Diciamola tutta, il fenomeno definitivo dell’evaporazione dell’etica nell’agire di molti amministratori pubblici avviene proprio nell’epoca del “bunga bunga” e con il fatto che nessuno si è mai dimesso. Non si è dimesso il presidente del consiglio, non si è dimessa la consigliera regionale Minetti, non si dimette Formigoni, e neanche la presidente Polverini. L’etica non abita più qui. Il potere berlusconiano ha tracciato la via, ha mostrato che il marketing fa vincere anche chi non ha progetti e idee, i denari permettono di comperarsi tutto, compresa la dignità delle persone, quasi tutti hanno un prezzo e alla fine vince la faccia di tolla di chi rimane seduto stretto alla sua poltrona. Si tratta semplicemente di un sistema di occupazione del potere e nulla di più. Non c’è nessuna rivoluzione liberale, lotta alle lobby, alle corporazioni, volontà di smantellare i privilegi, modernizzare lo Stato, ridurre il debito, incrementare gli investimenti, fare infrastrutture adeguate all’epoca. Il potere berlusconiano è puro potere per sé e per i propri sodali e ne è la prova la mancata immediata dimissione della giunta della Lombardia e anche quella del Lazio. Sorprende poi di vedere – in una trasmissione del canale La7 – come un uomo semplice, vicino alle persone come il sindaco di Meda racconta le fatiche e i sacrifici della sua amministrazione che distribuisce 150.000 euro all’anno nel sociale, dopo averli risparmiati con sacrifici e rinunce. Sorprende la sua normalità, il suo impegno civico, la sua vicinanza ai cittadini, lui che è il “primo cittadino”. Continua a leggere