Due ore e pochi minuti. Questa è la distanza che separa la stazione di Londra St. Pancras a quella di Sheffied. Poca cosa. Come andare da Milano a Bologna (senza frecciarossa). 120 minuti che però, una volta scesi dal treno, possono apparire un’eternità.
Londra, per chi scrive, non è Inghilterra. E’ un mondo tutto suo. A world apart. Una metropoli che ha in parte perso una sua connotazione geografica. Una città che ha abbandonato molti di quei quei tratti tipici britannici. In cui la lingua ha assunto mille sfumature e accenti diversi. Una città in cui si repira aria internazionale, moderna ed effervescente, dove veramente puoi trovare tutto e tutti. Città caotica e meravigliosa.
Due ore dicevamo. Due ore in direzione nord, attraverso la campagna inglese. Ed eccoci a Sheffield.
Sheffield è una città di 600,000 anime e per chi proviene da Bregano (anime forse 800) il salto è considerevole; anche se vanta l’appellativo di “ più grande villaggio di Inghilterra”, in quanto geograficamente isolata e priva di avvenimenti storici di rilievo.
Abbandonata la vocazione industriale e mineriaria che la rese “famosa” nella seconda metà del secolo scorso, dopo una profonda crisi durante gli anni ’80, si sta progressivamente trasformando in un centro moderno e interessante: ricco di iniziative e di possibilità. Città assolutamente vivace. E ricca economicamente, tant’è che una ricerca di Barclays Bank ha constatato come la regione di Sheffield in termini di reddito pro-capite sia seconda solo a Londra. Due università, migliaia di studenti, caratterizzano poi la vita sociale e soprattutto notturna.
Ma rimaniamo sempre a due ore dalla capitale. Ed ecco allora che emerge quel nord dell’ Inghilterra che non ha ancora del tutto dimenticato le sue origini. Gente dura come l’accento del loro inglese (io che speravo di tornare con un accento stile BBC…illuso!). Vecchi operai siderurgici e minatori che sembrano usciti da un film di Ken Loach o da Full Monty (ambientato proprio qui a Sheffield). Animali (in senso buono) da pub con cui condividere una, o più facilmente più pinte di Ale guardando un match di calcio o rugby.
Sheffield, così come i suoi abitanti, sono in piena trasformazione. Ci si sta lentamente avvicinando alla capitale. Forse tra qualche anno due ore saranno veramente 120 minuti.
Dare il via al blog con una bella e poco consciuta hit dei Clash, “This is England”, è già un ottimo inizio. Buon lavoro!
Benvenuto Francesco!
Un ora e cinquanta minuti da London St. Pancras, e io mi trovo a Nottingham! L’anno scorso ho vissuto a Londra e concordo pienamente che la città ha perso la sua connotazione geografica. C’erano più stranieri che inglesi, e tantissimi italiani!
Nottingham non è troppo diversa dalla mia Varese e direi che mi trovo benissimo! E poi sono a 50 minuti da Sheffield (il mio ragazzo è di lì!).
grande unica mitica magica Inghilterra
Salve tutti. Sono nuova del blog. Mi niteressano molto questi articoli sull’ Inghilterra. Continua a scrivere. Mi sentirò, per quei minuti necessari alla lettura, già in Inlghiterra. Quanto vorrei visitarla o, meglio, trasferirmici Buona continuazione