniamo a quello che un qualsiasi turista in vacanza potrebbe non sapere: la paella è un piatto tipico valenciano, non madrileño, e gli spagnoli la mangiano a pranzo. Solo ai bambini viene servita nel piatto, mentre gli adulti la mangiano direttamente dalla padella. E ancora, per fare una buona paella, lo strato di riso aderente al fondo della padella si deve bruciacchiare. Garantisco che anche la parte quemada è ottima; l’unico problema viene dopo, quando si deve scrostare la padella! L’ultima cosa che ho imparato è che, nonostante ci siano diversi tipi di paella, quella classica si prepara con carne di pollo e di coniglio; quella di marisco ( con cozze, vongole e gamberi ) è più turistica.

Questa bontà culinaria è stata accompagnata da una bevanda che in Spagna è tanto popolare quanto la sangria, il tinto de verano, preparato con vino rosso e soda.

Per concludere la giornata in pieno stile madrileño, non poteva mancare la tappa obbligata al Candela, locale famosissimo di Madrid, che si trova nel quartiere Lavapies e che dagli anni ’80 rappresenta  uno dei punti di riferimento del flamenco spagnolo. Tutti i bailaores più famosi sono passati da qui e, ancora oggi,  il Candela rappresenta un punto di incontro per artisti e appassionati di uno stile di ballo intramontabile e caposaldo della cultura spagnola.

 

Madrid, torna la normalità dopo la tensione

Ancora proteste e manifestazioni sotto il cielo di Madrid, proprio in concomitanza con quelle di Piazza Syntagma ad Atene. Ieri il coordinamento “25-S” , gruppo di attivisti creato online e ispirato a quello americano di Occupy Wall Street, è riuscito a mobilitare migliaia di persone (6.000 secondo la Delegazione del Governo) per chiedere le dimissioni di quei Parlamentari  colpevoli di aver accettato le pesanti norme di austerity imposte dall’Europa per salvare le banche spagnole.

Quella che era iniziata come una manifestazione pacifica, si è trasformata verso le 19 in guerriglia urbana e la tensione tra forze dell’ordine e manifestanti è arrivata al punto tale che le notizie da Madrid hanno avuto risonanza su tutti le più importanti testate giornalistiche mondiali.

Gli scontri più violenti hanno avuto luogo in Plaza Neptuno, sede del Congresso, la quale è stata assediata per qualche ora. La risposta della polizia è stata immediata, con cariche e proiettili di gomma sparati contro la folla. Il bilancio finale è stato di 64 feriti, 27 dei quali poliziotti, e 35 arresti. E mentre oggi il Ministro dell’Interno appoggia la polizia, affermando che sarebbe stata costretta ad intervenire contro una “violenza estrema” attribuita ai manifestanti, IU e PSOE denunciano l’impiego sproporzionato delle forze dell’ordine.

Dall’altra parte, gli esponenti di 25-S, che hanno denunciato la presenza di poliziotti in borghese nel corteo, hanno deciso di convocare un’altra manifestazione il 29 settembre. Oggi, il giorno dopo la manifestazione, tutto o quasi è tornato alla normalità. Come a luglio, quando ebbi modo di raccontare un altro momento “caldo”, la tensione sale al massimo nel corso della manifestazione, per poi tornare tutto a posto. La cenere però è calda e la miccia è pronta ad esplodere nuovamente alla prossima occasione.

Finalmente Erasmus!

Sono qui da meno di un mese, eppure mi sembra che questa città mi stia ospitando da sempre. Forse perché Madrid era per me una città già conosciuta, forse perché è stato subito facile ambientarsi…o forse perché, in fondo, la mia avventura è già iniziata a luglio, con la disperata ricerca di un tetto sotto cui stare per questi dieci mesi.

Già, perché sicuramente la ricerca dell’appartamento è la prima cosa che uno studente Erasmus deve affrontare, quella per cui si crea una serie di aspettative che poi puntualmente vengono frantumate. E credetemi, durante la mia ricerca ne ho viste di ogni, tanto che quasi stavo per rinunciare a tutto. Poi, all’improvviso, è entrata in gioco una serie di reazioni che non immaginavo nemmeno potessero essere nascoste dentro di me. Quindi l’ostinazione per arrivare in fondo ad un obiettivo fissato da tempo, le decine e decine di chiamate dalle cabine del telefono, sotto i 43° del luglio madrileño, gli appuntamenti in orari e posti assurdi, l’ennesimo “appartamento” in cui nessuno desidererebbe andare a vivere.

Finchè l’ultima giornata del mio soggiorno estivo, ormai sconsolata e certa che mi sarebbe toccato ricominciare da zero a settembre, mi sono presentata all’ultimo appuntamento, quasi fosse solo una noiosa routine. E invece, nella mia incredulità, mi ha aperto la porta di casa un giovane ragazzo spagnolo, il quale ha saputo mettermi a mio agio dal primo momento. Josè mi ha accompagnata in un giro di perlustrazione di quello che da subito mi è sembrato non un semplice appartamento, ma una vera e propria casa, accogliente ed adatta ad una ragazza di vent’anni.

Niente materassi per terra, niente sgabuzzini claustrofobici spacciati per camere, niente pareti ammuffite e scrostate; bensì una casa curata in ogni dettaglio, con piante, quadri, pareti appena imbiancate con colori sgargianti, lampade etniche..e una vera cameretta!!

Vi lascio solo immaginare la felicità: avevo trovato il mio “piso” e avevo anche un coinquilino madrelingua. Da quel momento e solo da quel momento, mi sono sentita davvero una studentessa in Erasmus!

Dopo questo passaggio noioso ma obbligato, il 3 settembre è iniziato ufficialmente il mio soggiorno a Madrid, e più precisamente a Malasaña: quartiere situato nel centro della capitale spagnola, che si estende appena sopra Gran Vía, indicativamente tra calle San Bernardo e calle Fuencarral, delimitato dalle fermate della metro di Noviciado, Tribunal e Bilbao. Questa zona è ottima per i giovani e per la vita notturna, dal momento che ci sono moltissimi bar e locali adatti alle esigenze e alle tasche di tutti, aperti fino alle tre di notte (il sabato alcuni chiudono dopo le 6!).

Devo confessare che in questi primi giorni non sono riuscita a girare molto, dato che mi sono subito buttata a capofitto nella vita universitaria,nella sua burocrazia e nelle faccende di casa, tra pulizie e spese varie.

Per fortuna il corso di spagnolo, che mi sta impegnando ogni giorno da due settimane a questa parte, finirà venerdì e avrò una settimana libera per andare a zonzo, perdermi, ritrovare posti conosciuti e trovarne altri nuovi. Non vedo l’ora!!