Il “Pierino” Renzi è recidivo

Molti dei voti andati ai 5S vengono dal PD. Elettori stufi del “liberismo di sinistra” sono migrati verso nuove speranze. Il PD è crollato, il suo segretario fa finta di dimettersi, candidandosi insieme ai fedelissimi al senato, per controllare gli esigui numeri e per bloccare l’appoggio, quale che sia, ad un governo 5S. Pura vendetta, risentimento, miopia, di un uomo che ha perso tutto, e ora trascina anche gli italiani nella sua vergogna. La responsabilità del PD di lasciare campo libero all’accordo dei 5S con la Lega di Salvini e FI di Berlusconi è grande e se il mariuolo Renzi con i suoi accoliti insiste su questa strada, alle prossime elezioni si attesterà a percentuali grottesche rischiando l’estinzione e facendo macelleria di una importante tradizione social-democratica. Pur osservando il tentativo interno al PD di liberarsi dal livore e risentimento renziano, l’appello è ai dirigenti del partito perché non lascino il governo nelle mani della lega e con umiltà appoggino il vincitore 5S per dar vita ad un governo che abbia una qualche forma di anima nonostante il pericolo della politica dei due forni si prospetti all’orizzonte.Renzi Pierino

Il movimento 5S sa che molti voti ricevuti sono transfughi del PD che glieli hanno solo temporaneamente “prestati” e sono pronti, a fronte di un governo 5S-Lega, a riprenderseli alla prossima possibile tornata elettorale. Che per una volta vengano prima i cittadini rispetto all’ambizione di pochi oligarchi di partito, che diamine!

Abbiamo un’opposizione in Italia?

Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Forse non siamo più abituati in Italia ad avere un’opposizione da molti lustri.  Sebbene in modo colorito, eccessivo, sgangherato e un po’ folcloristico – amplificato da un web sconcio che non nasconde nulla e dà la parola proprio a tutti, anche a coloro che non sanno perché parlano, -l’Italia scopre che i parlamentare del movimento cinque stelle  cominciano a fare un’opposizione degna di questo nome. Di fronte a questa nuova creatura che nasce con vagiti e urla assordanti, il sistema delle alleanze comincia a scricchiolare  mostrando la vecchiezza dei suoi modi e costumi. Ne sono un esempio la “ghigliottina” della presidente della camera che sembra essere una reazione eccessiva di nervosismo ma anche lo scandaloso incontro  Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale che assomiglia molto alla vecchia pratica  democristiana  di Forlani e Craxi.parlamento

Non Beppe Grillo o Casaleggio, che muovono i fili per i loro interessi, ma un gruppo di parlamentari mossi da spirito civico, imparano la lotta civile per il bene comune e non si fermano davanti a nulla mostrando di non avere timore reverenziale per i navigati potenti che si sono ramificati nei gangli delle istituzioni. La stampa ci ricama perché  deve vendere la propria merce al mercato dei lettori, ma forse la presenza di persone pulite che hanno voglia di lottare potrebbe essere il segno che qualcosa comincia a cambiare. boldrini

La nascente opposizione contrasta in modo netto con gli ultimi gesti disperati del miliardario di Arcore lasciando nell’ombra un partito democratico che si sta democristianizzando. Questa immagine si cristallizza  mostrando il nuovo e il vecchio e, come spesso accade, i sommovimenti veri innescano restaurazioni alimentate dalla paura di perdere i privilegi acquisiti. Quello che manca nello scacchiere è una sinistra vera, che rappresenti le istanze dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, dei disoccupati e delle imprese che si modernizzano. Prima o poi qualche soggetto si renderà conto di questo vuoto e lo riempirà. Allora forse l’Italia avrà passato il suo periodo di quarantena berlusconiano e potrà rimettersi in cammino con dialettiche vitali fondate su progetti e idee a confronto. Stiamo a vedere….

Che peccato!

Si sente ancora nell’aria il frastuono delle ceramiche che si infrangono, pensando alla caduta del sogno di dare una svolta reale al nostro paese. La triste vicenda del movimento cinque stelle, che sta diventando grottesca agli occhi del mondo, è quella di una vincita dall’entità inaspettata, combinata con una selezione casuale della classe dirigente e di una forte leadership carismatica senza la quale non esiste direzione.vaso

Un sogno infranto che restituisce l’Italia alla “solita” politica degli accordicchi che, per non deludere nessuno, finisce per frustrare proprio tutti. E la vicenda degli scontrini prima e delle espulsioni poi, gettano questo sogno di cambiamento, in una dimensione di tristezza, come il panorama dei resti della festa del giorno prima, tra bottiglie rotte e avanzi di cibo.

Quelle energie però ci sono, e una volta destate, forse per ora indietreggiano, ma ci auguriamo siano pronte per rimettersi in cammino per sostenere un’idea di cambiamento degno di questo nome. Sembra che gli italiani siano pazienti…..

Avanti miei Prodi!

Tra i dieci papabili del referendum online del movimento cinque stelle compare anche Romano Prodi, presidente del consiglio fatto fuori dalla compra-vendita di parlamentari, di cui oggi si comincia a saperne di più a fronte delle confessioni” del senatore De Gregorio. Uno scandalo gravissimo di cui ancora si stenta a parlarne e a fare chiarezza totalmente.

Chi altro meglio di lui potrebbe rappresentare il riscatto di moralità di cui l’Italia necessita.

Forse non tutti sanno che nel breve governo guidato da Romano Prodi, l’avanzo primario aveva invertito la tendenza, per un profondo lavoro di risanamento della finanza pubblica. Poi certo, il centro-sinistra è piuttosto debole nel saper comunicare ai propri cittadini quello che sa fare e, complice un po’ di supponenza e di arroganza stile D’Alema, non molti hanno potuto capire e apprezzare il lavoro di Prodi.Prodi3

Prodi è come un Bersani stagionato, che trasuda onestà e sobrietà. Certo, anziano e navigato democristiano. Ma se il nuovo è il binomio Lombardi-Crimi, maldestri portavoce del movimento di Grillo e Casaleggio, allora forse lo stagionato Prodi, figlio della scuola della politica che fu la democrazia cristiana, rappresenta ancora una garanzia di “savoir faire” oltre che di competenza e prestigio internazionale. I numeri ci sono poiché è il parlamento a votare il presidente della repubblica e sommando i voti del Pd a quelli del movimento cinque stelle, appare un’elezione qualificata, che potrebbe dare il suo esito anche in prima elezione che richiede i 2/3 dei votanti.

Allora cosa aspettiamo, avanti miei Prodi!

P.S.

Sembra che con Prodi presidente della repubblica il signor B. se ne vada all’estero. E’ proprio il caso di dirlo: “due piccioni con una fava!”

Il tormento dei deputati grillini

Mettiamoci per un momento nei panni di un neo-senatore o di un neo-deputato del movimento cinque stelle. Arrivato a destinazione in parlamento, nel luogo vetta del potere dove si forgiano le decisioni sul futuro del proprio paese, ci  immaginiamo scalpiti per poter essere utile, iniziare una stagione di riforme, rinnovare la politica, azzerare i privilegi, introdurre equità nella distribuzione del reddito, spostare l’attenzione dalla rendita al lavoro, dimostrare che i costi della politica e della pubblica amministrazione possono essere abbattuti senza compromettere il funzionamento della macchina statale, e via così come un fiume in piena di volontà, progetti e intenzioni. Invece no! Nulla di tutto questo. Perché il progetto dei capi è un altro. Forse raggiungere il fatidico 100%, forse distruggere la partitocrazia, forse avere le mani libere per fare quello che si vuole senza compromessi. Per cui nulla di nulla e con nessuno.5stelle
Immaginiamo così la loro frustrazione, o almeno quella di molti di loro che vorrebbero fare, perché in Italia c’è molto da fare, e fare poco e bene sarebbe già tanto. Ma i miracoli a volte si sciolgono come neve al sole, e siccome i voti del movimento vengono un po’ da sinistra, un po’ da destra e sono voti che chiedono decisioni,  così come sono venuti se ne andranno. E – molto probabilmente – il movimento cinque stelle rimarrà con percentuali più basse che non permetteranno di condizionare la politica italiana e quindi le scelte cruciali per ciò per cui sono nati: il cambiamento. Sarebbe una parabola della tristezza e, come già scritto, del disincanto. Il sig. Grillo se ne faccia una ragione, siamo in Europa, nel bene e nel male e una rivoluzione radicale come lui se la immagina non sarà permessa pena la fuoriuscita dell’Italia dall’euro prima e  dall’Unione Europea poi.. Ce lo immaginiamo?

Il coraggio di restare

Quante sono le famiglie che in questo ultimo anno avranno pensato andarsene dall’Italia e migrare in qualche paese all’estero? Immagino tante. Forse è solo un sogno e forse se ne vanno solo i loro figli a cercare opportunità di studio e di lavoro, in quei paesi europei che sono più affidabili oppure nella lontana Australia. Del resto, non è solo la politica a deludere, ma soprattutto gli italiani, poeti e navigatori, talenti ed evasori. Incarniamo il meglio e il peggio dello spirito civico. Se da una parte siamo un popolo capace, creativo, geniale, che conosce l’arte di sopravvivere, dall’altro abbiamo un senso dello Stato, del senso civico veramente scarso. Le vicende di questi giorni in cui la politica è nello stallo più completo ci restituisce un’Italia spaccata tra diverse intransigenze e furbizie: da una parte il furbo e caparbio Berlusconi che lotta ancora una volta per i suoi interessi e  quelli dei suoi sodali,  pronto a mandare ancora più a fondo l’Italia promettendo quattro euro a chi loAustraliavota. Sono certo che una parte dei voti che ha preso e prenderebbe sono semplicemente legati alle promesse di abbassamento delle tasse. In tutto il tempo che ha governato, con una maggioranza “bulgara” non ha saputo farlo, la sua credibilità sta a zero. Come si fa a credere a quest’uomo che vedeva (solo lui) i ristoranti pieni così come gli aerei di turisti?   Di fronte a questo fatto non si può prendersela con Berlusconi ma desolatamente scuotere la testa di fronte a chi ancora lo vota. Cos’altro deve fare per far sì che gli Italiani capiscano? Continua a leggere

Un piccolo passo per il PD, un grande passo per il rinnovamento

Che dire, quando le nebbie calano e l’epoca è difficile, procedere a piccoli passi aiuta. Passare dai grandi proclami di principio fino all’annusare il profumo dei legni degli scranni del senato a volte fa fare ragionamenti pratici sul destino del proprio paese. Dietro l’imponente macchina grillesca ci sono  donne e uomini che pensano, ragionano e valutano. Questo fa ben sperare per il prossimo e più cruciale passaggio: il varo del governo. Se si transita tra le aguzze rocce della fiducia presentando un governo di personalità di alto profilo non ci sono ragioni di principio che terranno di fronte alla grande responsabilità che grava sulla testa dei nuovi senatori del movimento cinque stelle. Certo un brivido lungo la schiena gli italiani lo staranno sentendo, ma il momento è così. Vediamo l’aspetto positivo di rinnovamento e incrociamo tutto quello che si può incrociare. Il resto è una burrasca.senato