Acqua sulla sabbia

imageE’ arrivata. Pensavamo di averla scampata ma, invece, in coda al nostro viaggio, siamo riusciti a prenderne le prime avvisaglie. Di cosa sto parlando? Della stagione delle piogge!

Infatti in Africa è vero che non piove praticamente mai, ma quando succede il continente nero non si fa mancare proprio nulla. Io sapevo che sarei venuto in questa parte di Africa nel momento forse meno opportuno ma non ero preparato a “come” gestire i nubifragi dal lato pratico.

Partiamo dalle strade. Voi investireste in canali di scolo dell’acqua con piogge un paio di mesi all’anno? Direi di no. Ed è proprio il ragionamento che devono aver fatto a Dakar mentre costruivano le strade. Qui, quando piove, non si tratta più di attraversare le strade ma sarebbe più opportuno parlare di “guadare un fiume”. Non avendo tombini, l’acqua corre seguendo la pendenza delle strade e, una volta raggiunto il punto piùbasso, li’ rimane. Si creano cosi’ pozzanghere di fango che occuperanno le strade per nessuno sa quanto tempo.

Ma oltre a piccoli laghi (che hanno un non so che di caratteristico), i cittadini di Dakar devono fare i conti anche con il fango. Le strade, infatti, sono normalmente ricoperte da un soffice strato di sabbia che, una volta bagnato, ricopre l’asfalto di una patina scivolosa. E’ un paesaggio che ricorda vagamente quello delle nostre città di inverno, quando la neve sulle strade inizia a sciogliersi. Inutile che vi dica a che genere di ingorghi vadano incontro gli automobilisti in questi momenti ma, posso assicurarvi, che essere su un taxi durante un acquazzone è molto “divertente”.

Ma anche una volta raggiunta la vostra meta, non pensate di rimanere all’asciutto. Qui, infatti, quasi ogni casa ha un grosso lucernario al centro della struttura per permettere sfruttare sopratutto le correnti d’aria e climatizzare le  stanze. Il non avere una copertura, sebbene sia una manna dal cielo nelle calde giornate estive, quando piove si trasforma in una disgrazia. Secchiate d’acqua piovono fino al piano terra che viene, quasi sempre, parzialmente allagato. Ma se piove storto (ipotesi poi non cosi’ remota) neanche i piani superiori possono ritenersi immuni.

Ma al di là dei piccoli inconvenienti –come il tuo taxi che si impaltana nel mezzo di una pozzanghera- la pioggia in Africa è sempre una benedizione. La stragrande maggioranza dell’acqua consumata, infatti, arriva da falde che si riempiono proprio di pioggia. Il ritardo di quasi due mesi dell’arrivo delle precipitazioni in Senegal aveva già fatto balenare nella mente di qualcuno lo spettro della crisi del Corno d’Africa, in ginocchio per una siccità senza precedenti.

E adesso il Senegal si aspetta un settembre ricco di piogge per poter affrontare il resto dell’anno con tranquillità quindi…ben venga pioggia (tanto tra qualche giorno torno in Italia 😉 )

Marco