La vergogna, sentimento dimenticato

Mi vergogno e chiedo scusa al signor Emmanuel cassiere del Carrefour per la signora razzista che ha smarrito se stessa e la sua anima. Mi vergogno per le decisioni di un ministro dell’interno, che per scalare il potere e conquistare il consenso smonta con prepotenza il modello di accoglienza del sindaco di Riace e poi alla chetichella rateizza i debiti del furto di denaro pubblico che il suo partito ha commesso ai danni degli italiani quando anche lui era dirigente. Mi vergogno per quei commercianti che protestano a Varese per la rimozione di alcuni parcheggi per avere un principio di pista ciclabile. Coraggio sindaco, avanti così! Mi vergogno di aver un giorno votato Renzi, che ha consegnato l’Italia alla Lega dopo essersi dimenticato cosa voglia dire essere di sinistra ed occuparsi di chi non ce la fa – soprattutto dopo dieci anni di crisi economica – e mi vergogno anche di vedere che la forza innovativa del movimento 5 stelle si sta appiattendo sulle istanze della peggiore destra razzista e xenofoba italiana. E’ il caso di dirlo: non c’è limite al peggio.

Non esiste un’emergenza migranti e scatenare gli istinti più bassi del razzismo becero ricadrà su chi lo sta facendo e attenzione dovrebbe fare il ministro dell’interno e la sua banda ad andare su questa strada perché poi la storia rimetterà le cose al loro posto e i prepotenti, razzisti, xenofobi si ritroveranno a fare i conti con il loro di disagio e con la loro di furbizia. Lucida strategia o ignoranza? Questo è il dilemma! Questa è la conseguenza all’incapacità della classe dirigente del PD di vedere i problemi ed essersi voltati da un’altra parte quando il popolo soffriva di una lunga crisi, ostentando virtù politiche da statista e compiacendosi del carisma da capo. Qui siamo e da qui dobbiamo transitare purtroppo. Ma la notte sembra ancora essere lunga e il disincanto cresce e porta con sé il pericolo di un nuovo scollamento tra cittadini e potere. Quando la politica non c’è, governano i poteri della BCE, del fondo monetario e della commissione europea. E quando la politica crede di saper governare e ribaltare il tavolo arrivano dilettanti che entrando nelle stanze del potere toccano cose che non conoscono. Non si può dire: “mangio pane e spread” perché poi qualcuno farà pagare questa affermazione (da ignorante inteso come colui che ignora, non sa, non conosce, forse non ha studiato abbastanza quindi un po’ asino) ai cittadini. I mercati non sono cattivi, è il sistema che è costruito male e si appoggia sulla finanza per ogni cosa avendo la politica abdicato dal suo primato.

Usciamo dalla crisi come da una curva in cui sbandiamo in modo scomposto. Ci sono forze che non vanno risvegliate, istinti che è bene tenere controllati, sentimenti che devono restare sopiti perché la storia insegna che è facile degenerare ed è difficile ritrovare il senno e la ragione. Siamo tutti chiamati a vergognarci, a scusarci, a parlare ed educare, il silenzio e l’indifferenza in questo momento possono essere letti come complicità. Coraggio!