Quanto costa studiare e mantenersi in Germania?

 Questo argomento venne sollevato da un lettore in un commento al mio primo articolo “Ho scelto un’università tedesca e sono contenta”. Il commento era il seguente: «eh si tutto bello… peccato non si menzioni solo una cosa fondamentale: il prezzo! anche Medicina a Losanna è una facoltà stupenda: tanto bella da dover scucire quasi 5000 euro ad anno!al minimo! Con i soldi è tutto bellissimo, purtroppo da noi si pretende l’America con tassazioni ridicole e personaggi che bivaccano in università oltre i 30 anni “stipendiati” da mamma e papà. Se l’amica emigrata boccia due esami (glielo confermo io!) fa le valigie e torna a casa! siete disposti ad un sistema così?».

 

In realtà, i costi che uno studente affronta qui non sono alti.

La quota annuale della FAU è di poco inferiore a quella richiesta dal Politecnico di Milano (intorno ai 1000 Euro).

Ma la differenza sta nella spesa per l’alloggio. Abitare in un appartamento all’interno degli «Studentenwohnheime» (quartieri riservati agli studenti stessi), costa infatti in media circa 160 euro al mese: niente in confronto ai prezzi di Milano! E questo nonostante Erlangen sia di per sé una città piuttosto cara; affitti così, a misura di studente, sono possibili grazie ai finanziamenti stanziati dalla Baviera.

Fare la spesa, tra l’altro, costa mediamente meno rispetto a Varese. Inoltre, la maggior parte degli studenti si muove in bicicletta: in questo modo, non vi sono nemmeno spese per i trasporti.

Per studiare in un’università come la FAU non occorre spendere molto, dunque.

Tuttavia, ormai due venerdì fa ho avuto modo di partecipare ad un corteo di studenti in protesta.

studenti manifestati a Erlangen

Migliaia di studenti seguivano un’auto dalla quale venivano lette le richieste all’amministrazione della Baviera e del governo tedesco. Questi punti erano stati precedentemente messi insieme nella sala dell’Audimax, l’aula più importante dell’università, occupata ormai da settimane dagli studenti.

 

Tra i punti reclamati, l’abolizione del sistema Bachelor (imposto dal processo di Bologna), il quale secondo loro peggiora la qualità del titolo di studio conseguito in Germania. Nel caso specifico, omologherebbe allo standard europeo il particolare ‘Diplom’ da Ingegnere che prima faceva spiccare gli Ingegneri tedeschi.

 

Ma un secondo, importante, punto della lista era l’abolizione delle tasse universitarie per TUTTI gli studenti, non solo quelli provenienti da famiglie poco abbienti (i quali, comunque, credo siano più del 10%). Infatti, in altri Bundesland della Germania le spese universitarie semplicemente non esistono. Per nessuno. Certo, in Baviera le università sembrano essere migliori, ma gli studenti, inflessibili, pretendono comunque che, anche qui, nessuno debba pagare questi famosi 500 Euro al Semestre.

 manifesto

Il mio professore di chimica fa il mago

Già inizia la sesta settimana di università: incredibile!

Sono di buon umore perché sono finalmente riuscita a partecipare attivamente alla discussione dei compiti di matematica nel nostro “gruppetto di studio”. Credo che il mio tedesco stia silenziosamente migliorando, per fortuna.

Del resto qui l’italiano lo parlo poco, e non me ne lamento: è stata una piacevole sorpresa vedere con quanta facilità si faccia amicizia tra studenti, e essere straniera non è stato per nulla un problema.

Meno male, perché solo avendo degli amici si può sopportare la lontananza da casa, dalla mia grande famiglia, dai miei amici di sempre, dai paesaggi stupendi che circondano la nostra Varese.

La mia vita qui è molto intensa, al primo posto ci sono chiaramente le lezioni, ma poi c’è anche il tempo per andare a correre in compagnia, per occuparsi dell’appartamento, per cucinare con i miei coinquilini (specialità tedesche e italiane a turno). E poi Erlangen è una città viva, dove da qualche parte c’è sempre qualcuno che fa festa (anche se noi, poveri studenti di Nanotecnologie, dobbiamo puntare presto la sveglia, perché abbiamo lezione al mattino tutti i giorni alle 8.15).

Devo dire che mi sto abituando anche a cose come il cibo della mensa (preoccupante!) e il tempo atmosferico (nonostante al mattino, appena sveglia, ancora guardi fuori dalla finestra, nella speranza di scorgere un raggio di sole..).  Ma in cambio di un professore che dedica alcune ore extra ai quattro o cinque che non hanno fatto molta chimica al liceo, ci si può anche abituare a certe cose!

Ora vorrei raccontare della «Lange Nacht der Wissenschaften» (La lunga notte delle scienze) che sabato scorso ha trasformato Erlangen e la vicina Norimberga in un laboratorio scientifico (ma non solo) aperto a tutti.

Protagoniste sono state naturalmente l’università, con i suoi ricercatori e anche i suoi professori, e la Siemens. I trasporti pubblici per l’occasione hanno funto da navette che collegavano le varie attrazioni scientifiche.

Ce n’era davvero per tutti i gusti: conferenze sulla fisica dei quanti, laboratori di biochimica, test psicologici, addirittura un “Nanotruck” (un camion dedicato alle Nanotecnologie!). Una buona parte degli eventi era dedicata inoltre alla medicina (infatti a Erlangen l’ospedale e le varie cliniche occupano un posto di rilievo). Ma l’evento più popolare in assoluto è stata la “Zaubervorlesung” (e cioè la “Lezione di Magia”) di “Magic Rudi”…il quale altri non è che il mio professore di chimica! esperimenti

È un mito tra gli studenti, ma la velocità supersonica con cui si sono esauriti i posti nelle sale dove ha fatto il suo spettacolo dimostrano che anche tra i bambini e gli adulti è molto popolare. Lo show si basava su trucchi di «magia chimica», che Rudi alle volte mostra anche a noi durante le sue lezioni. Proprio oggi, per esempio, ha inspirato dell’elio, per mostrarci il buffo cambiamento della voce che ne deriva (sì, è proprio il gioco che si fa alle feste di compleanno, con il contenuto dei palloncini!), e poi un’altra sostanza (il SF6), che rende la voce molto profonda -infatti si è messo a cantare “What a wonderful world” 🙂

Ho scelto un’università tedesca e sono contenta

Erlangen, ottobre 2009
mi chiamo Martina Ballerio, ho 19 anni, sono nata a Varese e qui ho fatto le scuole fino alla maturità, conseguita al liceo scientifico “Galileo Ferraris”, dove ho frequentato la classe sperimentale di tedesco. Sono appassionata di lingue, ma amo soprattutto il tedesco. Ed è per questo che ho deciso di andare a studiare in Germania. Prima di approdare a Erlangen e alla «Fau» (“Friedrich-Alexander Universitaet”), ho cercato parecchio in diverse città e università tedesche, come Bonn, Aquisgrana, Colonia e Duisburg.

Alla fine ho scelto Erlangen, la città dell’università, della Siemens e delle biciclette. Già perché qui tutti vanno in bici, soprattutto gli studenti. Contrariamente alla nostra Varese, gli abitanti di Erlangen hanno un vantaggio: non hanno salite. Qui è tutto piatto!

Non sono venuta in Germania per apprendere il tedesco, ma per studiare nanotecnologie, una facoltà che festeggia il suo secondo compleanno sia al Politecnico si Milano, che alla Fau di Erlangen. Per me affrontare questi studi è una grande sfida. Non so se ci riuscirò, però ci provo. I primi esami dovrò darli a marzo, questo vuol dire che non avrò modo di avere dei feedback concreti per qualche mese, e a seguire dovrò dare circa cinque esami piuttosto impegnativi tutti nello stesso breve periodo.

A complicare le cose si aggiunge il fatto che, se dovessi venire bocciata due volte anche in un solo esame, non potrei andare avanti a studiare. Ma devo ancora informarmi meglio a riguardo.

Le differenze con il nostro sistema scolastico e i nostri programmi sono notevoli. I miei compagni tedeschi hanno studiato sia fisica che chimica per 7/8 anni, mentre io, in Italia, ho studiato fisica per 3 anni e chimica addirittura solo per un anno. Per fortuna i professori hanno iniziato più o meno dall’inizio, quindi ho la possibilità di seguire. Noto però che per i miei compagni, al momento, è tutto molto (troppo) facile. Io mi sforzo di assorbire come una spugna tutte le informazioni possibili, soprattutto per quanto riguarda i nuovi vocaboli. Tuttavia, capisco i professori più di quanto avessi sperato, e questa è sicuramente una cosa importante.

Erlangen è una città tranquilla (soprattutto per quanto riguarda il traffico). È a venti minuti da Norimberga, ha circa 100 mila abitanti e sembra progettata apposta per accogliere un gran numero di studenti, che vivono solitamente negli “Studentenwohnheime”, quartieri a loro riservati formati da appartamentini dove possono abitare da una a sette persone, ognuna delle quali ha la propria stanza.

Io, per esempio, abito insieme a due ragazze e due ragazzi, in uno “Studentenwohnheim” vicino al centro. Due frequentano una facoltà tecnica e gli altri due quella filosofica. Con loro mi sono trovata bene fin da subito, una grande fortuna. Cuciniamo e mangiamo insieme spesso. Insomma siamo ben assoritti. Madeleine studia Giapponologia abbinata a pedagogia (per le facoltà cosiddette “filosofiche” bisogna scegliere più di una materia), Philipp studia Sinologia abbinata a Politica, mentre Andreas studia ingegneria energetica. Una delle ragazze, la più riservata (non si fa mai vedere in giro) studia teologia evangelica e se ne sta sempre nella sua stanza e non mette nemmeno mai piede in cucina.

È stato grazie ad Andreas che fin da subito ho trovato degli amici alla Facoltà Tecnica, tra i quali alcuni “Nanotecnici”, con i quali si è già formato un bel gruppo. Con degli amici è tutto più semplice! Del resto, come non è difficile immaginare, le possibilità di svago, divertimento, incontro e così via qui sono davvero tante.

La prossima volta vorrei raccontarvi del “Die Lange Nacht der Wissenschaften” e cioè “La Lunga Notte delle Scienze”, che si celebra tra Erlangen e Norimberga.