Sulle strade di Dakar

Venendo in Africa, la preoccupazione maggiore è stata quella delle malattie. Vaccini, medicine, profilassi hanno invaso il mio corpo per settimane per poi accorgermi che il più grande rischio in Senegal non arriva da virus o zanzare ma…dalle strade!

Girare per le strade di Dakar o di qualunque altra città senegalese può essere un’esperienza letale. Il primo grande rischio è il traffico. La città è continuamente congestionata da auto, bus, camion e qualche intraprendente motocicletta che si muovono in lunghi serpentoni a velocità piuttosto variabile. Sulle strade di grande scorrimento che dal centro della città corrono attraverso tutte le banlieue, le macchine sfrecciano a velocità altissime e il sorpasso sulla destra è forse più comune di quello a sinistra. Una volta lasciate queste strade principali, la velocità si riduce enormemente. Non certo per paura di investire qualche passante ma per il semplice fatto che le strade sembrano bombardate. L’asfalto –quando c’è- è costellato da buche o dune di sabbia che obbligano i conducenti a ridurre enormemente la velocità per evitare di ribaltarsi. E dove di buche non ce ne sono, ci pensano dossi alti come palizzate ad impedire alle lancette del tachimetro di alzarsi troppo. Poi certo, ci sono anche molti altri ostacoli da superare sulle strade di Dakar come branchi di orrende capre che pascolano allegramente sull’asfalto, ma a queste si bada poco.

E c’è un modo per segnalare il fatto tu stia superando sulla destra o che stia accostando (rigorosamente in mezzo alla strada) o per avvisare qualcuno che sta per essere investito…ed è il clacson. Qualunque cosa si faccia sulle strade è accompagnata da un colpo di clacson. Le strade sono così un gracchiante sinfonia di clacson piu’ o meno acuti.

Da notare che il parco macchine che si muove per il Senegal probabilmente ha un’età media che supera abbondantemente i miei vent’anni. Ci sono automobili che rimangono in vita solo grazie all’accanimento terapeutico di meccanici dalle mani d’oro. Questi meccanici saranno sì bravi, ma contro l’inquinamento sono impotenti. L’aria che esce dai tubi di scarico di queste auto zombie fa male al cuore, ve lo giuro :-).

Ma come ci si muove a Dakar?

Tralasciando chi possiede una macchina propria, il mezzo relativamente piu’ caro è il taxi. I taxi sono auto tutto sommato funzionanti di colore giallo e nero i cui conducenti domano senza paura per le strade cittadine. Non è un problema viaggiare anche in 8 sulla stessa macchina da 5 persone, basta semplicemente pagare qualche franco in piu’ e il gioco è fatto. Un gradino sotto in questa classifica basata sui prezzi ci sono i cosiddetti taxi collettivi. Si tratta di normalissime auto private che ricoprono tratte conosciute tra diversi punti delle banlieue ad un prezzo fisso a seconda della destinazione. Al terzo posto della classifica ci sono gli autobus di linea. Il servizio è capillare, le linee sono moltissime e i mezzi sono generalmente abbastanza nuovi. Esistono 3 diverse fasce di prezzo a seconda della destinazione che, in ogni caso, rimangono molto basse. L’unico piccolo inconveniente è che spesso questi bus sono strapieni, ma nulla in confronto ai “car rapid”. I car rapid non saprei come definirli: non hanno marca (corre voce che siano mercedes), non hanno una forma conosciuta in Europa ma sono tutti coloratissimi. Si tratta del mezzo piu’ economico per muoversi a Dakar ma è anche il piu’ scomodo. Tralasciando ammortizzatori e sospensioni, i posti a sedere sono pochissimi e non c’è alcun limite al numero di passeggeri. Questi mezzi si possono caricare viaggiatori in qualunque punto della città, basta fare un cenno al ragazzo addetto “al carico” che picchietterà sulla carrozzeria dando segnale all’autista di fermarsi. Ora, il lavoro di questo ragazzo credo sia uno dei piu’ pericolosi mai visti: rimane per ore ed ore sotto il sole aggrappato con le unghie alla carrozzeria e poggiandosi solo su una piccola pedana di legno.

All’ultimo posto di questa classifica ci sarebbero i carretti trainati dai cavalli…ma questo è un altro discorso 🙂

Marco

P.S. Nei giorni scorsi, a causa di un problema alla rete internet non ho potuto aggiornare il blog. Da oggi, comunque,  dovrei riuscire a pubblicare notizie dal Senegal tutti i giorni.