Quando parlo di vivacità, parlo anche di luoghi. Come Brick Lane, al confine fra i palazzi di vetro e acciaio della City e East London. E’ un luogo che amo. E’ dove vedo più spesso fotografi a caccia di immagini curiose, nascoste. C’è qualcosa che rende questo luogo apparentemente vecchio il crocevia della contemporaneità che si realizza. E’ qui che una Londra alternativa si ritrova nei locali meno convenzionali della città. Le modelle posano agli incroci per le riviste patinate. Alla domenica – ideale continuazione del più austero Spitalfields – un coloratissimo mercato offre di tutto, dal cibo di ogni parte del mondo alle t-shirt che solo qui trovi. Ci sono abiti, gioielli, quadri, libri, mobili usati, vecchie cartoline. Molto di questa mercanzia è frutto della creatività di giovani (ma non solo) che bazzicano Londra. Ci sono anche italiani, benché la maggior parte di quelli che vedi alle bancarelle abbiano volti asiatici. La vivacità di un luogo che attira i giovani in cerca di novità la vedi all’opera in angoli come questo, dove è difficile distinguere il bizzarro dal normale e proprio per questo senti di poter partecipare anche tu. Dove mai trovi locali pieni di gente in vecchie fabbriche in disuso? E le mostre d’arte al primo piano di una autosilo chiuso in certe giornate per lasciare entrare la gente e installare il mercato? E quel ristorante in un vecchio autobus a due piani ormai a riposo? E i negozi alla moda dove un giacca costa 300 pounds accanto ai negozi vintage dove puoi trovare e indossare con poco lo stile del passato? Brick Lane, of course.