Dov’è la sinistra?

Il PD renziano se ne assumerà la responsabilità di aver lasciato che il movimento 5 stelle andasse alla deriva verso l’inquietante destra salviniana. L’arroganza di Matteo Renzi porta con sé, non solo il suo tracollo ma ha seppellito quel che di buono c’era nella tradizione social-democratica italiana, lasciandoci con il pericolo di un governo dalle mille incognite. L’umiltà del PD si sarebbe dovuta manifestare nel fare da argine e contenere gli istinti
populisti combinati dei 5 stelle e della Lega ma Renzi non conosce l’umiltà, non riconosce la sua sconfitta che dura da lustri e continua nell’opera di distruzione e scarnificazione dei valori della sinistra in Italia. Renzi e il suo PD – fatto di molti “yes man” – non ce la fa a riflette sul proprio disastro, non sa fare auto-critica, e rischia di sprofondare  nell’insignificanza politica mentre il il condannato in via definitiva  di Arcore riprende il passo dettando le regole e distribuendo le carte. Un panorama desolante e sconcertante. Proviamo a chieder conto di cosa vuol dire essere di sinistra:

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– La disuguaglianza di reddito è cresciuta negli ultimi anni: dov’è la sinistra?
– L’Italia non ha un piano energetico, un piano industriale, non sa dove andare, che vocazione avere, dove concentrare le proprie energie e risorse nel prossimo futuro di medio termine: dov’è la sinistra?
– I giovani sono sottopagati e sfruttati in piccoli lavori precari: dov’è la sinistra?
– Le banche vengono salvate mentre i risparmiatori truffati dall’avidità perdono i loro risparmi: dov’è la sinistra?
– Turchia e Spagna incrementano le quota di turismo mentre il “bel paese” fatica pur avendo risorse  infinite in termini di cultura, storia, ambiente e bellezze naturali: dov’è la sinistra?
– Le grandi imprese inquinano, non si vedono normative adeguate quando la pianura Padana sforna morti come da nessuna altra parte per inquinamento eccessivo: dov’è la sinistra?
– I paesi del nord Europa fanno politiche per la sostituzione delle fonti fossili per la produzione di energia ed elaborano piani di mobilità sostenibile nelle città: dov’è la sinistra?
– La nostra agricoltura fa ancora ampio uso di pesticidi e di chimica nel suo ciclo produttivo quando l’agro-ecologia è già una realtà operante e produttiva: dov’è la sinistra?- Le “città di transizione” sono 1500 nel mondo e tantissime in Europa mentre in Italia ce n’è una sola e stenta a svilupparsi: dov’è la sinistra?
Il fallimento del PD sta proprio nell’aver tradito i suoi valori fondamentali e con loro il suo popolo, seguendo la seduzione del liberismo e del mercato, fino ad essersi smarrito sul cammino. Chi tocca i fili muore, chi abbraccia il liberismo ne rimane ferito, si tratta quindi di cambiare rotta in modo radicale, ma per far questo il PD deve cambiare la propria classe dirigente berlusconizzata.

Auguri!

Il “Pierino” Renzi è recidivo

Molti dei voti andati ai 5S vengono dal PD. Elettori stufi del “liberismo di sinistra” sono migrati verso nuove speranze. Il PD è crollato, il suo segretario fa finta di dimettersi, candidandosi insieme ai fedelissimi al senato, per controllare gli esigui numeri e per bloccare l’appoggio, quale che sia, ad un governo 5S. Pura vendetta, risentimento, miopia, di un uomo che ha perso tutto, e ora trascina anche gli italiani nella sua vergogna. La responsabilità del PD di lasciare campo libero all’accordo dei 5S con la Lega di Salvini e FI di Berlusconi è grande e se il mariuolo Renzi con i suoi accoliti insiste su questa strada, alle prossime elezioni si attesterà a percentuali grottesche rischiando l’estinzione e facendo macelleria di una importante tradizione social-democratica. Pur osservando il tentativo interno al PD di liberarsi dal livore e risentimento renziano, l’appello è ai dirigenti del partito perché non lascino il governo nelle mani della lega e con umiltà appoggino il vincitore 5S per dar vita ad un governo che abbia una qualche forma di anima nonostante il pericolo della politica dei due forni si prospetti all’orizzonte.Renzi Pierino

Il movimento 5S sa che molti voti ricevuti sono transfughi del PD che glieli hanno solo temporaneamente “prestati” e sono pronti, a fronte di un governo 5S-Lega, a riprenderseli alla prossima possibile tornata elettorale. Che per una volta vengano prima i cittadini rispetto all’ambizione di pochi oligarchi di partito, che diamine!

Dare da bere agli assetati

Personalmente dubito molto sulla capacità di questo governo di prendere decisioni di politica economica che siano incisive, efficaci e risolutive. Ho già detto il perché in un altro commento spiegando che due visioni opposte e contrapposte non possono condividere le ricette di politica economica.

Oggi l’unica soluzione possibile è dare soldi ai ceti medio-bassi, a coloro che con duecento euro in più di reddito, escono di casa e vanno a fare spese, bisogna sostenere le pensioni minime, che si trasformano in domanda di beni italiani, detassare il lavoro intervenendo sul cuneo fiscale. Dove si trovano questi soldi? Si fa “deficit-spending”, negoziandolo con l’Europa, dicendo loro: “appena l’economia riprende, riprenderemo il rigore di bilancio” e contestualmente si rivede la spesa improduttiva della pubblica amministrazione, si lavora su una più equa redistribuzione del reddito con una patrimoniale e soprattutto si lotta contro bere agli assetatil’insopportabile scandalo dell’evasione ed elusione fiscale attraverso  l’incrocio tra informazioni sul reddito e sul patrimonio che i sistemi informatici possono arrivare a fare in tempi brevi. Lasciamo perdere la propaganda sull’IMU che non solo non risolverebbe nulla, ma rischia di aggravare ancora di più le cose. Per far questo però ci vuole un governo autorevole che mira al bene del paese e non un governo che mira a far crescere il consenso. La differenza è grande e purtroppo decisiva.

Italia: apripista o fanalino di coda?

L’Italia è ad un bivio: potrebbe essere l’apripista di un profondo e necessario rinnovamento o finire in un baratro che la colloca tra Grecia e Cipro. La società uscita dal dopoguerra ha sviluppato un “welfare state” costoso, che per essere mantenuto e per creare e consolidare il consenso ha dato vita a spese inutili per uno Stato pesante, ingessato e clientelistico incapace di rinnovarsi, di investire e di pensare al suo futuro. Il rinnovamento in atto – se riuscisse – potrebbe essere una svolta epocale dove si va a tagliare dove costa e non giova, per lasciare dove costa e serve: sanità, educazione, servizi pubblici utili al cittadinoe innovazione. Se il progetto di un governo di rinnovamento va in porto – non solo abbandonando il progetto di aerei costosi (che sono il simbolo di spese frutto di scambi di favori internazionali) e di infrastrutture inutili (si veda la Tav) ma andrà ad incidere su enti inutili, società miste inutili, organismi intermedi inutili, parlamentari inutili, fino ad arrivare ad uno Stato snello nella struttura e non nelle funzioni – allora l’Italia ce la potrà fare. Non si tratta di demolire lo “Stato sociale” come sta avvenendo da qualche anno, ma di permetterne la sopravvivenza “risparmiando” là dove si tiene in piedi una struttura di clientele e di favori incrociati: una macchina amministrativa scandalosa ed inefficiente che paga redditi milionari a manager incapaci. Continua a leggere

Ci sono alternative al governo Monti?

Governo Monti

Tutti i ministri del Governo Monti

C’è sicuramente una domanda che serpeggia tra gli italiani in questo momento: come mai il governo Monti ha un così grande  consenso nonostante le manovre lacrime e sangue sui conti fatte fin qui e le manovre sulla crescita economica non fatte fin qui?
E’ fuor di dubbio che gli interventi sui conti pubblici fossero indispensabili e vitali per non Continua a leggere