Da Berlusconi a Renzi a Salvini, ma cosa abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo?
Salvini in questi giorni sembra un bambino che ha ricevuto un regalo più bello di quello che si aspettava. E’ spumeggiante, galvanizzato, eccitato per il nuovo gioco (ruolo) che si ritrova tra le mani. E che fa? Si scaglia contro il piccolo frammento più fragile della società italiana: i Rom, 0,23% della popolazione italiana.
Pensavo cominciasse il suo mandato da mafiosi, ‘ndranghetisti infiltrati nelle amministrazioni del nord, evasori incalliti, parassiti della pubblica amministrazione, fannulloni delle partecipate, evasori delle grandi aziende che con la loro furberia non pagano tasse all’erario. E invece no. Il neo ministro Matteo se la prende con i più deboli. Verrebbe da chiedersi – e nell’aria già risuona – se fare i gradassi con i più deboli non sembri più un gesto da bulli che da statisti?
I Rom un tempo erano una popolazione gioiosa, quando arrivarono in Italia intorno al 1470. Nomadi, artisti, artigiani, ballerini, allevatori di cavalli e addomesticatori di orsi. Un popolo tranquillo che si posizionava nelle periferie della provincia Italiana per portare una ventata di leggerezza, spettacoli e prodotti di artigianato (erano spesso abili nel lavorare il rame).
Oggi vivono in campi spesso degradati. La domanda allora da porsi è: sono loro che amano il degrado, oppure la società è cambiata e oggi rifiuta quello che ieri accettava di buon grado, quando erano invitati a fare spettacoli o a vendere i loro beni o a mostrare le loro arti? Va da sé che è la società che è mutata e potendo fare a meno di loro li ha abbandonati al degrado, loro che non sanno essere moderni, tecnologici, “civili” come lo siamo diventati noi. Loro che non tutti vogliono case di muratura, un lavoro fisso e integrazione come noi la concepiamo. Loro sono nomadi e vogliono vivere in modo diverso. Allora mi verrebbe da dire al sig. neo ministro degli interni: “vai a parlare con i capi del loro popolo e cerca di capire che cosa vogliono per uscire dal degrado e poter vivere come vogliono senza dover strisciare nella melma dei campi nelle periferie”. Forse porta meno facili voti ma c’è il rischio che si possa mettere sul tavolo un piano per sanare il degrado e offrire loro spazi, aree, infrastrutture per salvaguardare la loro identità e stile di vita, senza ricorrere a tristi pratiche di schedature. Il nuovo gioco Salvini, devi imparare ad usarlo, perché ora sei grandicello e non si può scherzare con la vita delle persone e se a qualche testa calda gli viene in mente di seguirti e fare gesti inconsulti contro i Rom, tu ne saresti responsabile. Pensaci neo ministro degli interni!