Più che la velocità, che purtroppo colpisce lo stile di vita di milioni di persone bisognerebbe riflettere sul fatto di saper stare e apprezzare quello che si è riusciti a costruire e ad avere. Sembra banale ma forse è la ricetta di una possibile piccola felicità. Il turbo-capitalismo è concepito per farvi sentire che vi manca qualcosa. Per cui siamo spinti a lavorare di più ad avere più impegni per inseguire più reddito per avere più oggetti, più servizi e più opportunità. E questo, in una spirale che non finisce mai, che diventa moto perpetuo di frustrazione e insoddisfazione. Fermarsi e valorizzare quello che uno ha e ha costruito è come fare il punto su quello che veramente è possibile per ognuno di noi.
Molte volte il turbo-capitalismo mette a disposizione un’infinità di beni: auto, moto, barche, mobili, oggetti vari, elettronica, case in affitto per le vacanze, etc.. A tutti i prezzi. Se uno desidera un’auto di grande cilindrata, forse cercandola un po’ nell’usato e tenuta bene…. la trova. Se uno vuole – per esempio – una barca a vela a poco prezzo, la cerca e rischia di trovarla e questo vale per moltissime cose, compresi gli oggetti elettronici. Continua a leggere