Da quando sono arrivata, il mio coinquilino continua a dirmi che dovrei abbandonare la mia vita da Erasmus, fatta di lauti pasti consumati ad orari improponibili, cañas, tapas e bocadillos, per intraprendere quella madrileña. Così, sfruttando un weekend libero dal lavoro, ha deciso di fare una Fiesta de bienvenido. E quale pietanza può rappresentare meglio la Spagna, se non la paella?
Come mi aspettavo era deliziosa ( o, come direbbero gli spagnoli, muy rica ); quello che però mi ha più divertito di questa comida è stato imparare tantissime cose su questo piatto che nemmeno conoscevo!
La paella ( che si pronuncia “paeglia”, e non “paella” o, peggio, “paiella” ), prende il nome dalla padella che si usa per prepararla. E fin qui niente di nuovo. Ma veniamo a quello che un qualsiasi turista in vacanza potrebbe non sapere: la paella è un piatto tipico valenciano, non madrileño, e gli spagnoli la mangiano a pranzo. Solo ai bambini viene servita nel piatto, mentre gli adulti la mangiano direttamente dalla padella. E ancora, per fare una buona paella, lo strato di riso aderente al fondo della padella si deve bruciacchiare. Garantisco che anche la parte quemada è ottima; l’unico problema viene dopo, quando si deve scrostare la padella! L’ultima cosa che ho imparato è che, nonostante ci siano diversi tipi di paella, quella classica si prepara con carne di pollo e di coniglio; quella di marisco ( con cozze, vongole e gamberi ) è più turistica.
Questa bontà culinaria è stata accompagnata da una bevanda che in Spagna è tanto popolare quanto la sangria, il tinto de verano, preparato con vino rosso e soda.
Per concludere la giornata in pieno stile madrileño, non poteva mancare la tappa obbligata al Candela, locale famosissimo di Madrid, che si trova nel quartiere Lavapies e che dagli anni ’80 rappresenta uno dei punti di riferimento del flamenco spagnolo. Tutti i bailaores più famosi sono passati da qui e, ancora oggi, il Candela rappresenta un punto di incontro per artisti e appassionati di uno stile di ballo intramontabile e caposaldo della cultura spagnola.
Spettacolare! Buon appetito 🙂
(in ritardo, ma vabbé: magari la bisserai!)