E’ importante per me, ma ancor di più per tutti i palestinesi, che venga fatta reale informazione di ciò che da più di sessant’anni affligge il popolo arabo ( 15 Maggio 1948, giorno in cui centinaia di migliaia di palestinesi, donne, padri di famiglia e bambini sono stati costretti ad un esodo infinito, costretti a dire addio alle terre che erano loro di diritto, per mano violenta della lobby sionista ). E’ un diritto sapere, così come ricevere una giusta informazione, che documenti la realtà dei fatti, che spieghi a parole le sofferenze alle quali la popolazione palestinese tutta, nessuno escluso, è obbligata a sottostare. Sessant’anni di povertà, di guerra, di restrizioni imposte con abuso di potere politico internazionale che hanno generato e continuano a generare in imperterrite lacrime e rabbia da parte, soprattutto, dei bambini abituati ad assistere quotidianamente alla morte di un genitore, di un fratello o una sorella.
Il mio viaggio inizierà con un volo da Malpensa, per poi atterrare in Israele e risiedere tre giorni a Gerusalemme, dopodiché varcherò le mura costruite per impedire ai palestinesi di oltrepassarle ( non possono neanche avvicinarsi, altrimenti gli viene aperto il fuoco contro ). Arriverò a Nablus ( cittadina della Cisgiordania, in cui migliaia di persone vivono da anni in condizioni pietose in campi profughi altrettanto pietosi) e, finalmente, il mio lavoro di volontariato con i bambini dei tristi campi profughi, le attività creative, i giochi, le danze e la musica potranno esprimersi in un concentrato di amore e di spensieratezza a cui tutti i bambini del mondo dovrebbero avere diritto. Cercherò con umiltà di raccontare la mia, la “nostra” storia, perché non sarò solo bensì con altri motivatissimi volontari italiani. Sarò con i palestinesi e la palestina, sempre.