Caldo, afa, tintarella. Torna l’estate ma non è l’estate di sempre. La dolce attesa può complicare le tradizionali abitudini? « Assolutamente no – spiega il professor Fabio Ghezzi, primario della clinica ostetrica e ginecologica del Del Ponte a Varese – È una stagione normale in cui si deve prestare attenzione ma per piccole situazioni. Per esempio: rinunciare ai bagni di sole. La produzione di ormoni legata alla maternità può provocare macchie sulla pelle, soprattutto sul volto. È consigliabile evitare l’esposizione alla luce o, tutt’al più, utilizzare creme solari a protezione totale, che, però, non sempre assicurano il risultato. Non c’è alcun rischio per il bambino né, tantomeno, per la donna. È solo un inestetismo».
Perchè non cresci, figlio mio?
Quanto crescerà mio figlio? È uno dei tormentoni dei genitori: prima i percentili poi i centimetri, siamo spesso con il metro in mano per controllare lo sviluppo del nostro bimbo. L’altezza, però, non è solo un fattore ereditario: « È determinata da 200 geni circa – spiega il professor Alessandro Salvatoni pediatra dell’ospedale Del Ponte di Varese – è un mix che dà risultati sempre variabili. In una famiglia non si troverà mai la stessa altezza tra i diversi componenti, a meno di gemelli perfettamente identici».
Una nuova accoglienza all’ospedale Del Ponte
Un mattoncino importante. Non di quelli che servono a costruire i muri, ma importante per realizzare il progetto dell’ospedale della mamma e del bambino. A mettere la firma la Fondazione Ponte del Sorriso che ha consegnato ai medici del Del Ponte alcuni importanti macchinari e attrezzature varie per un valore totale di 400.000 euro.
Inseminazione artificiale: lo scambio di embrioni al Del Ponte è impossibile
Il desiderio di maternità fino a dove si può spingere? La notizia dello scambio di embrioni alla clinica di Roma ha sollevato questioni etiche e morali molto importanti. Questioni che sono ben presenti all’ospedale Del Ponte di Varese, centro sull’infertilità di secondo livello, unico pubblico in provincia: « L’errore umano è sempre possibile – commenta il professor Fabio Ghezzi – primario della clinica ostetrica e ginecologica – ma posso assicurare che si tratta di possibilità assolutamente residuali, eccezionali. Tutto il processo è sottoposto a continui controlli. Noi abbiamo un medico e due biologhe che verificano i singoli passaggi dalla raccolta di ovociti e liquido seminali sino all’impianto. Ogni singolo passaggio viene identificato con il nominativo della madre e ci sono procedure specifiche nei casi di omonimia».
Dieta vegetariana o vegana anche in gravidanza
Dieta vegetariana o vegana in gravidanza? Questo regime alimentare è indicato in questa fase particolare della vita? Non esiste alcuna controindicazione per queste particolari diete alla gestazione. « È essenziale, però – spiega la dottoressa Elena Consolaro – che sia ben bilanciata». La dottoressa, medico di medicina generale è anche nutrizionista esperta di questo tipo di alimentazione: « Non c’è una diffusa cultura e non ci sono riferimenti ufficiali italiani. Ma gruppo di specialisti ha applicato le linee guida nordamericane (USA e Canada) alla nostra cucina stabilendo criteri che sono rintracciabili sul sito www.scienzavegetariana.it.».
Per guarire un bambino si deve curare anche il sorriso
Per guarire un bambino occorre recuperare il suo sorriso. Da anni, la Pediatria parla “dell’altra metà della cura” quella che si occupa dei sentimenti del piccolo paziente, del suo umore, dei suoi occhi che chiedono di giocare e volare con la fantasia.
In tutti i reparti che accolgono i bambini esiste l’angolo del divertimento, un’area dove pratiche sanitarie e terapie non entrano, pensato per curare “l’anima” del paziente. All’ospedale Del Ponte, l’altra metà della cura è diventata strutturata, un’equipe dedicata formata da una psicologa, un’educatrice e un’animatrice. Sono il cuore di un complesso sistema di volontari che ruotano attorno alla sala giochi del quarto piano e altre sale d’attesa pediatriche, bambini di ogni età che si mettono a disposizione per sconfiggere la paura: « La componente dell’amore è fondamentale nell’area giochi – spiega Emanuela Crivellaro, presidente della fondazione Ponte del Sorriso che gestisce questi spazi – questo non è un lavoro: i bambini avvertono subito lo stato d’animo di chi sta loro di fronte. Se non c’è convinzione, se ne accorgono. La leggerezza è una componente essenziale».
Per il piccolo cuore, occorre un cardiologo specifico
Il cuore di un neonato non è il cuore dell’adulto e anche le patologie che lo colpiscono non si assomigliano. Capire la dinamica di questa piccola pompa, valutarne i segnali, individuarne le anomalie richiedono una professionalità specifica. La scelta di puntare sulla cardiologia pediatrica risale al passato: Varese decise di investire nell’area materno infantile costruendo professionalità diverse, ma integrate attorno al bambino. L’Ospedale Del Ponte di Varese volle puntare su questa nicchia della cardiologia, un settore che oggi è punto di riferimento per l’intera provincia di Varese, il comasco e parte del Piemonte orientale.
Anima e motore della Struttura Semplice Dipartimentale di Cardiologia pediatrica è la dottoressa Alessandra Stifani che lavora con le colleghe Isabella Ghezzi e Sandra Piantanida. Le tre dottoresse ogni anno svolgono 20.000 prestazioni di cui 13.000 ambulatoriali, ma le liste d’attesa rimangono comunque lunghe. Al loro fianco 6 infermiere coordinate da Antonella Polato e la Sig. Marina Ebbene, amministrativa.
Convegno su Alimentazione in gravidanza e nell’allattamento
Sabato 29 marzo 2014, a Varese, nell’Aula magna in via Dunant dell’Università dell’Insubria si svolgerà il convegno “Alimentazione in gravidanza e durante l’allattamento”. L’apertura dei lavori è prevista alle 8.45 con i saluti dell dottor Massimo Agosti, direttore del Dipartimento Matrerno Infantile. Durante l’incontro si affronteranno inoltre temi dibattuti come l’appropriatezza di diete vegetariane ben pianificate per la soddisfazione dei fabbisogni nutrizionali della gestante e la fondatezza di molti luoghi comuni diffusi sull’alimentazione durante l’allattamento.
È ormai ampiamente riconosciuto che esiste uno stretto legame tra una corretta alimentazione e lo stato di salute complessivo dell’individuo. Esistono chiare evidenze del fatto che le scelte alimentari agiscono in modo incisivo nella possibilità di evitare lo sviluppo di malattie, di controllarne l’evoluzione o, al contrario, favorirne l’insorgenza. Questo vale ancora di più in gravidanza, quando la qualità dell’alimentazione materna non solo può condizionare la salute della futura mamma in questa fase della vita, ma anche quella del nascituro, non solo durante il periodo fetale e neonatale, ma anche e soprattutto durante la vita adulta.
Oggi, nei paesi sviluppati dove esiste un’ampia disponibilità degli alimenti, si tende a pensare che la soddisfazione dei fabbisogni nutrizionali del feto non sia un problema. In realtà, molto lavoro deve essere fatto sulla qualità delle scelte alimentari delle donne in gravidanza e va inoltre sottolineato come la crescente epidemia di sovrappeso e obesità non sia affatto priva di conseguenze sulla salute dei nascituri e degli adulti che saranno.
Il prof. Fabio Ghezzi, Direttore della Struttura Complessa di Ginecologia e Ostetricia A sottolinea che “durante la gravidanza è essenziale assicurare alla madre i nutrienti necessari per consentire lo sviluppo e la crescita del feto. Ciò che è meno noto è che l’alimentazione materna possa condizionare la salute del futuro adulto, anche a lunghissimo termine e forse anche delle generazioni successive. Nel 1850 il filosofo Feuerbach sosteneva che “l’uomo è ciò che mangia”: oggi potremmo dire che l’uomo è anche “ciò che sua madre ha mangiato durante la gestazione”.
Morte in culla e ALTE: a Varese il centro di ricerca nazionale
La morte in culla fa paura. Arriva all’improvviso, inaspettata, senza alcuna logica apparente. Si porta via il bimbo, piccolo neonato che sembra dormire. Colpisce un lattante ogni 700/1000 nati. La scienza sta studiando: ogni volta che si registra un caso di “Sids”, si attiva la macchina della ricerca. La fase più delicata è tra i 2 e i 4 mesi anche se eventi di alto rischio per la vita si possono registrare sin dalla prima settimana di vita.
Tra i pochi centri italiani dove si studia la “Sids” c’è l’ospedale Del Ponte di Varese.
Tincontro: quando l’aiuto tra genitori aiuta il reparto
La maternità è un evento gioioso, atteso, fantasticato. Si attende che la Natura faccia il suo corso per poter assistere al miracolo della vita che si rinnova. È un progetto che si sviluppa in nove mesi, un percorso di avvicinamento fisico ma anche psicologico. Poi, qualcosa accade. E il finale, diverso da quanto fantasticato, lascia spauriti. Il piccolo arriva in anticipo, qualcosa va storto e la Natura accelera il suo rituale. Il parto avviene quando ancora non si è pronti: in anticipo, con un carico di preoccupazione e di ansia per quella vita sbocciata prematuramente. L’abbraccio materno e paterno si svuota mentre il bimbo viene affidato alle cure di medici e infermieri, deposto in una culla termica, collegato a macchine. Così inizia un nuovo percorso inaspettato: nel reparto di terapia intensiva neonatale. Un luogo quasi invisibile ai più, un luogo riservato a pochi, carico di emozioni e di ansie.