La buona sorte ha premiato solo chi – come me – è atterrato in Italia prima dell’ondata di gelo e di neve. Il Natale 2009 sarà però ricordato, da molti italiani e varesini che abitano all’estero, come il più difficile da raggiungere. Non per ragioni di calendario ma di trasporto e di meteo. Da venerdì scorso gli aeroporti londinesi hanno accolto migliaia di passeggeri che in realtà non sono potuti partire o lo hanno poi fatto in ritardo e con un volo che non era quello prenotato, scongiurando solo all’ultimo un Natale lontano da casa. E’ stato così per chi doveva raggiungere soprattutto Milano ma anche Firenze. Il mio amico Paolo, che doveva essere a Varese già venerdì sera, ma che in questo momento è ancora a Londra a incrociare le dita per l’ultimo volo prenotato domani, ci racconta la sua piccola odissea, all’aeroporto di Gatwick, il secondo scalo di Londra da cui partono la maggior parte dei voli low-cost diretti a Malpensa. Tornare per Natale a casa è diventata un’avventura che (per ora) dura da 6 giorni:
“Venerdi’ 18 Dicembre arrivando all’aeroporto di Gatwick vengo a sapere che i 3 cm di neve caduti 24 h prima hanno completamente paralizzato la Easyjet per almeno tre giorni. Uno steward mi dà un volantino in cui si spiega che andando sul sito della compagnia si può ottenere il rimborso oppure un altro biglietto Easyjet. Vabbe’, mi dico, tanto mancano ancora un po’ di giorni a Natale, vado tranquillo a casa e riprenoto. Purtroppo però noto che questo ragionamento non viene seguito dalle centinaia di passeggeri nella mia stessa situazione, i quali invece preferiscono mettersi in fila davanti all’unico sportello Easyjet dell’aeroporto per fare quello che l’animale noto come uomo sapiens sapiens sa fare meglio ovvero lamentarsi trovando le piu’ assurde dietrologie sul perche’ qualcosa non funziona, imprecando ad alta voce e diffidando di tutto e di tutti. Ho lasciato Gatwick in questa situazione, venerdì scorso.
Martedi’ 22 dicembre ho il nuovo volo, ho un po’ piu’ di paura perche i cm di neve sono almeno una decina stavolta e le strade di Londra sono orribilmente ghiacciate. Con l’occhio costantemente su internet cerco di vedere se il mio volo è stato cancellato come temo viste le migliaia di cancellazioni dei giorni scorsi: il volo prima per Malpensa cancellato, il volo dopo per Malpensa cancellato, il mio nemmeno in ritardo. Miracolo di Natale? Vado a Gatwick e riesco ad arrivare fino alla lounge pensando ormai di essere quasi pronto a salire sull’aereo, ma niente, ci rimandano indietro all’area partenze. Io mi siedo esausto. “Morire dormire forse sognare”…no. Il destino gioca la carta “tortura” e parte un karaoke organizzato per far divertire le migliaia di bambini (tendenzialmente in lacrime e urlanti) presenti in aeroporto. Il volume e’ altissimo e per qualche strano motivo le canzoni invece che essere canzoni per bambini sono mielosissime canzoni d’amore R’n’B. In tutto ciò sui tabelloni il nostro volo risulta essere regolarmente imbarcato e le uniche informazioni buone ci vengono date da una signorina che di volta in volta ci aggiorna scrivendo su una lavagnetta. Il trionfo della tecnologia.
Alle 16.30 veniamo richiamati nella lounge, il morale della truppa, nonostante tutto, è alto: in parecchi hanno fatto amicizia e si sono formati parecchi gruppetti che confabulano amichevolmente e si ripromettono di uscire qualche sera insieme.
All’altoparlante si annuncia un ritardo di 10 minuti, mi pare di aver capito problemi di slot. Poi un altro ritardo: a Malpensa, ci dicono, la pista è ghiacciata. Poi un altro ritardo ancora, pare stavolta che il pilota non sia pronto. Alla fine c’e’ una pausa di silenzio di quasi un’ora. Il morale non e’ piu’ alto. Gli animi iniziano a scaldarsi, cominciano a partire i primi “ci prendono in giro!”, “è uno scandalo”, ” Bastardi!”. Alle 19 dopo una sfilza di scuse il responsabile Easyjet ci dice che non ci sono più voli Easyjet prima di Natale ma eventualmente possiamo prenotare con altre compagnie e la compagnia aerea ci rimborserà il prezzo del volo: in parecchi si fiondano su internet a prenotare le piu’ faraoniche business class su aerei placcati in oro di qiualche sceicco del Dubai. Io, per una volta, ringrazio Dio di aver studiato legge e spulciando le clausule del foglio informativo mi accorgo che il rimborso non puo’ eccedere i 250 euro, così torno a casa e riprenoto con la British Airways ad un prezzo quasi ragionavole per la vigilia di Natale. Così me ne sono tornato ancora una volta a casa (a Londra) ad aspettare altri due giorni per imbarcarmi, questa volta all’aeroporto di Heathrow. Non so quando, se e come ricevero’ il risarcimento dalla Easyjet ma sto preparando il fascicolo che spediro’ in giornata alla loro sede centrale che si trova (non e’ uno scherzo) nell’hangar 89 dell’aeroporto di Luton”.