Radio Rock, il demonio della musica

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Entusiasmante, scoppiettante, ironico, intelligente. Sono molti i termini, tutti assolutamente positivi, per definire un film come I love Radio Rock, un piccolo capolavoro nel genere “corali”. La storia è quella di una delle radio che in Gran Bretagna negli anni ’60 furono costrette a trasmettere da una nave per poter far sentire il rock e il pop al pubblico. L’idea di farne un film è tanto semplice quanto originale nella rappresentazione. La musica è la vera protagonista del film, come la musica era il motore, lo svago, l’atto d’ascolto rivoluzionario, il “frutto” proibito, di una generazione “legata” da rigide autorità conservative.

L’autore e regista Richard Curtis è soprattutto uno sceneggiatore. E si vede. Suo lo script di intelligenti commedie come Quattro matrimoni e un funerale o i due Bridget Jones, aveva dimostrato di saperci fare con film corali. Nella regia, poi, ha esordito quattro anni fa il natalizio Love Actually. Ora con Radio Rock, penalizzato in Italia da un trailer che fa sembrare il film demenziale, Curtis ha confermato la propria capacità di gestire più personaggi, anche con attori del calibro di Philip Saymour Hoffman, oppure con il bel cameo di Emma Thompson, cruciale per tutta la storia.

Evitare assolutamente, quindi, di basare il giudizio del film solo sul trailer ufficiale. Meglio una delle bellissime clip su Youtube, come quella di seguito. Puro ritmo!