Una serata ricca di appuntamenti quella di martedì 8 febbraio sulle tv free del digitale terrestre. Tra film e serie tv, grandi visioni per tutti i gusti.
“VECCHI” CANALI DEL DIGITALE TERRESTRE
Lasciamo pure stare la serie tv italiana La narcotici (Rai1, ore 21.10) che di fronte al resto degli appuntamenti sfigura. Ed anche La fidanzata di papà (Canale5, ore 21.10), film con Massimo Boldi dopo la separazione dai cinepanettoni di Natale con Christian De Sica. Tra i protagonisti anche una inutile Simona Ventura e delle situazioni che non fanno nemmeno ridere.
Da puntare tutto, invece, su altri appuntamenti di ben altro calibro, come Braveheart (Rete4, ore 21.10) con Mel Gibson vincitore di cinque premi Oscar che racconta la liberazione della Scozia dall’inghilterra. Un grande film epico che la Lega Nord non può (non deve) usare da manifesto (il suo giusto manifesto è il recente Barbarossa di Martinelli).
Altro grande cinema, spiazzante all’epoca dell’uscita nel 2000, è Il favoloso mondo di Amelie (La7, ore 21.10). Storia “visiva” di una giovane francese alla ricerca dell’amore, con un punto di vista tutto particolare nei confronti del mondo. Colorato e divertente. Meno interessante ma abbastanza intrigante è Shall we dance (Rai2, ore 21.10) con Jennifer Lopez e Richard Gere, rifacimento hollywoodiano di un film coreano che racconta di un amore impossibile, consumato a ritmo di ballo.
Per chi cerca programmi di attualità con risvolto cinematografico nel racconto ci sono anche Mistero (Italia1, ore 21.10) con racconti da incubo, anche piuttosto artificiosi, e Ballarò (Rai3, ore 21.10) talk show dove l’attualità viene spesso letta in maniera narrativa.
NUOVI CANALI DEL DIGITALE TERRESTRE
Su tutti, da non perdere, un film dove protagonista è ancora la lotta per la libertà. Si tratta del grande Il vento che accarezza l’erba (Rai5, ore 21), pellicola storica di Ken Loach, dura e avvincente che racconta di quanto nel 1919 gli irlandesi formarono un esercito di guerriglia contro gli inglesi. Immancabile militanza per la libertà.
Per gli amanti del cinema storico, altra interessante opera di James Foley, Un giorno da ricordare (Iris, 21), con il sempre grande Al Pacino, strano rapporto tra un nonno e un bambino sulla visione della vita.
VISIONI NOTTURNE
Ancora più interessante, come al solito, il panorama notturno. Rai2 (ore 2.00) propone la fatica di Abel Ferrara, New Rose Hotel, film controverso con una conturbante Asia Argento: un noir cupo e non scontato con una perfetta femma fatale. Di no facile visione. Mentre Rai Premium (ore 22.50) propone il solito e bravo Ispettore Coliandro (ore 22.50), fiction italiana investigativa dei Manetti Bros, bella e a volte surreale.
Su Rete4 (ore 0.45) si sta più leggeri con l’opera prima di antonio Albanese, Uomo d’acqua dolce, sorta di Charlot che perde la memoria, quasi un cinema d’autore dei vecchi tempi. A Seguire, sempre su Rete4 (ore 2.50) c’è L’assedio di Bernardo Bertolucci, grande storia d’amore interculturale, toccante e impossibile, realizzata in tempi non sospetti, quando il tema non era ancora abusato dal cinema. E naturalmente il tocco del regista di Ultimo tango a Parigi.
Altro appuntamento da storia del cinema su Italia1 (ore 24.00) con Jackie Brown considerata un’opera minore di Quentin Tarantino, ma invece da rivalutare come un vero capolavoro, dove regna la destrutturazione narrativa e la realizzazione di una truffa narrata da più punti di vista, cinefilo e impeccabile. Su RaiMovie (ore 23.05) per chi non lo avesse mai visto, c’è un film che più attuale non si può: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri e con un grande Gian Maria Volontè, storia di un commissario di polizia che commette un omicidio e investiga su se stesso, prima depistando le indagini poi cercando di farsi scoprire. Impeccabile, uno dei pochi film italiani ad aver vinto l’Oscar per la sceneggiatura.
Riprende, dopo la pausa del fine settimana, la quotidiana selezione personale di quello che offre la tv. Per la serata di lunedì 6 febbraio non ci sono molte chicche, ma qualcosa di buono si riesce a trovare, tra cinema e qualche serie tv.
Continuiamo con questa sorta di rubrica sperimentale, una selezione personale del meglio in tv, tra film e serie tv, nella serata di venerdì 4 febbraio: non molti i film, ma qualche “chicca” per passare la serata c’è.
Una serata di grandi appuntamenti quella di giovedì 3 febbraio sulle reti “free” dei canali del digitale terrestre. Ecco la selezione personale di quello tra cui poter scegliere.
Prosegue la panoramica personale e ragionata su quello che c’è in tv nella serata del 2 febbraio, tra film, serie tv e tutto quanto può essere cinema e narrazione. Una serata ricca di appuntamenti col grande cinema nei canali free.
Una selezione ragionata e personale sui film o sulle serie tv, o tutto quanto possa essere cinema (spesso anche i reality e i talk show), nella serata di martedì 1 febbraio, dalle 21 in poi. Una sorta di rubrica non giornaliera che comparirà a spot in questo blog (per ora…)
Peccato, nessuna sorpresa per l’Italia alla notte degli Oscar. Vincere di Bellocchio non è stato ammesso perchè trasmesso contemporaneamente in sala cinematografica e on-demand, La prima cosa bella di Virzì non è entrato nella cinquina di miglior film straniero. L’ultima speranza era per Io sono l’amore di Luca Guadagnino, per molti critici e registi americani uno dei migliori film dell’anno. Ci si consola con una nomination ai costumi proprio per il film di Guadagnino.
Scorsese è sempre
L’aldilà secondo Clint Eastwood. È questo Hereafter, niente di più. Nessuna presa di posizione religiosa, nessuna imposizione concettuale, ma solo l’analisi della morte tra i vivi, della vita tra i morti. Mesi fa avevo letto che sarebbe stato un thriller-horror e pensando a film di Eastwood come Debito di Sangue sono rimasto affascinato all’idea, pensando a un nuovo Seven.
Diciamo subito che gli Oscar non sono il meglio del cinema mondiale. Sono solo un riconoscimento che gli americani danno al cinema che parla soprattutto inglese, quindi proveniente da Regno Unito e Stati Uniti. Per tutti gli altri esiste al massimo la statuetta come “miglior film straniero“. Per questo, exploit come “La vita è bella“, più di dieci anni fa, fanno ancora più piacere. Ed è per questo che, se si attuassero certe voci di queste settimane, si confermerebbe il buon momento del cinema italiano, nonostante la settima arte in Italia sia proprio malconsiderata, dallo Stato ma anche dagli addetti ai lavori (produttori, registi e sceneggiatori che considerano giovani autori persone di 40 anni).