
Due volte al cinema in una settimana. Per chi come me aveva abituato gli occhi al televisore di casa, questo è un vero avvenimento. Peccato che, dopo il bel Avatar, l’aspettativa di tanto entusiasmo sia stata smorzata da un film che, seppur bello, abbia reso non come si sperava. Non fraintendiamo, Tra le nuvole di Jason Reitman, è decisamente sopra la media, è un bel film, godibile e intelligente. Ma dopo un inizio molto originale, cattivo, scoppiettante, nella seconda parte scade in un moralismo che poco aiuta quella vena di cattiveria già avviata con Juno dal giovane regista. Certo, anche quel film aveva un moralismo di fondo. Moralismo che però si confondeva con la speranza e che soprattutto affrontava il tema della “vita”.
Tra le nuvole osserva le relazioni umane, le seziona, le comprime, fino a farle esplodere in due personaggi solo apparentemente agli opposti. Il film racconta del tagliatore di teste che combatte il sistema per poter licenziare di persona i dipendenti delle aziende in crisi, piuttosto che essere sostituito da un sistema di chat. Un lavoro, quello del tagliatore di teste, che prende piede soprattutto grazie alla crisi economica e che ha un obiettivo: evitare possibili cause legali all’azienda che licenzia. Clooney nella parte è come al solito fenomenale, il regista usa lo stesso stile fresco e giovane di Juno. Musiche ottime.
Ma quella seconda parte di film, dove il tagliatore di teste Clooney è costretto a fare i conti con i suoi di rapporti personali che aveva “licenziato” anni prima, scade nel banale. Mentre in Juno vi era originalità anche nelle scelte finali della protagonista, in Up in the air (titolo originale del film) proprio il finale non riserva particolari sorprese, tutto è in linea con una classica commedia drammatica. La speranza c’è, la tristezza anche. Tutto è perfetto, forse troppo.

Gli autori negano, ma la storia è quella di Romeo e Giulietta. La saga di Twilight, i nuovi vampiri che hanno letteralmente fatto impazzire i teen ager di tutto il mondo, è basata sui romanzi di Stephanie Meyer. E nelle sale cinematografiche esce in questi giorni il secondo capitolo dal titolo New Moon. Dopo il successo del primo film, Twilight, costato 35 milioni di dollari incassandone oltre 400 milioni in tutto il mondo, la nuova avventura di Bella ed Edward, lei umana lui vampiro, sembra confermare l’ipotesi che dietro tutto ci sia proprio la storia di Romeo e Giulietta. 

Topolino compra l’Uomo ragno, la Disney ha acquistato la Marvel. La seconda da qualche anno si era anche lanciata, con grande successo, nella produzione di film tratti dai propri fumetti, soprattutto per quelli nati dal genio di Stan Lee. Risultato: una rivoluzione per tutto il mondo del cinema fantastico con i protagonisti dei film per ragazzi che, come nei fumetti, hanno profonde ferite. Non solo le edificanti storie della Disney degli ultimi anni (quelle dei primi anni volute ad Walt Disney erano profondamente più inquietanti), bensì storie di personaggi tormentati, come un isolato
Il cinema è ovunque, anche sulle imbarcazioni di immigrati alla deriva. Mai come in questo periodo ne sono convinto. Secondo la narrazione, studiata a livello antropologico da
Ben Stiller