Rileggo con un sorriso stretto tra i denti due notizie che hanno recentemente scosso l’opinione pubblica varesina.
La prima, quella forse più seria, è il problema dell’inquinamento. L’aria diventa di anno in anno più irrespirabile. Malpensa e un traffico sempre più frenetico e caotico stanno rubando ossigeno ai miei concittadini.
In alcune città propongono blocchi del traffico dall’impatto mediatico altissimo e ambientale pari a zero.
Ma, purtroppo, gli anni passano e nuove linee ferroviarie non se ne vedono. I mezzi pubblici continuano la loro politica del “solo linee diurne”, non capendo che fornire il servizio notturno non significa solo meno patenti ritirate e meno incidenti, ma anche un incentivo a vivere senza auto.
E chissà, se solo a Varese si avesse il coraggio di provarci, si scoprirebbe che si vive anche meglio.
Non parliamo poi di piste ciclabili.
La seconda notizia che mi ha allietato una fredda giornata berlinese è stata l’alzata di forche contro i manifesti pubblicitari di un night club ticinese. Uno di quelli in cui i nostri amici, fratelli e padri varesini pagano per fare sesso, tanto per intenderci.
Si alzano i tappeti e si nasconde sotto la polvere.
A Berlino invece la prostituzione è legale e regolamentata.
Questo, in una società tollerante e intelligente, provoca meno sfruttamento e tasse regolarmente pagate in base ai propri guadagni.
E a dimostrazione di come l’anti-proibizionismo paghi, leggo qui che le prostitute effettuano sconti del 5% per tutti quei clienti che si presentino con le chiavi del lucchetto del catenaccio in mano o, con l’abbonamento o il biglietto del bus.
Una specie di incentivo ambientale. Da città moderna.
La città che potrebbe essere Varese se solo, tra un ingorgo e l’altro, si iniziasse a pensare al futuro invece di chiudersi sempre nel proprio passato.