Non sono pochi gli artisti e i designer che si sono cimentati con il tema del riuso creativo dei rifiuti. Da questi esperimenti sono nate opere curiose come quelle di Jane Perkins, oltre a numerose linee di accessori, abbigliamento e mobili realizzati interamente con materiali riciclati.
Il brasiliano Vicente José de Oliveira Muniz, più comunemente conosciuto come Vik Muniz, ha fatto però un passo in più: si è spinto fin dentro un mondo interamente fatto di rifiuti e tramite la sua opera ha raccontato la sorprendente realtà di chi grazie alla spazzatura sopravvive.
Il pluripremiato documentario Waste Land (2010), diretto da Lucy Walker, racconta i due anni di lavoro di Muniz a Jardim Gramacho, quella che fino alla sua chiusura, avvenuta nel giugno di quest’anno, è stata la discarica più grande al mondo. Poco lontano da Rio de Janeiro, in quest’immensa distesa di spazzatura, vivevano famiglie intere che basavano la loro sopravvivenza sulla raccolta e la vendita di rifiuti riciclabili.
Con la collaborazione degli “spazzini” di Jardim Gramacho, Muniz ha realizzato e fotografato immensi ritratti fatti interamente di scarti. Quanto ricavato dalla vendita delle sue opere è stato interamente devoluto all’associazione ACAMJG (Associazione dei Raccoglitori della Discarica Metropolitana di Jardim Gramacho). Il bellissimo documentario ha inoltre contribuito a ritrarre la vita e le condizioni di lavoro dei raccoglitori di rifiuti, sollevando un vasto dibattito internazionale sul tema.
Con il riuso creativo, forse, si può anche cambiare un po’ il mondo.