I bastardi che non dimenticano

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Quentin Tarantino si conferma uno dei pochi grandi registi in circolazione, insieme naturalmente all’intramontabile Michael Mann. Bastardi senza gloria è un grande film, nonostante le licenze storiche che si prende. Licenze che sono il fondamento di una narrazione “da riscatto” per le vittime. Un capolavoro di cui il regista dell’altrettanto grande Le iene ne è consapevole, tanto da farsi i complimenti da solo alla fine del film.

I bastardi di Tarantino sono perfetti, cattivi, scorretti fino ad arrivare alla macchietta, ma senza raggiungere l’estremismo violento di Kill Bill. La storia degli otto ebrei e del loro comandante che chiede a ognuno lo scalpo di cento nazisti, è un piacere per gli occhi e per le orecchie. Come al solito, il punto migliore sono i dialoghi: Tarantino riesce a rendere credibili dei monologhi che in mano ad altri registi farebbero venire il latte alle ginocchia; li rende vivi e tramite quel fiume di parole crea dei personaggi, come il nazista in questione, da manuale, cattivi che fanno venire i brividi per la loro consapevole lucidità.

Il regista ha realizzato come al solito un omaggio a quello che secondo lui è cinema: le pellicole di serie B che già aveva omaggiato nel sottovalutato Jackie Brown e altri capolavori; qui omaggia/copia un film anni ’70 di Enzo Castellari. Il risultato è un film di serie A, una grande opera che è capace di porre domande come “Ma è possibile che gli ebrei non si siano mai ribellati?” senza vergognarsi di voler mostrare la rabbia per la repressione subita.

Bastardi senza gloria è molto americano, è vero, è impossibile, è storicamente falso. Ma è cinema allo stato puro.

2 pensieri su “I bastardi che non dimenticano

  1. Sarò vecchia maniera, sarò “scolastico”, ma questi fatti storici presi, rivoltati come un calzino ed estremizzati non mi piacciono. In un periodo di revisionismo così pericolosamente imperante poi… brrr.

    Non ho mai capito Tarantino quindi forse è colpa mia. Sarò “storicamente bigotto”, quindi forse è colpa mia. Eppure il politicamente scorretto è così di moda… che non mi sembra più di moda. Specialmente quando si parla di un fatto storico così fresco, e particolarmente conservato come tale attraverso lo strumento della Memoria. Ci sono poche bigotte in grado di farmi sentire tranquillo, la verità del passato recente è una di queste.

    La storia è lunga oltre 2000 anni, doveva proprio scegliere nazisti ed ebrei per giocare alle marionette?

  2. Tarantino o si ama o si odia. Non ci sono vie di mezzo. Ha fatto del suo cinema un infrangere le regole (o di riproporne di vecchie e dimenticate). Così facendo ha alzato sempre di più il tiro. Perchè i nazisti? Proprio per quello che hai detto tu: distorcere una realtà ancora fresca nelle memorie e creare uno shock ancora maggiore. Credo sia semplicemente geniale. Proprio per come lo ha affrontato.

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