“Siamo Sicure!”, la nuova app per proteggere le donne. Sicurezza e prevenzione sul nostro smartphone

Da oggi esiste una nuova applicazione per fare sensibilizzazione e provare nuovi modi per aumentare la sicurezza delle nostre mogli, figlie, sorelle, amiche o noi stesse. Nonostante l’arduo compito di fare prevenzione reale con uno strumento virtuale, Giulia Pozzi ci racconta perché questo sia un esperimento da prendere ad esempio. – ventuno

siamo sicure

di Giulia Pozzi

Secondo il rapporto Istat Bes2013, presentato a Roma in data 11 Marzo 2013, il 52,1% delle donne italiane è particolarmente impaurito dal rischio di subire una violenza o un’aggressione. Il dato è in decisa e costante crescita dal 2002. La violenza contro le donne è un fenomeno ampio, in gran parte sommerso, e si può esprimere sotto varie forme (fisica, sessuale e psicologica, fuori o dentro la famiglia). Il termine femminicidio indica quelle forme di discriminazione o violenza che annullano la donna nella dimensione fisica, psicologica, sociale, politica, culturale e che in ogni caso ne impediscono o limitano il godimento dei diritti umani fondamentali. Il femminicidio è quindi un comportamento che “uccide” una donna, ovvero la annienta anche senza arrivare alla morte fisica.
Anche io ho paura. Ho paura e non mi vergogno a dirlo. Ho paura che succeda anche a me.
Garantire la sicurezza delle donne, garantirci la nostra sicurezza, dovrebbe essere un diritto. Perché allora quotidianamente regole e norme vengono violate con aggressioni, violenze e omicidi rivolti in maniera cosi ossessiva alle donne?
Se questa è una guerra, allora va combattuta sotto ogni fronte: legale, sociale, culturale e perfino tecnologico con azioni di corretta prevenzione, di tutela alle vittime e di giusta punizione per gli aggressori.
Da anni esistono già in varie città centri antiviolenza, case delle donne maltrattate, telefoni rosa, sportelli all’interno di ospedali e Comuni, centri Caritas. Sono state approvate leggi, come quella contro lo stalking e l’aggravio di pena quando l’aggressione ha legami famigliari con la vittima; si fanno manifestazioni, appelli e flash mob (si ricorda in particolare One Billion Rising nella giornata di San Valentino, il 14 Febbraio 2013, che ha visto ballare tutto il mondo); si celebra la giornata del 25 Novembre come la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne.

Come risponde a tutto questo il mondo della tecnologia? Da poco più di una decina di giorni è disponibile, tra le centinaia di migliaia di App, più o meno utili che affollano i vari Marketplace, Siamo Sicure!, una nuova applicazione che tenta di colmare qualche lacuna legata alla sicurezza delle donne e di infonderci un poco di fiducia e sicurezza.

obiettivi

 

 

 

 

 

 

 

 
L’App ha come principale obiettivo quello di rendere gli smartphone, oggi diffuso strumento di uso comune, un valido alleato per la sicurezza delle donne in situazioni di potenziale o effettivo pericolo, offrendo un aiuto semplice e tempestivo, come la chiamata in automatico al 112 e l’invio di SMS di soccorso, e un decalogo che ci permetta di assumere un comportamento consapevole in caso di necessità.

Siamo Sicure! è un’app semplice e intuitiva. Una volta scaricata da iTunes o Play Store, è importante impostare subito i suoni per l’allarme e i numeri di telefono di emergenza scegliendoli tra varie le opzioni. Nella schermata principale si ha a disposizione un quadrante con quattro tasti colorati a cui corrispondono precise funzionalità.

Allarmi e Suoni attiva un effetto sonoro in grado di spiazzare completamente l’eventuale aggressore/disturbatore e in grado di attirare l’attenzione di chi si trova nelle vicinanze. Vi è anche una torcia, utile in situazioni buie, che emette, se attivato, un segnale SOS a intermittenza.
Le funzionalità Chiamata di Emergenza e SMS “Dove Sono” prevedono rispettivamente la chiamata diretta al 112, numero di emergenza valido in tutta Europa, o a qualunque altro numero di telefono precedentemente memorizzato e l’invio in automatico di un sms di richiesta di aiuto.
Il Decalogo in Sicurezza ha un fine didattico e divulgativo. Il focus è rivolto sulla prevenzione, con suggerimenti e accorgimenti che non vogliono in nessuna maniera minare alla libertà della donna, ma a consigliarci i comportamenti adatti da assumere in condizioni di pericolo in un’ottica di difesa personale.

L’app Siamo Sicure!, www.siamosicure.it , ideata, progettata e realizzata da Kulta www.kulta.it, ha ricevuto il riconoscimento di Civic App conferito dal Comune di Firenze, che ha anche concesso il suo patrocinio all’iniziativa.

Penso siamo tutti concordi nel dire che non basti un’app per risolvere il problema della violenza sulle donne. Siamo Sicure! rimane, a mio parere, un primo segno da non sottovalutare che volge finalmente ad usare la tecnologia di tutti i giorni per aumentare la consapevolezza di ognuno in tema di sicurezza delle donne. Iniziative come questa sono da considerarsi tentativi esemplari, atti a scuotere la coscienza pubblica a reagire di fronte a tematiche che non sempre guadagnano la prima pagina dei giornali, anche quando dovrebbero.

E voi cosa fate per sentirvi più sicure?
Rispondeteci in un commento e iscrivetevi alla nostra newsletter, così da poter ricevere i nuovi post di ventuno direttamente via email! (no spam, solo i post di ventuno quando vengono pubblicati)

Giulia Pozzi, ingegnere gestionale, si occupa di trasferimento tecnologico a imprese e persone, lavorando su smartcity e RFId, dopo aver passato un anno in consulenza come project manager. Sta conseguendo un dottorato di ricerca e si diletta, quando riesce, a fare la docente. Se di solito non ha problemi a scrivere degli altri, non chiedetele di scrivere due righe su stessa che entra in crisi.

Un pensiero su ““Siamo Sicure!”, la nuova app per proteggere le donne. Sicurezza e prevenzione sul nostro smartphone

  1. Salve,
    volevo informarvi che da più di un anno esiste l’app SOS AIUTO su AppStore, che oltre all’invio della richiesta d’aiuto, permette di seguire, direttamente dallo smartphone, il soggetto in pericolo.
    Saluti.

    http://www.i-sos.it

I commenti sono chiusi.