Ens hi deixarem la pell.

Venderemo cara la pelle. Questa é la traduzione non letterale del motto di moda in cittá. Mancano meno di 24 ore alla partita di ritorno tra Barça e Inter, e ovviamente non si parla d’altro. Il fiorista, la panettiera, il postino: giá da oggi la cittá pullula di magliette blaugrana, nel tentativo di aiutare i ragazzi di Pep Guardiola nell’impresa di rimontare il 3-1 di San Siro.

É affascinante vedere come quasi una cittá intera rema nella stessa direzione. Difficile trovare un caso simile in una cittá cosí grande e cosmopolita. Ed é affascinante vedere come la gente vede la rimonta possibile e si fa sentire anche attraverso piccoli gesti. Difficile trovare un caso simile, nel calcio ingrato del 2010 dove la cosa piú normale in questi casi sarebbe quella di vendere il proprio biglietto a qualche tifoso italiano disposto a spendere una fortuna. Non si trova un biglietto, e sono state decine di migliaia le richieste al club di montare dei maxischermi in cittá per potersi radunare e spingere Xavi, Messi e gli altri verso un traguardo storico. Perché a questo Barça, che nell’ultimo anno e mezzo ha riscritto la storia del calcio, solo manca una grande rimonta per chiudere il cerchio.

Anche grazie a questi dettagli si capisce perché il Barça é “més que un club”, piú di una squadra di calcio, e domani sera l’Inter dovrá ripetere la partita (piu che)perfetta di San Siro per conservare il vantaggio e andare in finale.

Non mi si accusi di antipatriottismo, ma dalle 20.45 in poi di domani il mio cuore milanista si tingerá di blaugrana al grido di ¡Visca Barça!

Enshideixaremlapell

Semana Santa – 2

La semana santa è già terminata da un pò di tempo ormai e i giorni successivi alla Pasqua le vie di Malaga, di giorno e ancor di più la notte, sono state deserte: la quiete dopo la tempesta.

blog8E’ stata, quella di Pasqua, una settimana intensissima e molto sentita: le strade cominciavano ad affollarsi “por la tarde”, vale a dire dopo pranzo alle 3-4 del pomeriggio, per divenire invivibili “por la noche” fino a quasi mattina. Mi è capitato di impiegare più di mezz’ora per fare un chilometro di strada; di assistere alla partenza di una processione alle 2 di notte sotto casa mia; di essere insultato perchè cercavo di farmi strada tra la folla in attesa del trono mentre desideravo solamente rientrare in casa.

Per me è stata una settimana decisamente curiosa ma anche contraddittoria: lo spettacolo dei troni portati a volte da quasi 200 persone accompagnati dai suoni della banda al seguito è impressionante; gli applausi della folla, i “registi” della processione con le loro campane a comandare tutti i movimenti e la commozione dei partecipanti a completare il tutto. Dall’altro lato la festa per la strada, con i baracchini dei dolci, degli hot dog o delle patatas asadas, con il “botellon” (che suppongo già sappiate cosa sia) normalmente vietato invece concesso per tutta la settimana in Plaza de la Merced, tolgono totalmente il concetto di passione e di penitenza che dovrebbero teoricamente caratterizzare questi giorni. Il sacro e il profano si mescolano senza troppi problemi insomma.

I nazareni e i penitenti (coloro che portano il trono e quelli che lo seguono) partecipano con emozione ma anche economicamente (si paga per poter  tener sulla spalla per 8 ore il trono) alla riuscita della processione. Ma se vai a chiedere agli stessi quanto sia importante per loro l’aspetto religioso della festa, alcuni ti rispondono che quasi non lo tiene.blog5

La Semana Santa è spettacolare; se passate da queste parti in occasioni della Pasqua e non siete agorafobici ve la consiglio sicuramente. Ma se pensate che nella settimana di Pasqua la preghiera sia l’aspetto più importante questo posto non fa per voi. Tradizione e religione da un lato con la festa e il turismo dall’altra, si mischiano spensieratamente.

 

 

 

Vi lascio i link per vedere alcuni video registrati durante questi giorni:

http://www.youtube.com/watch?v=JQiin_0A3cU (Calle Larios, la via principale, è completamente transennata e per passare bisogna aspettare una pausa tra una processione e l’altra; un posto nella tribuna di Plaza de la Constituciòn vale centinaia di euro.)

http://www.youtube.com/watch?v=o32PQeF_xjo (La confradia del Cristo de Los Viñeros rientra alla base)

http://www.youtube.com/watch?v=XXrzYZU7zic

Semana Santa – 1

Lunedì è stato un giorno di tensione e apprensione anche per noi italiani all’estero, in questo caso studenti Erasmus che han fatto salire, seppur minimamente e  involontariamente, le cifre dell’astensione.

Teoricamente lunedì iniziava la mia settimana pre-esame ma non sapevo cosa mi aspettava: perchè nel caldo pomeriggio malagheno, mentre il mio coinquilino torinese usciva dalla sua camera ogni due minuti, dapprima esultando “dai che in Piemonte si vince!”, poi un pò più dubbioso “siam lì, si pareggia”, per finire un pò arrabbiato per usare un eufemismo “perdiamo anche il Piemonte, non si può!” (sembrava una partita della Juve di questo periodo), mentre in casa vi era questo clima da stadio, dalla strada arrivavano i primi suoni della Semana Santa.

I miei propositi di studio diventavano utopia e mi precipitavo al balcone: la strada era già gremita di folla in attesa.

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Ci troviamo nel centro al confine con la sua parte gitana e la processione in questione è proprio quella dei gitanos, una delle più sentite. Al momento vi lascio solo questa piccola testimonianza filmata che penso possa rendere l’idea più di qualsiasi mia parola: pensate solo che questo tipo di processione và avanti per otto ore fino alle due o alle quattro di notte e la cosa appare normalissima. 

La Semana Santa è una settimana di processioni, di troni, di bande, di strade affollate, o semplicemente di festa. Per me ancora difficile da capire;  per me straniero in questo momento Malaga è una città di invasati o di tarantolati, ma tutto ciò mi piace. Se non fosse per il fatto che per fare 100metri ci vogliano 10 minuti,  che le ore di sonno siano decisamente poche e  i libri sulla scrivania  mi aspettano ogni mattina, unico momento di pace.

Cercherò di approfondire la mia cultura a riguardo, soprattutto mi manca il perchè di queste celebrazioni, la religione non sembra esserne l’anima.

Per problemi di dimensioni non ho potuto caricare direttamente il video ma basta che clicchiate il link di youtube qui sotto:

http://www.youtube.com/watch?v=M7S7H_pyyUc

http://www.youtube.com/watch?v=KCmxONB3c8o

http://www.youtube.com/watch?v=WJALVzq904w