Il cinema affronta l’emorragia di spettatori (tra cui io!) a suo modo, con una vera e propria rivoluzione: il cinema 3D. Motivo in più per tornare al cinema e a quella meravigliosa esperienza di visione collettiva.
Dopo i primi casi isolati dell’anno scorso di distribuzione di film in tre dimensioni (Viaggio al centro della terra e San Valentino di Sangue), che hanno ottenuto un discreto successo al botteghino, la prossima stagione che inizia a fine agosto si appresta ad essere quella decisiva per la svolta.
Considerando i titoli che da settembre usciranno nelle sale, con versioni in 3D, è quasi sicuro che in breve tempo saranno molte le altre sale che si doteranno di questo speciale sistema di proiezione. Sistema che non si basa più sull’utilizzo di più proiettori e brutti occhiali colorati, bensì basta uno speciale proiettore e occhiali che possono anche essere riutilizzati. Unico inconveniente, il prezzo del biglietto di ingresso che può arrivare anche a 10 euro.
Dopo la chiusura delle monosale, dovute al moltiplicarsi dei multiplex e al diffondersi della pirateria online, ecco che il cinema potrebbe vivere una nuova stagione d’oro, in quando i film in 3D non sono, per ora, riproducibili in tv. Saranno un sistema esclusivo dei cinema.
Per l’anno prossimo la vera rivoluzione, grazie ai titoli in 3D più attesi, quasi tutti americani. Il primo film della stagione uscirà il 28 agosto e sarà il terzo episodio dell’Era glaciale dal titolo L’alba dei dinosauri.
Poi spazio ai grandi autori. Come Tim Burton che con il suo attore feticcio Johnny Depp propone Alice nel paese delle meraviglie, rivisitazione fantastica dell’omonimo libro. Oppure il nuovo atteso, e quasi sicuro capolavoro, della Pixar, dal titolo Up, storia di un anziano e un bambini che sollevano la casa grazie a migliaia di palloncini.
La vera svolta del 3D, quello che potrebbe assumere la stessa valenza del primo film a colori (Il mago di Oz del 1939), arriverà forse a Natale con l’uscita di Avatar, il film di James Cameron che dopo Titanic del 1997 torna dietro la macchina da presa. Cameron è stato un pioniere degli efetti speciali digitali (con Terminator 1 e 2) e il film promette scintille proprio per essere stato girato interamente per il 3D, con apposite telecamere create per quel tipo di riprese.
Intanto un altro punto a favore della svolta nelle tre dimensioni saranno le riedizioni dei film. Attesa per rivedere su grande schermo gli eroi di Toy Story 1 e 2, Shrek, lo stesso Titanic, il musicale Stet Up, oppure gli horror come Final Destination. E molti altri ancora.
La prossima stagione cinematografica, dopo i deludenti incassi e le sempre minori presenze di spettatori degli anni scorsi, potrebbe tornare a nuova vita. Un colpo di coda che potrebbe far risorgere la magica esperienza collettiva della visione cinematografica.
Ottimo post, mi ha fatto venire voglia di vedere tre o quattro dei film di cui parli. Ciao!
Che bello se il 3D riuscisse davvero a fare tutto questo! La mia personale opinione è che in realtà il 3D sia ora utilizzato solo come trovata pubblicitaria, anche se l’arrivo di film come “Coraline” e “Avatar” hanno illuminato di luce nuova una tecnica apparentemente accessoria ma che, in quei due casi, si rivela essere completamente coesa con il resto della pellicola. Non credo però che al cinema servi l’esperienza collettiva. Mi spiego meglio: il cinema è una stanza buia con un solo punto illuminato, e in quel punto noi concentriamo tutta l’attenzione. Io non vivo il film con la persona che mi accompagna, ma con me stesso (con le mie paure, con le mie emozioni). Il pubblico in sala invece fa tutt’altro: il cinema è visto come una grande televisione e diventa quindi lecito per loro chiacchierare durante la visione, discutere del film mentre lo si guarda, intavolare discussioni con i propri amici. Sarebbe bello riscoprire invece l’esperienza solitaria del cinema e imparare ad affrontare il film come fosse un lungo momento per cercare di capire chi siamo.
Concordo sulla singolarità dell’emozione, della visione. Ma l’esperianza collettiva non sono le fastidiose e odiose chiacchiere durante la visione: sono le risate, le lacrime, quell’emozione, appunto collettiva, che solo il grande schermo riesce a sprigionare. Emozione che diventa ancora più forte nel buio della sala, con i sussulti, i singhiozzi (anche le dormite) di chi ti siede di fiaco, davanti, dietro…